La nuova vita dell’Orchidea: da cinema a Polo culturale reggino - VIDEO

La nuova vita dell’Orchidea: da cinema a Polo culturale reggino – VIDEO

mario meliado

La nuova vita dell’Orchidea: da cinema a Polo culturale reggino – VIDEO

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sabato 03 Luglio 2021 - 13:33

Stamattina illustrato in conferenza stampa il concorso internazionale di progettazione, presente l’archistar Femia che sarà tra i valutatori

Il resto del 2021 per completare le procedure per il Concorso internazionale di progettazione a procedura aperta a due gradi. Il 2022 per realizzare, appunto nel giro di un anno, i lavori per il Mediterranean Cultural gate.

La conferenza stampa a Palazzo San Giorgio

Queste le stime quanto al cronoprogramma per la genesi del polo museale e culturale destinato a prendere il posto dell’ex cinema Orchidea. Una delle ferite della città, lungo il centralissimo corso Matteotti (la via Marina “Alta”). Una struttura storica e indimenticabile, ma chiusa ormai da un quarto di secolo, proprio nel cuore della Reggio “turistica”.
Quel che si vuol fare è riqualificare lo stabile, ma anche riconvertirlo – appunto – a corpo pulsante della cultura reggina, come esposto stamattina in conferenza stampa a Palazzo San Giorgio.
Una struttura storica e indimenticabile, ma chiusa ormai da un quarto di secolo, proprio nel cuore della Reggio “turistica”.
Quel che si vuol fare è riqualificare lo stabile, ma anche riconvertirlo – appunto – a corpo pulsante della cultura reggina, come esposto stamattina in conferenza stampa a Palazzo San Giorgio.

Il concorso

La scelta del progetto attraverso questo particolare concorso (“a procedura aperta a due gradi”, in sostanza rendendo gli elaborati anonimi in relazione alla valutazione) prende forma «per dare nuova linfa a un fabbricato ormai “disagiato” e da tempo in disuso», hanno posto in rilievo il sindaco Giuseppe Falcomatà, l’assessore all’Urbanistica Mariangela Cama e il presidente dell’Ordine degli architetti Salvatore Vermiglio. Sottoscrittore, quest’ultimo, del protocollo d’intesa per l’utilizzo della piattaforma informatica per la gestione della procedura concorsuale.

Un frame del video diffuso stamane

Rispetto al Mediterranean Cultural gate ipotizzato – al netto del progetto esecutivo, che ovviamente verrà messo in campo dal vincitore del concorso – nel Salone dei Lampadari è stato poi diffuso un suggestivo video.
Sono stati già stanziati i 2,6 milioni di euro d’importo strettamente riferibili ai lavori. In totale i costi arriveranno però a 4 milioni, considerando oneri di progettazione e altre voci. Come evidenziato dallo stesso Vermiglio, in ogni caso i circa cent’anni di vita “utile” di un edificio erano stati ormai superati da questo stabile. In casi del genere, ci sono ben poche alternative a interventi manutentivi radicali, ovviamente a patto di reperire le relative risorse.

Cambio di destinazione

Accanto agli amministratori della cosa pubblica – e, abbiamo visto, al presidente Vermiglio – anche l’archistar Alfonso Femia, originario di Taurianova ma ormai “cittadino del mondo”. Femia farà parte della Commissione che dovrà valutare i diversi progetti per la “rinascita” dell’Orchidea.

E proprio Femia ha sottolineato con forza la valenza del cambio-destinazione dell’immobile: «Una cosa che succede ahimè sempre più spesso con le sale cinematografiche, anche in altri angoli del Paese. Epperò – ha fatto notare il celebre architetto -, in questo caso questo luogo viene generosamente restituito a una funzione culturale».

«Area dello Stretto: qualcosa d’importante può accadere»

«Le regole che ci si pone per governarli – ha asserito ancòra Alfonso Femia nel suo atteso intervento – possono e forse devono essere diverse; ma in fondo Parigi ha gli stessi problemi di quest’area del Mediterraneo. Lasciatemelo dire, è una realtà che conosco molto bene, visto che ormai lavoriamo per metà in Italia e per metà nella capitale francese».

Un altro frame del video proiettato oggi

Femia ha poi fatto presente d’aver concentrato di recente il proprio operato sull’area dello Stretto, «zona in cui davvero qualcosa d’importante può accadere». A seguire, una gigantesca lode per il «ruolo virtuoso» che da tempo proprio Reggio sta assumendo. Anche in relazione all’arte contemporanea: «Come insegnano le migliori esperienze europee, può diventare medium di connettività, di dialogo con la cittadinanza, d’affermazione d’appartenenza a un luogo».
E non è mancato pure un monito da parte dell’archistar: «Viviamo in una realtà fatta di slogan… un mondo fatto di parole. Le parole però, è importante, non debbono restare dei “suoni”: devono diventare delle azioni».

Tempostretto vi propone adesso stralci dall’intervista audio video rilasciataci dal presidente dell’Ordine degli architetti di Reggio Calabria Salvatore Vermiglio e dall’intervento in conferenza stampa dell’archistar Alfonso Femia

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