Si attendono gli esami del DNA per dare un nome al terzo cadavere scoperto ieri a tarda sera nel cimitero della mafia di Mazzarrà S.Andrea. Saranno i carabinieri del Ris di Messina a stabilire l’identità dei pochi resti ritrovati nel greto del torrente Mazzarrà su indicazione di un collaboratore di giustizia che sta ricostruendo anni di malefatte del clan dei Mazzarroti e decine di omicidi a cavallo degli anni 80 e 90.
Salgono così a tre i corpi restituiti dal cimitero della mafia dopo quelli trovati il cinque gennaio scorso a Piano Gorne che dovrebbero appartenere a Natale Perdichizzi scomparso nel 1997 da Mazzarrà S.Andrea e di Antonino Ballarino sparito nel 1993 da Basicò.
I resti trovati ieri sera dovrebbero, comunque, appartenere ad una delle tante vittime della lupara bianca, giovani uccisi dai Mazzarroti, spesso per futili motivi, per uno sgarro o per essersi opposti alla legge del clan. Dal 1986 sono 33 le persone scomparse nel nulla e sulle quali è calato il silenzio.
Al momento nella zona si cercano i corpi di Alberto Smecca, di Barcellona scomparso nell’aprile 92, Carmelo Grasso scomparso da Falcone nel 1995, Salvatore Munafò scomparso da Rodì Milici ed Alessandro Maio anche lui sparito da Rodì Milici nel 1997. Il lavoro dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri e della DDA prosegue comunque senza soste. Anche oggi gli escavatori hanno continuato a lavorare e non è escluso che nei prossimi giorni altri comuni siano interessati alla ricerca.