Il Ministero s’impegna per il porto di Tremestieri. L’incontro romano è un passo avanti

Il Ministero s’impegna per il porto di Tremestieri. L’incontro romano è un passo avanti

Marco Ipsale

Il Ministero s’impegna per il porto di Tremestieri. L’incontro romano è un passo avanti

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giovedì 05 Marzo 2015 - 23:18

La soluzione potrebbe essere quella dell’affidamento dei poteri speciali per un anno al sindaco, in modo tale da snellire le procedure verso l’avvio dei lavori. Fondamentale il ruolo del deputato messinese Vincenzo Garofalo, in qualità di esperto ministeriale per le infrastrutture del sud. I commenti di Accorinti, De Simone e Di Sarcina

Tremestieri, avanti tutta. Le difficoltà di un porto che s’insabbia troppo spesso non fermano le istituzioni locali. Anzi si punta più che mai sull’infrastruttura che dovrà liberare definitivamente Messina dalla schiavitù dei mezzi pesanti. Un ritornello sentito troppe volte, da quando un’alternativa all’attraversamento del centro città non esisteva fino ad oggi, passando per l’inaugurazione del porto avvenuta nove anni fa. Tremestieri non si è rivelata la soluzione per una serie di motivi ed ha fatto il suo dovere a singhiozzo. Basti pensare che, al momento, è chiuso dallo scorso 21 febbraio a causa dell’ennesimo insabbiamento. Un problema che, nei piani, sarà superato con la costruzione di altre quattro invasature, oltre alle due esistenti, e con l’applicazione di nuove tecniche che dovranno “intrappolare” le sabbie. Progetto pronto, fondi disponibili ma non ancora certi e tutto rimane fermo.

Di questo si è discusso a Roma, nella sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla presenza del sindaco Accorinti, del presidente e del segretario dell’Autorità Portuale, De Simone e Di Sarcina, del direttore generale per il Trasporto Marittimo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pujia, della vice capo di gabinetto ministeriale, Di Matteo, e dell’esperto ministeriale per l’analisi delle problematiche inerenti alla realizzazione delle opere infrastrutturali delle regioni del Sud, Garofalo. Una nomina recente, quest’ultima, che calza a pennello per affrontare i problemi relativi ad una delle infrastrutture più importanti del meridione, il porto di Tremestieri appunto. E’ proprio su Garofalo che sia il Comune sia l’Autorità Portuale puntano per sbloccare un’impasse che rischia di far saltare tutto e condannare Messina ad essere attraversata dai tir ancora per lungo tempo.

Il problema più grosso, in questo momento, è quello di ottenere la conferma dei finanziamenti. 80 milioni in totale, dei quali 35 provenienti da un mutuo con la banca Dexia, in scadenza a dicembre. Per quella data sarà impossibile finire i lavori, sarà anzi un miracolo iniziarli, ed è dunque necessario un rinnovo. Sotto verifica anche i 20 milioni decretati dalla Regione e i 10 milioni del Cipe. Praticamente gli unici fondi veramente certi sono i 15 milioni messi a disposizione dall'Autorità Portuale. Ostacoli che il sindaco vorrebbe superare con l’attribuzione dei poteri speciali per un anno, anche in vista dei passaggi successivi prima dell’avvio dei lavori. “La richiesta l’abbiamo avanzata ufficalmente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri qualche mese fa – afferma Accorinti al termine dell’incontro romano -. La pratica viene però avviata dal Ministero dei Trasporti e stiamo spingendo per sbloccare l’iter burocratico. Non ci dovrebbero essere problemi, ci fa piacere che Garofalo se ne stia interessando, a maggior ragione da quando ha ottenuto l’incarico dal ministro. Mi sembra che tutti si siano resi conto dell’importanza di quest’opera che non è affatto da mettere in discussione, anche perché è l’unica alternativa possibile. Sugli errori del passato stiamo raccogliendo i documenti necessari e tra poco andremo in Procura a denunciare tutto. Ma non bisogna far passare il messaggio che Tremestieri sia l’unico porto ad insabbiarsi perché è un fenomeno che riguarda gran parte dei porti artificiali, poi se sono fatti male è ovviamente ancora peggio. Ci sono, però, dei rimedi e sono previsti nel progetto di ampliamento. In più siamo accanto all’Autorità Portuale che ha deciso di affidare uno studio ad una società danese di rilevanza mondiale per trovare nuove soluzioni, anche su input dell’assessore De Cola”.

