Le riprese dei 5 “sguardi interpretativi” sul sisma del 1908 iniziate lunedì al quartiere Brancaccio di Palermo proseguiranno a Messina
Primo ciak a Palermo per -Scossa-, film prodotto da CineSicilia e Paco Cinematografica e diretto da Andrea Frezza, Ugo Gregoretti, Carlo Lizzani, Francesco Maselli e Nino Russo.
Nutrito e prestigioso il cast dei protagonisti che saranno impegnati in cinque diversi sguardi interpretativi della durata di 15-20 minuti ciascuno: Massimo Ranieri, Amanda Sandrelli e gli attori palermitani Lucia Sardo e Paolo Briguglia.
Il lungometraggio sarà una rivisitazione del tragico evento che colpì Messina e Reggio Calabria nel dicembre del 1908 ed il racconto si baserà su un’indagine della memoria collettiva, sulle testimonianze fotografiche e giornalistiche d’inizio ventesimo secolo e sulle tradizioni orali tramandate di padre in figlio.
I cinque registi interpreteranno ognuno un singolo aspetto della catastrofe seguendo un fil rouge costituito da tre termini fondamentali: il “prima”, il “durante” ed il “dopo”, raccontando sia la situazione sociale antecedente alla catastrofe, sia la drammatica giornata del sisma, sia le conseguenze successive alla distruzione.
Ugo Gregoretti ha cominciato le riprese del suo episodio dal titolo “Lungo le rive della morte” lo scorso lunedì a Palermo presso il deposito ferroviario di Brancaccio, ove è custodita una delle poche locomotive a vapore ancora funzionanti. Il set racconta una delle scene di massa previste dal copione e riguardanti la partenza di un gruppo di emigranti siciliani.
-La trama” – spiega il regista Ugo Gregoretti – “ruota attorno al giornalista piemontese Giovanni Cena, redattore capo della rivista
Cinque racconti solo apparentemente minimalisti ma che contengono temi importanti quali l’emigrazione, il dolore che coagula persone prima estranee o addirittura ostili fra loro. E poi i destini umani che cambiano totalmente nel “dopo”, intere fasce della società estirpate, cancellate dal tessuto di due città con una grande tradizione di secolare cultura umanistica, scientifica e politica.
E soprattutto la rappresentazione delle capacità umane di avventura, di paura, di rabbia e di rinascita, capacità che nessuno di noi conosce prima di una così violenta “scossa”.
I cinque registi realizzeranno i loro episodi in totale libertà e ne consegue, pertanto, che essi costituiranno dei capitoli totalmente diversi l’uno dall’altro ma strettamente connessi dal comune intento di interpretare un singolo aspetto della catastrofe.
La troupe prossimamente continuerà il suo lavoro a Messina, con l’obiettivo di far proiettare il lungometraggio nelle sale di tutta Italia entro la fine del 2011.
