L’Assessore Isgrò, invitato dal Comitato Vallata di Larderia: “Prenderemo i provvedimenti necessari per sistemare questa spiacevole situazione”

L’Assessore Isgrò, invitato dal Comitato Vallata di Larderia: “Prenderemo i provvedimenti necessari per sistemare questa spiacevole situazione”

L’Assessore Isgrò, invitato dal Comitato Vallata di Larderia: “Prenderemo i provvedimenti necessari per sistemare questa spiacevole situazione”

domenica 20 Settembre 2009 - 13:11

L’assessore alla manutenzione stamani fa visita ai rappresentanti del comitato che, ancora una volta, cercano di coinvolgere l’istituzione mostrando il degrado in cui versa il villaggio. Salta fuori che le disposizioni ci sono, ma non tutto viene svolto come programmato

Un giro di due ore tra le “bellezze paesaggistiche” che in tutto il loro splendore fanno della vallata di Larderia uno dei luoghi più degradati di tutta l’area metropolitana. Tra lastre e serbatoi di amianto, piccole e grandi frane, fogne a cielo aperto, strade dissestate, discariche di inerti, pali dell’illuminazione fatiscenti e pericolosi, sequestri senza scopo alcuno, l’Assessore, invitato dal presidente Giancarlo Cammaroto – nella foto insieme ad Isgrò -, ha potuto toccare con mano la situazione. Con la promessa di interventi rapidi, disturbando immediatamente al telefono chi di dovere, Isgrò insiste per avere un contatto diretto con chi, come il comitato, si impegna nel mettere a conoscenza chi ha il compito di agire sulle varie problematiche che da anni purtroppo investono il nostro territorio, da troppo tempo abbandonato a se stesso. Larderia, come molti altri villaggi periferici sia a sud che a nord, subisce da anni comportamenti socialmente inacettabili che creano scempio nel territorio con grave danno per la salute e l’incolumità pubblica. Ciò che è risultato dall’incontro, nonostante l’impegno costante di chi opera per il cittadino come l’Assessore, non è certo incoraggiate. Visitando la scuola elementare di Tipoldo dove un grosso albero senza più radici che lo sostengono è poggiato pericolosamente su un filo della luce col rischio che da un momento all’altro crolli sull’edificio, fa venire a galla la spinosa questione che molti già da tempo conoscono: gli assessorati negli anni hanno danno le direttive politiche; ad agire dovrebbero essere i dirigenti e chi presenzia gli enti esterni partecipati dal Comune coi loro uomini ma che, purtroppo, senza un attento controllo sull’operativo impegnato alla sistemazione nessuna delle operazioni “ordinate” dai vertici istituzionali sembra andare a buon fine. Pare infatti che il pericolo per i giovani ragazzi di Tipoldo sia stato segnalato dall’assessorato poco meno di due anni fa ma l’intervento di messa in sicurezza latita senza un chiaro motivo. Il rischio per i giovani cittadini e per i loro insegnati che in quella scuola fanno lezione è altissimo, ma se non sono bastati due anni per tagliare un albero pericolante, quanto tempo dovrà passare prima che il messinese sia tutelato e protetto?

L’Assessore Isgrò è stato chiaro. Alcune direttive impartite non vengono accolte a pieno da chi ha il compito di agire ed è per questo che il rappresentante istituzionale chiede un contatto diretto con il cittadino che, anch’esso, deve vestirsi di un delicato compito. Quello del controllo, e della denuncia, nel caso in cui i lavori effettuati non sia fatti a regola d’arte e conclusi nei modi e nei tempi previsti. Oggi, in città, l’intervento tampone non serve più a nessuno e i problemi che i cittadini quotidianamente rilevano devono essere segnalati infischiandosene di chi non sa quanto importante sia il suo lavoro e l’unico suo interesse nasce e muore il 27 del mese. A volte qualche licenziamento per negligenza può fare molto. Sicuramente stimolare, o forse è meglio dire “creare un qualche timore”, a chi dal Comune – cioè, a ben dire, da noi cittadini – viene pagato per agire e sistemare come da disposizioni ricevute. Prendendo sempre esempio da ciò che è accaduto nel paese aggrappato ai monti peloritani, lo spostamento di un cumulo di rifiuti da un sottopasso ad appena cinquanta metri più su non ha risolto un bel niente e già parte del materiale è tornato, dopo poche gocce d’acqua venute giù negli ultimi giorni, ad otturare il sottopasso rendendo di fatto l’intervento di metà settembre totalmente inutile. In una città dove il lavoro manca non si capisce perché chi non merita di averne uno resta al suo posto e tanti altri volenterosi – lavoratori di cooperative, ad esempio – che metterebbero il massimo impegno per correggere al meglio determinate situazioni sono disoccupati. Ma purtroppo, è il caso di dirlo, a volte anche i sindacati hanno le loro responsabilità e sicuramente il loro intervento a volte difende chi non dovrebbe essere difeso. Una sola parola: meritocrazia… e a casa chi di meriti ne ha ben pochi.

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