“1943: La Reconquista dell'Europa". La Biblioteca Regionale di Messina torna al suo pubblico

“1943: La Reconquista dell’Europa”. La Biblioteca Regionale di Messina torna al suo pubblico

Tosi Siragusa

“1943: La Reconquista dell’Europa”. La Biblioteca Regionale di Messina torna al suo pubblico

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mercoledì 09 Settembre 2020 - 07:00

Iniziative culturali di tal fatta sono per me, nella qualità di direttrice della Brum, il migliore dispositivo di protezione per l’anima … e allora un convinto applauso a chi mi ha coinvolta a far da moderatrice  in questa affascinante avventura che ha segnato il ritorno della Biblioteca Regionale “Giacomo Longo”, che per problemi endemici, logistico-strutturali, preesistenti alla pandemia, ma aggravati dal Covid 19, ha dovuto per un po’ segnare il passo e frenare la propria più autentica vocazione, quella di rivolgersi al proprio pubblico, di questa città e non solo, proponendo percorsi culturali qualificati. Con buona pace del grande Philippe Daverio, prematuramente scomparso – secondo cui pur se in queste tristi contingenze non possiamo vedere nessuno fisicamente, abbiamo diritto a un mondo intero virtuale, e le meraviglie del digitale rendono la pandemia diversa dalla peste del Manzoni – io credo che gli eventi da remoto siano però altro, di integrativo e non sostitutivo, rispetto a quelli in presenza, che si avvalgono del contatto umano.

Entriamo nel vivo: quello che l’autore, Alfonso Lo Cascio, ci ha proposto è stato di RIMESCOLARE LA STORIA PER RILEGGERLA CON OCCHI DIVERSI E QUINDI RACCONTARLA PER FERMARNE LA MEMORIA E FARNE TESORO.

L’incipit con i saluti istituzionali del prof. Vincenzo Caruso, Assessore Comunale alla Cultura, al Turismo e alle Politiche giovanili, alla valorizzazione delle fortificazioni…, esperto in ambito storico, deus ex machina del Forte Cavalli, con la sua storia documentabile ed oggettiva dei Forti ,e altresì scrittore ,da me ringraziato in primis per la concessione in uso della Sala Vincenzo Palumbo del Palacultura e l’apporto della Biblioteca Comunale Cannizzaro, coordinata dalla dr.ssa Giovanna Quartarone. Verso la fine della giornata culturale abbiamo assistito ad una proiezione di immagini sui bombardamenti bellici a Messina che il prof. Caruso ha illustrato con la consueta sua maestria.

Ho poi presentato i relatori, il primo, assai illustre, è stato con noi da remoto, attraversamento un collegamento da Roma. Si è trattato del prof. Roberto Sciarrone, dottore di ricerca presso” La Sapienza” in Storia dell’Europa, autore di testi a tema quale “1848. La primavera dei popoli”, e giornalista, al quale è toccato di mettere il focus sull’opera e sulla valenza della “Reconquista”: allo stesso ho rivolto un quesito sulla figura centrale nel conflitto bellico del primo ministro britannico, Winston Churchill, stante il cono d’ombra entro cui spesso è tuttora avvolto. L’intervento di Sciarrone è stato come sempre illuminante.

Ho poi passato la parola alla dr.ssa Sabrina Patania, presidente BC Sicilia, sezione di Messina, alla quale ho chiesto di confermare se questo testo, come credo, rientri appieno nella promozione della cultura in senso lato, della quale si è fatta portavoce e all’interno della quale ha un ruolo propulsivo. La stessa ha poi portato esperienze personali, nate da narrazioni familiari, sul conflitto bellico in parola

Ancora, Domenico Interdonato, giornalista, presidente Ucsi Sicilia, direttore Unitelma Sapienza, Polo di Messina, etc … a Mimmo, che è  stato il promotore dell’idea, messa a frutto, di portare a Messina la dissertazione su questo prezioso testo, ho chiesto di aiutarci a comprendere il ruolo della mafia nello sbarco in Sicilia, di uomini dell’onorata società come Calogero Vizzini, Vito Genovese, Genco Russo, tematica ancora oscura ,con gli studiosi divisi :ho ricordato Pantaleone per la tesi positiva, Lupo e Renda  che abbracciano quella negativa… ho anche incaricato Interdonato , prima ancora,  di illustrarci le assonanze fra il secondo conflitto bellico e la sua esperienza da militare .La relazione è stata per tutti molto avvincente.

