Secondo l'indagine condotta dal quotidiano di Confindustria, i nuovi parametri di valutazione di qualità e ricerca per l'assegnazione dei fondi di finanziamento 2009, “aiutano” l'Università dello Stretto
Il ventottesimo non è il cinquantunesimo posto, e l’aria che si respira da quelle parti è sicuramente più -ossigenata-. Questa la posizione occupata dall’Università di Messina nella classifica pubblicata sul quotidiano di Confindutria “Il Sole24 ore” sui 56 atenei statali del Paese. Un miglioramento dovuto all’adozione, a seguito delle vibranti proteste di molti Rettori degli Atenei del sud, di diversi parametri di valutazione rispetto a quelli inizialmente varati dal Ministero dell’Istruzione per l’attribuzione dei 523,4 milioni di euro di incentivi previsti sul fondo di finanziamento 2009.
In termini concreti, sulla base del nuovo posto in gradutoria, l’Università di Messina potrà ottenere l’ 1,45% degli incentivi per la didattica e l’1,23% per la ricerca. Come detto, i “rinnovati” criteri sono stati adottati in seguito alle polemiche di molti rappresentanti d’Ateneo, che hanno in vista in prima linea il Rettore della nostra Università Francesco Tomasello.
Secondo l’inchiesta de -Il Sole 24 Ore-, per tradurre il meccanismo in incentivi reali bisogna incrementare i fondi per l’Università e, in tal senso, il decreto Gelmini promette di superare nei prossimi due anni i due miliardi di euro, anche se bisognerà fare i conti con i tagli previsti dal ministero dell’Economia per il 2010.
