28 migranti positivi al coronavirus a Porto Empedocle. Musumeci: "Non devono sbarcare"

28 migranti positivi al coronavirus a Porto Empedocle. Musumeci: “Non devono sbarcare”

Redazione

28 migranti positivi al coronavirus a Porto Empedocle. Musumeci: “Non devono sbarcare”

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mercoledì 24 Giugno 2020 - 17:13

Resi noti i risultati dei tamponi su 209 a bordo nave quarantena

Sono 28 i migranti, salvati in acque internazionali dalla nave Sea Watch e imbarcati sulla nave-quarantena Moby Zazà che è in rada a Porto Empedocle (Agrigento), che sono risultati positivi al Covid-19. I tamponi rino-faringei sui 209 extracomunitari presenti sulla Moby Zazà erano stati effettuati nella mattinata di ieri. E in meno di 24 ore è arrivato l’esito. Appena ieri sera era stato reso noto che uno dei migranti sbarcati dalla Sea Watch era stato ricoverato a Malattie infettive dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta. Inizialmente era un caso di sospetta tubercolosi. Poi l’esito del tampone aveva fatto chiarezza.

“Le procedure adottate per i migranti sbarcati dalla nave Sea Watch e accolti per la quarantena obbligatoria a bordo del traghetto Moby Zaza, ancorato nella rada di Porto Empedocle, garantiscono la piena tutela della sicurezza sanitaria del Paese”. Così fonti del Viminale, precisando che “tutti i migranti sono stati sottoposti fin dal loro arrivo alle procedure previste dalle linee guida sul sistema di isolamento protetto elaborate dalla direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute”. 

“Sarebbe da irresponsabili far  mettere piede in Sicilia ai migranti, anche solo per un giorno, fintanto che duri l’emergenza Coronavirus nel mondo – dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci -. Lo ripeto da oltre due mesi: il governo centrale prenda in locazione alcune navi adeguate ed attrezzate e le tenga a disposizione in rada. È lì, a bordo, che i servizi sanitari della mia Regione, in collaborazione con la Croce rossa, effettueranno i controlli necessari ed adotteranno le misure del caso. Siamo tutti impegnati – e deve esserlo anche lo Stato – a continuare ad accertare le condizioni di salute di queste sventurate persone, ma anche a garantire serenità e sicurezza alla comunità siciliana ed ai turisti che  si apprestano ad arrivare sulla nostra Isola”.

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