Nottata trascorsa senza pericoli nelle zone alluvionate dove le squadre di volontari, forze dell’ordine , vigili del fuoco, tecnici e geologi continuano a monitorare le aree interessate da movimenti franosi
Tuoni, pioggia e fulmini alle prime ora di questa mattina hanno “scosso” il sonno della comunità messinese, ma sullo Stretto, nonostante le nuvole non abbiamo completamente liberato il cielo, è tornato a splendere il sole (h11.19) . Nelle zone alluvionate la situazione continua a rimanere sotto controllo: i villaggi, giorno e notte, sono presidiati da squadre di tecnici, geologi, vigili del fuoco, forze dell’ordine e volontari, pronti ad intervenire alla prima necessità.
Qualche momento di “tensione”, si è vissuto nelle ultime ore della serata di ieri quando è rimbalzata la “voce” di una nuova frana nella zona di Scaletta Zanclea: falso allarme ci hanno però informato dalla Prefettura, “solo un leggero smottamento all’altezza della SS114, peraltro verso la fine della mattinata, che però non ha destato alcuna preoccupazione”. Sul posto è immediatamente intervenuta una squadra che ha realizzato un by-pass in modo da consentire il raggiungimento delle abitazioni che si trovavano dall’altra parte dello smottamento e che non sono dunque rimaste isolate.
Questa mattina per gli sfollati accolti all’Hotel Capo Peloro Resort di Torre Faro, vista dei rappresentanti del NOLU (Nuclei Organizzati Lavoratori Uniti), gruppo di associazioni che rivendicano al messa in sciurezza del territorio messinese e che insieme agli alluvionati discuteranno anche della questione relativa ai fondi da destinare alla realizzazione del Ponte Sullo Stretto. “Le difficoltà e gli enormi costi recentemente descritti dai rappresentanti del governo – scriv il NOLU – circa la messa in sicurezza e la ricostruzione in loco delle zone alluvionate, assumono carattere pretestuoso se si pensa che lo stesso governo non pone nessun ostacolo tecnico/economico al progetto di un’opera inopportuna, antieconomica, ambiziosa, rischiosa e di dubbia fattibilità come quella del ponte sullo stretto”.
Per i componenti delle associazioni affermare che non è “conveniente” mettere in sicurezza la zona di Giampilieri, equivale a comunicare ai cittadini residenti ai piedi dei Peloritani che la messa in sicurezza delle loro abitazioni è un progetto antieconomico, pertanto, bisogna che si rassegnino a convivere col terrore nell’attesa delle prossime frane ampiamente annunciate da ogni versante. Una decisione a cui gli abitanti di Giampilieri, Scaletta, Briga, Altolia e Molino, non sono intenzionati a “piegarsi”.
(foto Dino Sturiale)
