La presidentessa dell'A.n.e.i. Sicilia, Mariella Bottaro, in occasione della festa della liberazione torna a parlare degli ex internati.
Torniamo a parlare dell’A.n.e.i. Sicilia, prima sezione nostrana dell’associazione guidata dalla presidentessa Mariella Bottaro. In occasione della festa della liberazione, Bottaro ha voluto ricordare nuovamente il ruolo degli ex internati nelle vicende della seconda guerra mondiale.
Chi sono gli ex internati
Gli internati erano i soldati italiani che, dopo l’8 settembre 1943 -quando fu proclamato l’armistizio dal governo Badoglio- si rifiutarono di collaborare con le formazioni germaniche del Wehrmacht e delle SS, prima, e con la repubblica sociale formata da Mussolini a Salò. Per questo motivo vennero deportati nei lager nazisti, dove furono costretti al lavoro coatto in condizioni disumane.
Quella degli ex internati, spiega Bottaro, fu una resistenza “senz’armi che ebbe altrettante vittime della resistenza armata“.
«Il 25 Aprile 1945 non tutti furono liberati -racconta ancora Bottaro- In Italia vi furono si i movimenti del Comitato di Liberazione Nazionale, che segnarono l’inizio di una nuova epoca, ma quel giorno tanti italiani catturati dai tedeschi dopo l’armistizio erano ancora nei campi di internamento nazisti. I prigionieri catturati dopo l’8 settembre del 1943 e degradati allo stato di internati, sopravvissuti e liberati dagli Alleati, impiegarono diversi mesi per tornare a casa».
L’invito a ricordare
Da qui, l’invito a celebrare in questo giorno anche la memoria degli ex internati: «Scelsero la prigionia subendo il lavoro coatto, la fame la violenza e, in troppi, anche la morte -ha concluso Bottaro- riconosciamo almeno il loro diritto alla memoria».
Al riguardo, l’A.n.e.i. Sicilia ha annunciato di stare programmando una mappatura dei lager così da poter tracciare con precisione le date di liberazione degli ex internati.
(In foto, la commemorazione dello scorso 27 gennaio presso il monumento dei caduti).
