Solo in tre hanno dato il proprio contributo alla raccolta fondi per la popolazione scalettese. Somme, tra l'altro, non ancora inserite nell'apposito conto nonostante le rassicurazioni del responsabile economico
Solidarietà incondizionata quella mostrata alle popolazioni colpite dall’alluvione del primo ottobre. Tanti i messaggi di sostegno verso i cittadini vittime del maltempo degli scorsi mesi. Altrettante le donazioni effettuate da associazioni, privati cittadini, istituzioni, raccolte via sms, apertura di conti correnti ed eventi di beneficenza. A distanza di quasi otto mesi arriva però il momento dei bilanci, anche rispetto alla generosità mostrata, almeno a parole, da buona parte della popolazione, in tutte le sue parti. E le “sorprese” non mancano.
“Protagonisti” loro malgrado, i consiglieri comunali di Scaletta Zanclea, che solo in minima parte (tre unità) hanno deciso di versare il proprio gettone in favore delle famiglie colpite dall’alluvione. I due rappresentanti del civico consesso sono Meola e Avigliani, che tra l’altro sono venuti a conoscenza che ad oggi non sono stati inseriti nel conto corrente creato per aiutare la popolazione scalettese i gettoni di presenza accumulati nei periodi compresi tra giugno 2008 e gennaio 2009. La richiesta di donazione era stata inoltrata nello scorso mese di novembre, ma nonostante le numerose sollecitazioni e le rassicurazioni del responsabile economico, le cifre non sono ancora state inserite.
«La cosa paradossale però – dichiara Avigliani – è che il consiglio comunale dopo i tragici eventi dell’Aquila, ha deciso (sotto proposta Anci) di donare un singolo gettone di presenza da destinare alle popolazioni colpite dal sisma mentre per la popolazione di Scaletta nessuno, tranne i suddetti consiglieri e Francesco Grungo ha deciso di incrementare la cifra del conto corrente pro alluvione che è ferma a 74 mila euro. Inoltre, le somme destinate alle indennità di Sindaco, Vicesindaco, Assessori e Presidente del Consiglio, nonostante facciano parte dello stesso capitolo di bilancio, vengono erogate mensilmente insieme agli stipendi dei dipendenti comunali. Da ciò – conclude Avigliani – si intuisce la scarsa sensibilità di quest’amministrazione nell’affrontare il problema economico delle famiglie colpite dai tragici eventi alluvionali. Diventa oltremodo insopportabile battersi per il rispetto dei propri diritti di consigliere comunale».
