Persa la Zona franca, Madaudo rilancia il Punto franco. Dalla sua parte ci sarebbero numerose imprese di tutto il mondo

Persa la Zona franca, Madaudo rilancia il Punto franco. Dalla sua parte ci sarebbero numerose imprese di tutto il mondo

Persa la Zona franca, Madaudo rilancia il Punto franco. Dalla sua parte ci sarebbero numerose imprese di tutto il mondo

martedì 07 Ottobre 2008 - 11:02

Il presidente dell'Ente Porto: «L'avevamo detto, ma non può bastare». Lanciata l'idea di un tavolo tecnico

L’Ente Porto rialza la testa. L’esclusione di Messina dai fondi per le Zone franche urbane ripropone il tema del Punto franco. «L’Ente Porto è disposto – sostiene il presidente Rosario Madaudo – a costituire un tavolo intorno al quale si possano sedere solo coloro che davvero hanno a cuore il futuro di Messina e la realizzazione del Punto franco (basta solo un decreto che attribuisca l’esenzione doganale in modo non contrastante con la normativa europea vigente ). Giova precisare che il Punto franco ha già ricevuto numerose dichiarazioni di interesse da parte di numerose imprese di tutto il mondo.»

Ricordiamo che l’Ente autonomo portuale è stato istituito nel 1952 per la realizzazione e la gestione del Punto franco di Messina nella Zona falcata. Non essendo riuscito a raggiungere l’obiettivo, è finito nella lista nera degli enti inutili e spreconi, tanto che il presidente della Regione Raffaele Lombardo ne ha disposto lo scioglimento nel luglio di quest’anno. Nelle more della liquidazione, però, l’Ente continua a vivere, seppure delegittimato e senza fondi.

E oggi il presidente Madaudo esprime così le sue considerazioni sulla vicenda Zfu: «Da messinese non possiamo che essere amareggiati per l’ennesima frustrazione subita da Messina nelle sue aspirazioni di rilancio economico ed occupazionale, con la sua esclusione dal piano delle Zone Franche Urbane, e non può essere di consolazione il poter dire -l’avevamo detto!-».

Madaudo, quindi, ricorda che, nonostante la pessima immagine (parla di «linciaggio morale») che l’Ente autonomo portuale ha ottenuto nell’ultimo anno, a causa dei costi di gestione che sono sembrati eccessivi rispetto alla sua funzionalità, esso «si ostina a supportare le poche attività produttive esistenti nella città ed a prestare la sua incessante e fattiva opera per far comprendere l’importanza del definitivo decollo del Punto Franco».

Il Punto Franco, infatti, non è affatto inattuale, sostiene Madaudo, «ciò è attestato sia dai risultati di una conferenza presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, alla presenza di quasi tutte le istituzioni interessate (brillava l’assenza dell’Autorità portuale di Messina) e di un esperto in materia, sia dalle vicende del Punto franco di Venezia (istituito prima di quello di Messina e che solo da poco si sta avviando alla realizzazione)».

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