…E Onofrio torna a vivere nella sua scuola di S. Alessio a 39 anni dalla strage di Bologna

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Redazione

…E Onofrio torna a vivere nella sua scuola di S. Alessio a 39 anni dalla strage di Bologna

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giovedì 06 Giugno 2019 - 11:19

Lodevole iniziativa di fine anno degli alunni della Primaria. Toccante l'incontro con i familiari

S. ALESSIO SICULO – Un paese senza memoria è un paese senza futuro. La memoria del proprio passato, permette di comprendere il presente e di porre le basi per un futuro migliore. A 39 anni dalla strage della stazione di
Bologna del 2 agosto 1980, gli alunni della classe V della Scuola primaria “Gussio” di S. Alessio, dopo un attento percorso di analisi e studio dei fatti e delle fonti storiche, si sono esibiti nella manifestazione di fine anno, incantando il numeroso pubblico e le autorità civili e religiose.

L’iniziativa, fortemente voluta dalla dirigente dell’Istituto comprensivo di Santa Teresa di Riva, Enza Interdonato, da sempre attenta alla formazione personale, sociale, storica dei propri alunni, è stata entusiasticamente abbracciata dagli alunni, che sotto la guida delle insegnanti di classe, in primis Carmelina Ucchino (insegnante di classe prevalente) coadiuvata con professionalità da Patrizia Ucchino (insegnante di lingua inglese ) Carolina Casale (Educazione musicale), Rosanna Palella (Religione), e l’insegnante Maria Catena Miuccio hanno ripercorso i fatti che portarono all’eccidio, legandoli alla storia personale e lavorativa di Onofrio.

Alla buona riuscita della manifestazione, hanno contribuito in maniera pregevole tutti gli alunni delle classi I, II, III e IV, coadiuvati dal corpo docente e non docente di tutto il plesso. Il pregevolissimo racconto, accompagnato da canzoni del cantautorato italiano e inglese, e dalla proiezione di immagini, foto, documenti e articoli dei giornali dell’epoca, ha ricordato i momenti salienti della strage, la risposta della città di Bologna e dell’Italia, il dolore di una famiglia e dell’intera comunità alessese e la
tormentata storia giudiziaria ,che non si è ancora conclusa.

Non sono mancati i momenti di riflessione degli alunni, con la richiesta di una verità certa, perché “chiedere la verità, dopo aver subito l’offesa della strage, significa costruire una convivenza civile migliore… basata
sul rispetto primario del legittimo diritto alla vita”.

Toccante è stato l’incontro dei giovani attori con le sorelle e i familiari di Onofrio e con “L’associazione “Amici di Onofrio Zappalà “.

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