Proprio su questo studio focalizza l’attenzione il presidente dell’Autorità Portuale, De Simone. “Se il Comune vorrà fare l’affidamento insieme a noi – dichiara anch’egli al termine dell’incontro – tanto meglio ma, a prescindere, è questa la strada che abbiamo deciso di intraprendere”. Alla riunione non era stata invitata la Regione, ma “sarebbe stato opportuno e spero a questo punto che si faccia un prossimo incontro con l’assessorato regionale – prosegue De Simone – per affrontare le questioni relative al dragaggio ed accelerare le pratiche per i prossimi che saranno necessari, oltre agli elementi burocratici per il progetto di ampliamento”. Ed anche su quest’ultimo aspetto, il presidente dell’Authority manifesta qualche perplessità in più: “Mi preoccupa – riprende – che il Ministero era ed è perfettamente a conoscenza del fatto che c’è un mutuo in scadenza e che aspettiamo ancora la conferma degli altri finanziamenti, lo abbiamo ribadito ancora. Siamo comunque soddisfatti di aver potuto spiegare le nostre ragioni delle quali il Ministero ha preso atto, adesso vedremo quale sarà il seguito. Sembra che l’impegno ci sia, anche su spinta di Garofalo, sulla cui esperienza puntiamo. La strada potrebbe essere quella dei poteri speciali al sindaco, ma bisogna capire che i tempi sono molto stretti”.

Moderato ottimismo da parte del segretario Di Sarcina: “Mi conforta l’interesse di Garofalo, che è intervenuto attivamente e ci ha assicurato che il Ministero sta seguendo tutta la situazione e vuole garantirci il suo aiuto. Ho potuto spiegare gli aspetti tecnici e far comprendere l’importanza di completare il porto, che è stata condivisa. Adesso, speriamo che si possa finalmente risolvere tutto”.

Il ruolo di Garofalo, dunque, assume una funzione fondamentale in tutta la vicenda. La strada dei poteri speciali potrebbe essere quella giusta anche secondo il deputato messinese “perché – spiega – si tratta di un’opera nata con poteri speciali che sta avendo un cammino tortuoso. Bisognerà mandare quanto serve per fare una valutazione, poi arriverà rapidamente un parere che auspico possa andare nella direzione richiesta. A mio avviso sarebbe opportuno rinnovarli e sono tendenzialmente ottimista perché gli elementi esposti inducono ad una valutazione positiva, viceversa diventa difficile proseguire un procedimento simile con interlocutori e procedure che cambiano. Ma preferisco essere prudente e aspettare il tempo delle analisi”.

I poteri speciali potrebbero servire anche a superare il problema dei finanziamenti, come ad esempio quello del mutuo con la banca Dexia. “E’ un aspetto critico da tempo – prosegue Garofalo – ma è dovuto al ricorso al Tar che ha allungato i tempi. In ogni caso, bisogna andare per gradi. Se si riuscirà a partire in fretta, tutte queste fasi saranno superate. Il ministro Lupi ha da sempre, nonostante ciò che si dica, dato considerazione allo Stretto ed anche la mia nomina è un segnale di disponibilità. Il Ministero affronterà le questioni relative al porto di Tremestieri e darà l’attenzione necessaria”.

Da Roma ci si aspetta dunque un aiuto per superare tutti gli aspetti burocratici. Dal punto di vista tecnico, invece, “l’Autorità Portuale ha individuato una soluzione risolutiva per l’insabbiamento, la cosiddetta ‘trappola’ che intercetta le sabbie prima che arrivino in porto – conclude il deputato messinese -. Se si iniziasse un procedimento a parte, avrebbe tempi lunghi di approvazione ma non è necessario se invece parte rapidamente l’ampliamento. In caso contrario, che non ci auguriamo, si potrà comunque prendere in considerazione quest’ipotesi. Con l’affidamento dello studio alla società danese, intanto, si valuteranno altre soluzioni temporanee”.

(Marco Ipsale)

4 commenti

  1. Resto comunque perplesso circa i costi, le garanzie contro l’insabbiamento e sull’opportunità di continuare su una strada a rischio. Continuo a ritenere più utile un investimento su una strada del mare che colleghi meglio il porto alla Città, a tutti gli svincoli a sud ed arrivi fino a Gazzi! Specie se le ferrovie dovessero continuare a dismettere il traghettamento, già saltuario!

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  2. Resto comunque perplesso circa i costi, le garanzie contro l’insabbiamento e sull’opportunità di continuare su una strada a rischio. Continuo a ritenere più utile un investimento su una strada del mare che colleghi meglio il porto alla Città, a tutti gli svincoli a sud ed arrivi fino a Gazzi! Specie se le ferrovie dovessero continuare a dismettere il traghettamento, già saltuario!

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  3. RENATO sindaco con la presenza vigile di DE SIMONE e DI SARCINA è l’uomo giusto per gestire i POTERI SPECIALI, non un centesimo di euro prenderà strade oscure come è successo nel passato.

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  4. RENATO sindaco con la presenza vigile di DE SIMONE e DI SARCINA è l’uomo giusto per gestire i POTERI SPECIALI, non un centesimo di euro prenderà strade oscure come è successo nel passato.

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