Giochiamo alla fantapolitica: e se Crocetta e Accorinti si candidassero alle Politiche?

Se dopo la schiacciante vittoria del NO al Referendum gli italiani si sono ritrovati un Renzi bis senza Renzi, una fotocopia dell’originale con tanto di Boschi, “mamma” della riforma bocciata dalle urne premiata dalla politica, allora vuol dire che la realtà supera la fantasia e che possiamo senza timori azzardare ipotesi di fantapolitica.

Ogni scenario in questa situazione fluida è quindi possibile.

A “bocce ferme” fino al 4 dicembre le uniche certezze erano le Regionali nell’ottobre 2017 e le amministrative nella primavera 2017, in Comuni chiave come Palermo. La vittoria del No e le dimissioni di Renzi hanno mutato lo scenario aprendo la porta ad una serie di possibilità.

La più probabile è il voto anticipato per le Politiche. Di questa ipotesi ci sono diverse versioni, in un arco temporale che va da giugno ad ottobre 2017. C’è anche chi, naturalmente pensa che si possa arrivare comunque fino al 2018 con il governo Gentiloni.

Soffermandoci sulle ipotesi più “quotate”, ovvero le Politiche anticipate, proviamo ad integrarle nel quadro siciliano, già in campagna elettorale da tempo.

CROCETTA

Crocetta da diversi mesi ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di farsi da parte, a maggior ragione dopo il 71% di no che hanno sommerso il Pd a trazione renziana.

Non è un mistero che a dispetto della presenza nel governo regionale e nei ruoli di sottogoverno i renziani di Sicilia vedono nel governatore un ostacolo da rimuovere e dimenticare nel più breve tempo possibile. Il 4 dicembre ha reso l’operazione più complicata del previsto e Crocetta veleggia verso ottobre in una posizione di forza.

Ma nel percorso da qui ad ottobre potrebbe esserci una variabile finora non ipotizzata. Se infatti Crocetta decidesse di candidarsi alle Politiche dovrebbe dimettersi due mesi prima e si andrebbe alle urne anticipatamente anche per le Regionali.

E’ questo infatti l’unico caso di cessazione anticipata del governo regionale. Il Presidente potrebbe decidere quindi di non fare il bis a Palermo, anche perché la rielezione è tutt’altro che scontata e provare invece la strada verso Roma. Crocetta del resto è stato sindaco, eurodeputato, governatore, e l’ipotesi di uno sbarco in Parlamento potrebbe allettarlo. Forse anche per questo sta rinsaldando l’alleanza con i gruppi a lui più vicini. In questo caso Politiche, amministrative e regionali potrebbero tenersi tra maggio e giugno.

Qualora lo scenario nazionale dovesse portare alle Politiche anticipate ma in autunno (per consentire ai deputati di ottenere l’agognato vitalizio che scatta dopo 4 anni e mezzo), l’ipotesi di una sua candidatura romana resta sempre in piedi.

ACCORINTI

Fin qui lo scenario “integrato” tra Politiche e Regionali. C’è poi il Comune di Messina.

Che questo Consiglio comunale sfiduci il sindaco non è ipotesi quotata da nessun bookmaker ed anzi, al momento, lasciare vuota la casella di Palazzo Zanca fino a maggio 2018 fa comodo a tutti, per utilizzarla come carta di riserva. In un anno e mezzo possono cambiare tante cose e lasciare Accorinti ed i suoi ad amministrare Messina fino alla fine è la strategia che attualmente conviene a tutti i partiti. Gli stessi 5Stelle avrebbero modo di rafforzarsi sul territorio. Sfiduciare il primo cittadino adesso equivarrebbe a farlo passare come una vittima del sistema ma soprattutto sono i partiti a non avere affatto le idee chiare sul come procedere.

Anche in questo caso potrebbe esserci una variabile: Accorinti potrebbe decidere di candidarsi alle Politiche ed in questo caso dimettersi un anno prima della scadenza naturale del mandato.

Solo con questa ipotesi Messina tornerebbe alle urne anticipatamente per le amministrative. Il sindaco del resto non ha mai fatto mistero di gradire le telecamere e la ribalta più nazionale che locale e di voler utilizzare Palazzo Zanca come trampolino di lancio per nuovi traguardi.Da "battitore libero" potrebbe accasarsi in formazioni di sinistra, sopratutto se la legge elettorale con la quale si andrà a votare avrà soglie di sbarramento basse e sarà una "figlia o nipote" del proporzionale.

In tutti questi casi il 2017 sarà un lungo anno elettorale, tenuto anche conto che il 21 febbraio sono in programma le elezioni dei Consigli delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi, a meno che dal cilindro della Regione non esca un nuovo rinvio.

Ovviamente si tratta di fantapolitica.

Ma nel caos in cui è piombata l’Italia e con la Politica che ormai è più veloce della quotidianità non è detto che sia poi così lontana dalla realtà.

Rosaria Brancato