Spazio a questo punto all’autore, Alfonso Lo Cascio, che ho presentato con dovizia di particolari, precisando che si occupa da tempo nell’ambito del volontariato culturale di divulgazione, salvaguardia e valorizzazione dei Beni Culturali e dal dicembre 2017 è presidente dell’Associazione BC Sicilia, che conta ad oggi circa 35 sezioni; in tale solco, da giornalista pubblicista, con importanti collaborazioni con periodi e riviste, appassionato di storia, fervente organizzatore di iniziative culturali e convegni e già autore di altri ragguardevoli testi, pluripremiati, ha nel 2020 dato in stampa: “1943: la “Reconquista dell’Europa. Dalla Conferenza di Casablanca allo sbarco in Sicilia”, edito da Giambra.

Trattasi di una sorta di romanzo storico, scritto con stile agile, in apparenza leggero, ma denso e nel pieno rispetto delle fonti datate, che sono state raffrontate con nuove acquisizioni documentali. Il carattere dello script è divulgativo. Accurate prefazioni dei prof. Michelangelo Ingrassia, docente di Storia Contemporanea presso l’Ateneo di Palermo e Alessandro Bellomo, presidente di Italia Antica, impreziosiscono il testo, altresì arricchito da immagini a tema.

L’accento è posto sulla Conferenza di Casablanca dal 14 al 23 gennaio 1943 presso l’hotel Anfa, dove passò il principio dell’unconditional surrender,cioè della resa incondizionata per i tre paesi dell’Asse, anche se, con trattative segrete con l’Italia si era tentato di addivenire alla pace a condizioni diverse.

Nella Conferenza di Casablanca, come divenne palese con il comunicato stampa del 24 gennaio 1943, si sono stabiliti luoghi e tempi della progressiva “Reconquista”, a partire dalla Sicilia, con l’operazione Husky. Il termine rimanda alla liberazione della penisola spagnola dal dominio dei mussulmani ed è pertinente, tanto più che anche Roosevelt parlò di crociata per la libertà, contro le dittature e i regimi totalitari.

Altro primo attore, oltre al Presidente americano, fu Winston Churchill, mentre Stalin, che a causa dell’invasione tedesca non poté partecipare, venne tenuto costantemente informato dai due protagonisti; era presente anche il Canada. Comandante in capo fu Ike Eisenhower e il suo vice Alexander. I britannici erano guidati da Montgomery e gli americani da Patton, in gran competizione fra loro, e di certo l’Impero britannico senza l’apporto delle colonie, non avrebbe contribuito così favorevolmente. De Gaulle e Giraud, rappresentanti del Fronte francese di liberazione, erano avversi fra loro. In Italia, dopo tre anni si chiudono, per così dire, il conflitto bellico e le persecuzioni fasciste,che avevano generato il confino per tanti dissidenti, pur se le stragi naziste proseguirono sanguinose!

A Lo Cascio ho chiesto di far luce sul momento e le ragioni per le quali avvenne la frattura, lo iato fra gli italiani e il Regime, dopo più di un ventennio quella disaffezione che già nel 1943 era ben chiara, anche fra i gerarchi quali Dino Grandi, Galeazzo Ciano e Pietro Badoglio.

Prima di chiudere, la parola all’attento e numeroso uditorio, per testimonianze e impressioni. Ho infine richiesto un meritato applauso a chi, in seno alla Biblioteca ha dato un contributo per la buona riuscita della manifestazione culturale, e ciò in vari ambiti, dalla comunicazione alla logistica, con riferimento all’allestimento, all’audio video, alla scelta dei testi quel giorno in consultazione (una quindicina) tra quelli che trovansi in bibliografia, per approfondimenti anche successivi, all’accoglienza e assistenza all’utenza. In esposizione anche fotografie d’epoca dei bombardamenti su Messina, tratte dai nostri fondi e uno spaccato di periodici datati, dalla mia personale collezione, tra i quali segnalo “Il giornale di Sicilia”, “Sicilia Liberata”, “L’Italia libera” e “La Voce Repubblicana”.

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