Gianni scrive all'Assessore alla Protezione civile Romano Fortunato

Gianni scrive all’Assessore alla Protezione civile Romano Fortunato

Gianni scrive all’Assessore alla Protezione civile Romano Fortunato

venerdì 11 Settembre 2009 - 14:49

Gli Angeli custodi che salveranno i Messinesi sembrano un po' distratti

Caro Assessore Romano Fortunato,

mi chiamo Gianni, ho 12 anni e sono di Villaggio Aldisio dove vivo con mia nonna, la signora Giovanna.

Mi hanno detto che tu sei il capo degli Angeli custodi che proteggono i Messinesi dai terremoti e vorrei tanto conoscerti per dirti quanto ammiro la gente come te che lavora giorno e notte per combattere contro questa cosa terribile che è il terremoto che può arrivare in qualsiasi momento quando meno te l’aspetti.

Io so molte cose sul terremoto perché a scuola ce ne hanno parlato tanto e abbiamo anche fatto alcune esercitazioni per imparare bene cosa si deve fare quando arriva.

Abbiamo imparato che, senza correre né avere paura, dobbiamo seguire gli insegnanti verso l’uscita. Arrivati in strada ci si dirige tutti insieme e in ordine verso la zona di raccolta stabilita.

Veramente, durante le esercitazioni ci siamo fermati in strada perché nessuno sapeva dov’era questa zona di raccolta stabilita.

Ho sentito che ce ne sono 400 e che si stanno fabbricando cartelli che segnaleranno alle persone che scappano terrorizzate dove andare. Però cartelli ancora non ne ho visti.

Mi chiedo perché non fai sapere a tutti dove sono queste zone di raccolta.

Vedi, più che per me sono preoccupato per mia nonna Giovanna perché lei non va più a scuola e non ha insegnanti che l’accompagnano in un posto sicuro.

E poi, se il terremoto arriva quando io non sono a scuola, a me chi me lo dice dove devo andare?

A detta degli esperti, il Piano di Protezione civile che hai preparato è tanto bello e che si può trovare su Internet. Io però Internet non ce l’ho perché non ho il computer e allora sono andato da un amico che ce l’ha e abbiamo cercato.

Lui è bravo, ma c’è voluta un’ora per trovarlo e, se il terremoto arriva stanotte non so se può stare tanto tempo a cercare e poi mi telefona per dirmelo.

Mi hanno detto che sono pronti tanti dvd che spiegano cosa fare e dove andare, però anche in questo caso, come faranno mia nonna e tante sue amiche che non sanno nemmeno cos’è un dvd?

Non era meglio, insieme ai cartelli che costano tanto, fare una mappa, anche a penna, e poi fare tante fotocopie che costano poco e darle alla gente, così che abbia il tempo di guardarla e capire dove deve andare?

Io non voglio farti arrabbiare, caro assessore Romano Fortunato, ma l’1 maggio sulla Gazzetta del Sud, la giornalista La Rosa Natalia che ha scritto l’articolo ti domandava: -A che serve un Piano, se poi nessun messinese sa cosa fare o dove andare in caso di sisma?-. Sono passati 4 mesi e non è successo nulla, eppure, se non sbaglio, il Piano è stato approvato nel dicembre dell’anno scorso.

E poi, eri stato tu stesso a dire, in quello stesso articolo: «Nel giro di pochi giorni saranno disponibili sul web le indicazioni alla cittadinanza, derivanti dal Piano di protezione civile, sul comportamento da tenere e sulle aree di raccolta. Così che ognuno potrà individuare la più vicina, ad esempio alla propria abitazione.

D’accordo il Piano sarà anche bellissimo, visto che ci sono voluti 100 anni per farlo, ma mi chiedo: se i punti di raccolta ancora non sono stati scelti, come farà la gente ad andarci? E i soccorritori a soccorrerla?

E se invece sono stati scelti perché non si dicono alla gente? Anche a quelli come mia nonna Giovanna che ha bisogno di poche informazioni chiare, sennò si confonde, soprattutto se c’è un terremoto.

Non voglio sembrare un rompi …, ma sai come termina la vecchia barzelletta: meglio rompic … che morto

Ora che ho detto queste cose mi viene il dubbio di avere avuto poca fiducia in te e in tutte le persone della Protezione civile che si sacrificano per fare stare sicuri i Messinesi . E così sono andato dall’amico di prima, quello che ha il computer e siamo entrati nel sito del Comune: http://www.comune.messina.it/protezionecivile/index.php?pagina=cosa.inc, che è quello dove si parla di Protezione civile.

C’erano tante belle cose: Chi siamo, Dove siamo, News, Numeri utili, Area informativa, Area formativa e tanto altro.

Ci ha colpito il pulsante Contattaci e abbiamo pensato che clikkando lì avremmo potuto finalmente sapere dove andare in caso di emergenza.

L’abbiamo fatto e c’era un numero di telefono: 090 22866. Era lo stesso che c’era in Numeri utili.

Erano le 3,45 di pomeriggio del 12 settembre, abbiamo chiamato e una voce gentile ci ha detto di digitare il numero dell’interno desiderato oppure attendere in linea.

Abbiamo atteso, ha squillato per un po’ e poi … silenzio.

Ho riprovato alle 4,36 stesso risultato.

Non mi è sembrato un numero tanto utile.

In un’altra pagina del sito è spiegato come fare una chiamata d’emergenza e c’è scritto:

– Mantenete la calma e parlate con chiarezza

– Comunicate il vostro cognome, nome e numero di telefono

– Descrivete il tipo d’evento

– Indicate il luogo dell’evento (località, via, numero civico, ecc.)

– Segnalate se ci sono feriti

– Segnalate quante persone sono coinvolte

Ma non si capisce a chi si devono dire queste cose, visto che non c’è scritto a quale numero bisogna telefonare.

Forse è quello che avevamo fatto prima che, oltre a essere un Numero utile è anche quello delle Chiamate d’emergenza? Ma a chi si devono dare le informazioni d’emergenza se non risponde nessuno?

Io non voglio farti dispiacere, Assessore Romano Fortunato, ma quanto tempo devo aspettare per sapere quali sono questi famosi Punti di Raccolta?

E, per favore, invece di dirmelo a voce che posso dimenticarlo, puoi farmi fare un disegno, così lo conservo e ne do una copia a mia nonna Giovanna.

Per quando non ci sono io in casa.

Grazie.

Tuo Gianni

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