Diritto-dovere alla formazione: l'Ecap fa il bilancio del progetto in collaborazione con il Censis

Diritto-dovere alla formazione: l’Ecap fa il bilancio del progetto in collaborazione con il Censis

Redazione

Diritto-dovere alla formazione: l’Ecap fa il bilancio del progetto in collaborazione con il Censis

venerdì 14 Dicembre 2007 - 16:20

Stamattina si è svolto il convegno conclusivo all'Hotel Royal di Messina

Il diritto-dovere alla formazione, e di conseguenza la tematica dell’obbligo formativo, sono argomenti che da decenni sono al centro di dibattiti tra istituzioni e operatori, e che vanno sempre aggiornandosi anche per via delle normative che nel tempo li regolano.

Proprio questo dibattito è stato al centro del progetto “Modelli di intervento per l’obbligo formativo-, realizzato dall’ente di formazione professionale “Ecap Messina- in collaborazione con il Censis (Centro studi investimenti sociali) di Roma, e il cui bilancio è stato tracciato stamani nel corso di un convegno all’Hotel Royal di Messina alla presenza di oltre 200 partecipanti, tra i quali gli studenti della facoltà di Scienze della Formazione.

Obiettivo del progetto è stato quello di dare un contributo reale in termini di formazione sia degli operatori sia dei destinatari della formazione, evidenziando tutti quegli elementi che potranno essere utili alla messa a punto di modello condiviso su scala regionale.

Nel corso del convegno è stato presentato il risultato di un’attività di ricognizione sul territorio, attraverso indagini e casi di studio, dal quale sono emerse le opinioni degli operatori e degli allievi su quanto è stato fatto finora nel settore della formazione professionale, quali sono le criticità da affrontare e quali le aspettative.

Il presidente dell’Ecap Messina, Salvatore Miroddi, ha oggi evidenziato come il progetto sia stato in continua evoluzione, dovendo stare al passo anche dei cambiamenti normativi in atto nel settore dell’obbligo formativo. Miroddi ha spiegato come ci sia un equivoco di fondo nell’interpretazione che si dà alla legge che indica in 10 anni l’obbligo alla istruzione, e cioè che tale obbligo sia inteso solo per la scuola, quando invece si estende anche all’ambito formativo, ed in particolare ai cosiddetti percorsi sperimentali triennali. Le competenze chiave individuate dall’Unione europea per la formazione professionale si diramano in quattro assi principali, quello dei linguaggi, quello matematico, l’asse scientifico-tecnologico e quello storico-culturale. Due i decreti ministeriali a cui si fa maggiormente riferimento, quello datato 22 agosto e l’ultimo, del novembre di quest’anno, la cui importanza primaria sta nell’interazione tra il ministero del lavoro e quello dell’istruzione. I decreti chiariscono che i giovani che non frequentano la scuola devono seguire i percorsi sperimentali triennali. La confusione normativa esistente ha portato ad una forte dispersione scolastico-formativa, con il risultato che in molti casi non vengono consegnati né titolo di studio né qualifiche professionali. Per questo, ha affermato Miroddi nella sua introduzione al convegno di oggi, va potenziata l’organizzazione dei percorsi sperimentali.

Sempre relativamente al quadro normativo, è specificato che le strutture formative devono essere senza scopo di lucro, devono rimettere al centro la figura del docente, è necessario che offrano una diversificazione dell’offerta formativa. Il primo obiettivo da raggiungere, in questo campo, dovrà essere il riconoscimento sociale delle famiglie e di tutti i soggetti coinvolti nel processo di formazione. «Già nel 1923 – ricorda Miroddi – esisteva una legge che stabiliva l’obbligo alla istruzione fino a 12 anni, ma solo negli anni ’60 questo fu realmente applicato. E’ ancora alta, soprattutto in Sicilia, la percentuale di coloro che escono dal sistema di istruzione». E il progetto il cui bilancio è stato oggi presentato è stato pensato proprio per evitare questa dispersione.

Al convegno sono intervenuti Claudia Donati, direttore di ricerca del Censis, Giacomo Zagardo, ricercatore Isfol, Suor Rosaria Ventura, rappresentante dell’associazione regionale Ciofs-Fp Sicilia, Concetta Sirna, docente di Pedagogia generale all’Università di Messina, e Daniela Pavoncello, anch’ella ricercatrice Isfol.

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