E’ il dato fornito da Biagio Oriti durante il congresso provinciale della Fillea Cgil, in corso nei locali della ex Print Center
Ancora un luogo simbolico per i congressi della Cgil. Questa mattina la Fillea, la categoria degli edili, ha celebrato il proprio congresso nei locali ex Print center, la storica azienda leader nel settore dello sviluppo e stampa fotografica nella nostra provincia entrata in crisi a metà degli anni 2000 con l’avvento delle nuove tecnologie digitali e che poi ha chiuso nel 2008. Lotta al lavoro nero, sicurezza del territorio e potenziamento delle infrastrutture sono i tre temi attorno ai quali ha ruotato la relazione del segretario generale uscente, Biagio Oriti. «L’edilizia – ha spiegato Oriti – è uno dei settori in cui la malavita organizzata e le mafie hanno fatto della tratta umana un ricco business. E’ da molto tempo che noi della Fillea chiediamo di riaffermare la legalità in un settore, quello delle costruzioni, dove è sempre più forte e sempre meno contrastata la presenza di lavoro nero, sfruttamento e caporalato». E su irregolarità e sicurezza del lavoro, Oriti ha ricordato come nel 2009 sono stati ispezionati 274 cantieri edili in tutta la provincia, con la presenza di 281 ditte, delle quali ben 118, dunque quasi la metà, sono risultate irregolari.
A proposito di illegalità, Oriti ha anche sottolineato la grave crisi del nostro territorio, tra interventi mancati, abusivismo criminale e infiltrazioni della criminalità nel settore edile, tra tutte la vicenda della Messina Calcestruzzi dei fratelli Pellegrino. Oriti ha poi citato alcuni dati che evidenziano gli effetti della crisi sul settore dell’edilizia: «In Sicilia, secondo le Casse Edili, sono andati perduti 30.000 posti di lavoro, le ore il monte salari si è ridotto del 50% ed il valore aggiunto del settore, alla fine del 2009 è crollato del 12%. Le ore lavorate sono diminuite del 18% e, rispetto al 2007, per le gare bandite c’è stato un calo del 66% (da 1225 a 407). A Messina la crisi sta nell’oltre un 1.000.000 di ore di CIG autorizzate nel 2009, nelle 8.000 domande di integrazione salariale inoltrate all’INPS solo nel settore delle costruzioni, nei 1500 iscritti in meno alla cassa edile, nei 2500 giovani che ogni anno lasciano la città».
Per uscire dalla crisi, secondo la Fillea, resta determinante il settore delle infrastrutture che ammoderna il territorio e crea occupazione: «La crisi economica ci consegna una responsabilità enorme nella scelta delle priorità cui destinare le risorse: strade provinciali e comunali, autostrade, completamento dei porti in provincia e ampliamento degli approdi in città, l’edilizia popolare, la ristrutturazione delle scuole, e, naturalmente, tutela del territorio (rifacimento dei torrenti e messa in sicurezza delle colline) rappresentano per la nostra organizzazione una priorità assoluta».
Infine, un’ultima stoccata alla vicenda attuale dei lavoratori ex Cea del settore manutenzione stradale a Messina, «20 lavoratori licenziati e una città ridotta a un colabrodo». Nel pomeriggio i lavori del Congresso, presieduti da Daniele David, segretario provinciale delle categoria, proseguiranno con le votazioni. Presenti al Congresso il segretario generale di Messina Lillo Oceano e il segretario della Fillea Sicilia, Salvatore Siragusa.
