Nel settembre di cinque anni fa, mentre giocava, cadde da una scala di Villa Dante, sbattendo violentemente la testa per terra. Alessandro Riccina aveva dodici anni e morì alcuni giorno dopo in ospedale. Oggi il gup Alfredo Sicuro ha inflitto un anno, pena sospesa, a Francesco Fagioli, funzionario del Dipartimento Sport e tempo libero del Comune di Messina e Giacomo Leotta, dirigente dello stesso ufficio.
Il giudice ha invece assolto Pasquale Cavallari, istruttore tecnico del dipartimento ed i due custodi di Villa Dante, Santi Bruno e Antonino Musolino. Assegnata una provvisionale ai genitori del dodicenne che si sono costituiti parte civile.
Alessandro Riccina, abitante al rione Ferrovieri, era seduto su una ringhiera che delimitava una scala quando perse l’equilibrio e cadde da un’altezza di circa quattro metri. Il piccolo finì in un sottoscala vicino ai locali che ospitano i motori della piscina coperta. Per recuperarlo fu necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. Poi in ambulanza fu trasportato in ospedale dove morì alcuni giorni dopo. Il sostituto procuratore Paola Santangelo aprì un’inchiesta, sequestrando la scala con la ringhiera ed iscrivendo nel registro degli indagati drigenti e fuzionari di Palazzo Zanca ed i custodi di Villa Dante.
