Il commissario Pecoraro si presenta: «Il Policlinico dovrà essere una “casa di vetro-. Ottimismo sulla stabilizzazione dei precari».

Il commissario Pecoraro si presenta: «Il Policlinico dovrà essere una “casa di vetro-. Ottimismo sulla stabilizzazione dei precari».

Il commissario Pecoraro si presenta: «Il Policlinico dovrà essere una “casa di vetro-. Ottimismo sulla stabilizzazione dei precari».

lunedì 07 Aprile 2008 - 11:47

Capitolo deficit finanziario: «E' stato speso più di quanto si è prodotto». Tomasello: «Pecoraro era il primo della terna proposta dall'Università per la nomina del direttore generale»

Trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità. Queste la parole chiave che guideranno quella che, nelle intenzioni di Giuseppe Pecoraro, dovrà essere una “breve- gestione commissariale del Policlinico di Messina. «Spero sia brevissima – ha confessato oggi Pecoraro alla stampa – per l’interesse dell’azienda, che da troppo tempo opera in una gestione precaria». Precaria come i “disoccupati- del Policlinico, che anche oggi hanno partecipato, in maniera assolutamente civile, con una delegazione alla conferenza stampa di presentazione. La questione della stabilizzazione è in cima alle priorità di Pecoraro, che ha manifestato un «cauto ottimismo» sulla felice risoluzione della vicenda. «La salvaguardia dei diritti – ha affermato il commissario – è un comportamento obbligato per chi dirige quest’azienda. Bisogna operare in coerenza con le norme e col sistema di vincoli esistente. C’è una legge, che è la Finanziaria 2007, sostenuta dalla Finanziaria 2008, che prevede un processo di stabilizzazione per i dipendenti della pubblica amministrazione. C’è al tempo stesso un vincolo, previsto dalla stessa legge, che obbliga a non sforare la spesa per i costi del personale, un vincolo non derogabile, e con il quale il processo di stabilizzazione deve andare di pari passo. Sarà un percorso chiaro, trasparente e senza scorciatoie, per il quale il rapporto con le organizzazioni sindacali si svolgerà all’insegna della correttezza e della linearità».

Pecoraro, come tra l’altro confermato oggi stesso in conferenza stampa, è stato fortemente voluto dal rettore Francesco Tomasello, il quale ha detto con chiarezza: «Quello del professor Pecoraro era il primo nome della terna proposta dall’Università alla Regione siciliana per la nomina del direttore generale». Perché sia stato inviato qui nelle vesti di commissario e non, appunto, di direttore rimane un mistero. Ma su questo fronte Tomasello è parso ottimista sulla possibilità che proprio Pecoraro possa rivestire questo incarico nel prossimo futuro. «Siamo alla vigilia di un grande cambiamento – ha affermato il rettore – un cambiamento che, come concordato con il commissario, non può avvenire all’infuori di determinate coordinate, tutte all’insegna della qualità, a livello assistenziale, della formazione e della ricerca scientifica». Tomasello ha parlato di «rispetto istituzionale» tra Università e Policlinico e ha ribadito ancora una volta: «L’Università ha delle competenze sul Policlinico ma non tutte, e confesso molta amarezza per essere stato additato come responsabile di disfunzioni del Policlinico fuori dalle competenze di questo ateneo». Dunque è stata sottolineata l’istituzione di una commissione «che vaglierà tutti gli atti e i passaggi al solo scopo di porre quei correttivi ritenuti necessari». Tomasello prosegue: «Nel marzo-aprile 2007 fu costituito un gruppo di lavoro che potesse affiancare la gestione del Policlinico, un gruppo che varò un documento che però non vide applicato quanto previsto». Il rettore si è detto soddisfatto del fatto che sia giunto un commissario che ha avuto già un’esperienza forte come direttore generale di un Policlinico, quello di Palermo, considerando anche che il Policlinico è a Messina più che a Catania e nella stessa Palermo punto di riferimento per tutta la provincia.

Inevitabile toccare il tasto forse più dolente, il pesantissimo deficit finanziario che coinvolge il Policlinico. «Con il piano di rientro siamo riusciti a contenere il disavanzo finanziario» ha detto Tomasello, mentre Pecoraro ha esordito senza mezzi termini: «In questi anni l’azienda ha speso più di quanto ha prodotto. Tra le cause delle difficoltà finanziaria credo ci sia innanzitutto l’eccessiva frammentazione della struttura organizzativa. In sanità – ha chiarito – non va mai utilizzato sostantivo -risparmio-. Altre cause, un eccesso di contenziosi e la mancanza di un sistema di regole condiviso». Pecoraro ha voluto parlare del rapporto con i sindacati: «Un rapporto trasparente, con la consapevolezza del principio fondamentale secondo cui l’azienda ha un fortissimo valore sociale, il protagonista principe è il paziente, nonostante gran parte del tempo negli ultimi anni è stato dedicato agli operatori».

«Il Policlinico deve essere una casa di vetro» dice Pecoraro a proposito di trasparenza, e non ha problemi nel ricordare come «ci sia un interesse da parte degli organi giudiziari per via di un’indagine dell’alto commissariato contro la corruzione. Sottolineo che non è un giudizio già espresso». Secondo Pecoraro manca «un efficace sistema di controllo della gestione» e «tra i paradossi c’è che mentre si produce 10 si documenta 8». Alla base di ogni intervento, però, il neo commissario del Policlinico ha voluto rimarcare che «l’unico strumento per la gestione dell’azienda è la programmazione», e da qui si partirà, a cominciare dalla predisposizione del budget 2008. «Il percorso non è semplice – ha concluso Pecoraro – ma ricordo che sono le persone a fare il cambiamento».

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