Ponte, Ciucci: "Il governo conferma l'impegno". Schlein: "I soldi a siciliani e calabresi"

Ponte, Ciucci: “Il governo conferma l’impegno”. Schlein: “I soldi a siciliani e calabresi”

Marco Olivieri

Ponte, Ciucci: “Il governo conferma l’impegno”. Schlein: “I soldi a siciliani e calabresi”

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martedì 16 Dicembre 2025 - 18:01

L'ad della Stretto di Messina esulta per un emendamento. Le opposizioni: "Dal definanziamento risorse nelle due regioni". Aricò attacca De Luca: "La butta in caciara". E Germanà...

“Il governo e il ministero delle Infrastrutture, con l’emendamento presentato oggi per la manovra finanziaria 2026, ribadiscono l’impegno per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Il provvedimento, infatti, conferma gli stanziamenti per l’opera, alla luce dell’aggiornamento dell’iter amministrativo a seguito delle decisioni della Corte dei conti, lasciando inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate, pari a 13,5 miliardi di euro”. Così L’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci.

Il tema rimane dibattuto. Ieri Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, alla festa del Pd a Catania, ha sottolineato: “Avevamo chiesto con dei nostri emendamenti di rimodulare le folli risorse messe su un progetto dannoso e sbagliato come quello del ponte sullo Stretto di Messina, che è stato anche bloccato dalla Corte dei Conti. Ma avevamo chiesto di mettere quelle risorse sulle infrastrutture necessarie per i siciliani e i calabresi. Invece, un’altra volta, pare che il governo sposti quelle risorse davanti al fallimento del ponte, ma le vada a mettere su altre priorità, magari quelle dovute ai pasticci che hanno fatto su Transizione 5.0. Noi chiediamo invece che quelle risorse siano messe a disposizione delle infrastrutture che i siciliani e i calabresi aspettano” (fonte Askanews).

Sul ponte Aricò attacca De Luca: “La butta in caciara”

Ma torniamo alla politica siciliana. L’argomento fa anche litigare l’assessore regionale Alessandro Aricò e il capogruppo di Sud chiama Nord Cateno De Luca. “Chiedo al presidente Schifani di intervenire immediatamente per chiedere la riprogrammazione e lo svincolo di quel miliardo e tre. Sono risorse della Sicilia e devono tornare nella disponibilità della Regione per essere utilizzate a favore dei cittadini, delle infrastrutture e dello sviluppo reale del territorio”, ha evidenziato il sindaco di Taormina.

Da parte sua, l’assessore alle Infrastrutture ha risposto in modo polemico: “Forse a De Luca è sfuggita qualche pagina fondamentale: il cofinanziamento da 1,3 miliardi della Regione nasce, nero su bianco, nella legge di Bilancio dello Stato 2024 ed è stato poi attuato con l’accordo di coesione. Il Ponte sullo Stretto non è un capriccio ma un tassello strategico di un disegno più ampio che riguarda la Sicilia: l’alta velocità ferroviaria Palermo-Catania-Messina, la costruzione della Catania-Ragusa, l’ammodernamento della Palermo-Catania. Infrastrutture che finalmente si parlano tra loro. Se poi De Luca ha cambiato idea sulla costruzione del Ponte lo dica chiaramente, invece di buttarla in caciara”.

De Luca ad Aricò: “La Regione ha scelto di bloccare 1,3 miliardi”

 E non è mancata una nuova presa di posizione di De Luca: “Aricò dimentica che sull’Accordo di coesione sui fondi Fsc 21–27 c’è stata l’intesa della Regione siciliana. Nessuna legge obbligava la Regione a vincolare 1,3 mld di fondi assegnati grazie alla deliberazione Cipess del 9 luglio 2024. Quindi, l’intesa sull’Accordo, da parte della Regione, ha condannato la Sicilia a bloccare 1,3 miliardi su un progetto che nel 2026, certamente, non partirà. Capiamo che non è un problema di Aricò, visto che non riesce a spendere quelli che lo stesso Accordo ha assegnato al suo assessorato”.

Germanà. “Da opposizioni affermazioni fantasiose su finanziamenti”

Sul fronte pontista, all’attacco il senatore della Lega Nino Germanà, segretario in Sicilia: “L’opposizione non ha la minima idea di come funzioni il finanziamento di una grande opera infrastrutturale, perché non le hanno mai realizzate. I 13,5 miliardi per il Ponte sullo Stretto, appena confermati da governo e da ministero delle Infrastrutture nella manovra, non servono tutti e subito, ma in relazione ai fabbisogni dei cantieri. Viste le decisioni della Corte dei Conti, e il conseguente slittamento dei tempi di realizzazione, lo spostamento dell’ultima tranche di finanziamento al 2033 è del tutto normale. Il nuovo cronoprogramma prevede per quell’anno il completamento del Ponte. Tutte le fantasiose affermazioni del Pd, M5S e Avs su questo spostamento sono prive di fondamento e logica”.

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5 commenti

  1. Beh ! Nella sostanza concreta, quantomeno (questo credo sia inconfutabile per tutti, per i si-ponte e per i no-ponte) l’inizio dei lavori, più volte annunciato con date esatte, slitta per l’ennesima volta e ormai Salvini ha finalmente scelto di non precisare alcuna data esatta.
    Al di là di dove andranno ripristinati i 3 miliardi definanziati (alla Sicila e Calabria cui erano stai tolti o no ?) una sola cosa è certa la Stretto di Messina continua a costare un mare di soldi alle casse dello Stato cioè a tutti noi cittadini, senza che ancora abbia realizzato nulla ed neppure meno del nulla; senza che si sia spostato o collocato un solo mattone.

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  2. …. e ancora bisognerà vedere come finisce con le penali alla società costruttrice cui è stato fatto imprudentemente anche il contratto.
    Io farei pagare tutto ( soldi per la Stretto di Messina e penali) a quegli irresponsabili, ministri, politici e non, che si sono incaponiti senza un minimo di reale competenza per evitare i giusti blocchi legali ed i nodi che prima o dopo sarebbero venuti al pettine !!!!!!

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  3. Ma l’alta velocità in Sicilia non è prevista da alcun progetto ferroviario. Nelle carte ufficiali è totalmente esclusa.

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  4. Rosario Inferrera 17 Dicembre 2025 09:04

    SCHLEIN:”I SOLDI AI SICILIANI”…AH…AH…AH…AH…e ancora c’è chi ci crede…se non lo faranno sto benedetto Ponte, sarà l’ennesima occasione persa

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  5. Usiamo questi soldi per altro e questo governo spero li utilizzi dove veramente servono non sicuramente per un ponte che nasce riesumato, zoppo e con tanti dubbi, per compiacere a un politico e ai suoi seguaci consapevoli che non si potrà, nelle condizioni attuali, mai fare.

    Poi se questi soldi come vorrebbe la Schlein andassero alla Sicilia e Calabria non avrei nulla da obiettare, la cosa importante è che si chiuda il discorso Ponte e si chiuda definitivamente la società Stretto di Messina.

    Le penali le paghi chi ha resuscitato questo mostro.

    Ah già, i politici che sbagliano non pagano mai, però vogliono che paghino i giudici per leggi che poi i politici hanno fatto e le sentenze se sono a loro favore si esulta se sono contrarie si invoca la mannaia.

    Basta sviluppo distruttivo!

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