Stamattina illustrato in conferenza stampa il concorso internazionale di progettazione, presente l’archistar Femia che sarà tra i valutatori
Il resto del 2021 per completare le procedure per il Concorso internazionale di progettazione a procedura aperta a due gradi. Il 2022 per realizzare, appunto nel giro di un anno, i lavori per il Mediterranean Cultural gate.
Queste le stime quanto al cronoprogramma per la genesi del polo museale e culturale destinato a prendere il posto dell’ex cinema Orchidea. Una delle ferite della città, lungo il centralissimo corso Matteotti (la via Marina “Alta”). Una struttura storica e indimenticabile, ma chiusa ormai da un quarto di secolo, proprio nel cuore della Reggio “turistica”.
Quel che si vuol fare è riqualificare lo stabile, ma anche riconvertirlo – appunto – a corpo pulsante della cultura reggina, come esposto stamattina in conferenza stampa a Palazzo San Giorgio.
Una struttura storica e indimenticabile, ma chiusa ormai da un quarto di secolo, proprio nel cuore della Reggio “turistica”.
Quel che si vuol fare è riqualificare lo stabile, ma anche riconvertirlo – appunto – a corpo pulsante della cultura reggina, come esposto stamattina in conferenza stampa a Palazzo San Giorgio.
Il concorso
La scelta del progetto attraverso questo particolare concorso (“a procedura aperta a due gradi”, in sostanza rendendo gli elaborati anonimi in relazione alla valutazione) prende forma «per dare nuova linfa a un fabbricato ormai “disagiato” e da tempo in disuso», hanno posto in rilievo il sindaco Giuseppe Falcomatà, l’assessore all’Urbanistica Mariangela Cama e il presidente dell’Ordine degli architetti Salvatore Vermiglio. Sottoscrittore, quest’ultimo, del protocollo d’intesa per l’utilizzo della piattaforma informatica per la gestione della procedura concorsuale.
Rispetto al Mediterranean Cultural gate ipotizzato – al netto del progetto esecutivo, che ovviamente verrà messo in campo dal vincitore del concorso – nel Salone dei Lampadari è stato poi diffuso un suggestivo video.
Sono stati già stanziati i 2,6 milioni di euro d’importo strettamente riferibili ai lavori. In totale i costi arriveranno però a 4 milioni, considerando oneri di progettazione e altre voci. Come evidenziato dallo stesso Vermiglio, in ogni caso i circa cent’anni di vita “utile” di un edificio erano stati ormai superati da questo stabile. In casi del genere, ci sono ben poche alternative a interventi manutentivi radicali, ovviamente a patto di reperire le relative risorse.
Cambio di destinazione
Accanto agli amministratori della cosa pubblica – e, abbiamo visto, al presidente Vermiglio – anche l’archistar Alfonso Femia, originario di Taurianova ma ormai “cittadino del mondo”. Femia farà parte della Commissione che dovrà valutare i diversi progetti per la “rinascita” dell’Orchidea.
E proprio Femia ha sottolineato con forza la valenza del cambio-destinazione dell’immobile: «Una cosa che succede ahimè sempre più spesso con le sale cinematografiche, anche in altri angoli del Paese. Epperò – ha fatto notare il celebre architetto -, in questo caso questo luogo viene generosamente restituito a una funzione culturale».
«Area dello Stretto: qualcosa d’importante può accadere»
«Le regole che ci si pone per governarli – ha asserito ancòra Alfonso Femia nel suo atteso intervento – possono e forse devono essere diverse; ma in fondo Parigi ha gli stessi problemi di quest’area del Mediterraneo. Lasciatemelo dire, è una realtà che conosco molto bene, visto che ormai lavoriamo per metà in Italia e per metà nella capitale francese».
Femia ha poi fatto presente d’aver concentrato di recente il proprio operato sull’area dello Stretto, «zona in cui davvero qualcosa d’importante può accadere». A seguire, una gigantesca lode per il «ruolo virtuoso» che da tempo proprio Reggio sta assumendo. Anche in relazione all’arte contemporanea: «Come insegnano le migliori esperienze europee, può diventare medium di connettività, di dialogo con la cittadinanza, d’affermazione d’appartenenza a un luogo».
E non è mancato pure un monito da parte dell’archistar: «Viviamo in una realtà fatta di slogan… un mondo fatto di parole. Le parole però, è importante, non debbono restare dei “suoni”: devono diventare delle azioni».
Tempostretto vi propone adesso stralci dall’intervista audio video rilasciataci dal presidente dell’Ordine degli architetti di Reggio Calabria Salvatore Vermiglio e dall’intervento in conferenza stampa dell’archistar Alfonso Femia