L'attentato a Palazzo di Giustizia: fu trovata una terza bottiglia ed un accendino di plastica

L’attentato a Palazzo di Giustizia: fu trovata una terza bottiglia ed un accendino di plastica

L’attentato a Palazzo di Giustizia: fu trovata una terza bottiglia ed un accendino di plastica

giovedì 13 Gennaio 2011 - 13:16

Novità nelle indagini sull'attentato scoperto la matina del 5 gennaio scorso. Stamattina il procuratore Lo Forte ha presieduto una lunga riunione con i sostituti della DDA

Emergono novità dalle indagini sull’atto intimidatorio a Palazzo di Giustizia scoperto la mattina del 5 gennaio scorso. Stamattina

il Procuratore capo Guido Lo Forte ha presieduto in Procura una riunione con i sostituti della DDA Angelo Cavallo, Fabio D’Anna, Vito Di Giorgio e Giuseppe Verzera. Un incontro di un paio di ore servito a mettere ordine nelle indagini anche alla luce degli ultimi elementi emersi. Proprio stamattina i Carabinieri del Ris di Tremestieri hanno consegnato i rilievi fotografici effettuati il 5 gennaio mentre si attende ancora l’esito delle analisi che dovranno stabilire il contenuto delle due bottiglie lanciate contro la facciate di Palazzo Piacentini che annerirono la parete vicino alle finestre della segreteria della Seconda sezione penale. Si è scoperto così che quel giorno i Carabinieri, oltre ai frammenti di vetro delle due bottiglie ed al pezzo di stoffa utilizzato come stoppino, scoprirono anche una bottiglia di birra vuota ed accanto un accendino di plastica. Anche alla luce di questa scoperta il gesto assume un nuovo significato. La bottiglia con l’accendino per la criminalità è un chiaro segnale intimidatorio. Nei prossimi giorni, quindi, l’intero fascicolo potrebbe essere trasferito alla Procura di Reggio Calabria. L’atto intimidatorio avrebbe, infatti, come obiettivo dei magistrati e per competenza le indagini spettano ai colleghi reggini. Per sempre più consistenza quindi l’ipotesi della bravata di capodanno avanzata nelle ore seguente alla scoperta del lancio delle due bottiglie. Anche perché va ricordato che il 18 novembre scorso

sotto le finestre della stanza del procuratore Lo Forte fu collocata una bottiglia di plastica contenente acido muriatico con dei cavi elettrici collegati ad una batteria. Anche quello un gesto dimostrativo, come dire che il Palazzo di Giustizia di Messina è vulnerabile e può essere colpito in qualunque momento.

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