Il rappresentante del Governo a Messina smentisce il tam-tam nazionale che non si ferma dal 1°ottobre scorso
Stavolta ad alzare il muro è il prefetto Francesco Alecci. Il tam-tam nazionale, mediatico ma anche politico, che vuole a tutti i costi trovare nell’abusivismo edilizio la causa principale del disastro che ha colpito Messina il 1° ottobre scorso, è stato più volte smentito, anche con dichiarazioni di stizza, dai vari esponenti politici locali, con in testa il sindaco Giuseppe Buzzanca. Ma oggi ad intervenire è colui che, di fatto, rappresenta il Governo nella nostra città, quel prefetto Alecci che, finora, aveva mantenuto un basso profilo non intervenendo mai pubblicamente su quanto accaduto.
Oggi, nel giorno della Festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate, ha detto la sua, dichiarando che «l’abusivismo, nel caso del nubifragio di Giampilieri e Scaletta, non c’entra nulla con il disastro. Si è trattato di un evento naturale provocato da altri motivi. L’abusivismo edilizio non è una patologia del Meridione, ma anche del nord e del centro Italia. Si deve contrastare in tutti i modi e certamente può provocare danni e morti, ma non è il caso del nubifragio del 1° ottobre». Alecci ha approfittato dell’occasione per complimentarsi «per quanto fatto durante l’alluvione dalle forze dell’ordine, dai vigili del fuoco e dalla protezione civile».
Le dichiarazioni di Alecci acquisiscono un significato maggiore all’indomani della seduta della Commissione Ambiente della Camera, durante la quale è stato approvato all’unanimità il documento sull’indagine conoscitiva secondo il quale quanto accaduto a Messina è «l’ultimo di una lunga serie di disastri da dissesto idrogeologico», ma la colpa principale, di questa come della maggior parte delle calamità alluvionali, è l’abusivismo edilizio: «Circa il 10% del territorio italiano e più dell’80% dei comuni italiani sono aree a forte criticità idrogeologica, negli ultimi 50 anni sono stati spesi più di 16 miliardi di euro, soltanto per sopperire ai danni». Nel documento si legge che «i casi di abusivismo edilizio sono i primi a provocare i disastri annunciati». Ma non, evidentemente, quello di Messina.
(foto Dino Sturiale)
