Lo sfogo di una cittadina: “Chiedo aiuto da mesi ma nessuno mi ascolta...”

Lo sfogo di una cittadina: “Chiedo aiuto da mesi ma nessuno mi ascolta…”

Lo sfogo di una cittadina: “Chiedo aiuto da mesi ma nessuno mi ascolta…”

venerdì 09 Ottobre 2009 - 08:12

L'alluvione che lo scorso primo ottobre ha travolto e seminato morte nei villaggi della zona sud evoca paura tra i cittadini della zona che trascorrono ormai le giornate con il terrore che quelle montagne possano tornare ad uccidere

Di seguito vi proponiamo la lettera di una cittadina, residente a Mili San Marco, che l’incubo della frana l’ha vissuto già il 29 gennaio del 2008. Una colata di terra ha completamente invaso la su abitazione e da allora dichiara di non aver ricevuto nessuna aiuto da parte delle istituzioni. Oggi si domanda: “Per essere ascoltati si dove per forza morire”?

Distinti Signori Autorità, Istituzioni,

Mi chiamo Carla Baggetto , vivo a Messina precisamente a Mili San Marco,da circa trent’anni anche se non sono nativa di questa bellissima Città, con la presente vorrei porre l’attenzione su una grave questione che mi riguarda. Vi dirò che tutta la vita che lavoro anche se qui al sud spesso si è sottopagati, con i miei sacrifici sono riuscita a comprare una cassetta con un pezzo di terreno da poter coltivare, per noi era il Paradiso…., dico era perché dal 29 gennaio del 2008 causa di una frana è diventato l’inferno. Abbiamo sollecitato innumerevolmente la Protezione Civile è il Comune a darci una mano per liberare la casa da quella valanga di terra e pietre che la sovrasta ma purtroppo c’è sempre stato risposto che non ci sono i mezzi e i soldi per fare questi interventi. Mi mi chiedo allora se per avere l’attenzione bisognerà che prima o poi ci rimetta la vita qualcuno, come e’ successo il primo ottobre di quest’anno a Giampilieri, Scaletta, Zanclea, Altolia, Molino e altre zone limitrofe. Garantisco che la vita e’ veramente diventata un Inferno, la sera di quel tragico primo ottobre abbiamo vissuto attimi di terrore siamo dovuti letteralmente fuggire. Nell’attesa che le Autorità e Istituzioni prendano in considerazione la nostra richiesta d’aiuto, e non messa in un cassetto di una scrivania porgiamo distinti saluti. La grande tragedia che ha colpito la Vostre famiglie reca moltissimo dolore a tutti noi. Vi porgiamo le nostre più sincere condoglianze.

Carla Baggetto

(foto Dino Sturiale)

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