Il disagio minorile e la droga dello stupro. Il parere della criminologa Monica Capizzano

Il disagio minorile e la droga dello stupro. Il parere della criminologa Monica Capizzano

Eleonora Villari

Il disagio minorile e la droga dello stupro. Il parere della criminologa Monica Capizzano

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sabato 22 Febbraio 2014 - 08:02

In occasione della Conferenza-laboratorio sul disagio miniorile, abbiamo rivolto qulache domanda alla nota criminologa che si occupa di disagio minorile, la quale ci ha parlato della nuova e socialmente pericolosa sostanza stupefacente che sta prendendo sempre più piede in Itlaia

Il tema del disagio minorile è stato al centro di una Conferenza- laboratorio, che si è tenuta venerdì mattina nell'Aula Magna del Rettorato. La giornata è stata dedicata a tutte quelle donne, adolescenti nella maggior parte dei casi, uccise per mano altrui, in particolare si ricorda Graziella Campagna , giovane messinese uccisa dalla mafia. Tra gli ospiti della conferenza c'era anche la Criminologa Monica Capizzano alla quale abbiamo rivolto qualche domanda per cercare di capire qualcosa di più sull’argomento oggetto dell'incontro.

Dottoressa Capizzano, vuole dirci di cosa si occupa per l'esattezza?

Il mio studio parte dalla Droga dello Stupro, un nuovo tipo di narcotico.

Collaboro con un'associazione, che è l'unica in tutta Italia che si occupa dello studio di questo disagio fornendo anche assistenza a tutte le vittime di questa nuova sostanza che ha effetti devastanti sulle persone alla quale viene somministrata, cerchiamo , inoltre di scoprire i perchè e cosa spinge i minori a tenere determinati atteggiamenti.

Cos'è la droga dello stupro?

La droga dello stupro è una nuova sostanza stupefacente nata in America intorno agli anni 70, in Italia appare poco dopo ma a tutt'oggi è sconosciuta. Viene usata per facilitare un abuso sessuale agendo sulla memoria inducendo un'amnesia e come sedativo dal momento che paralizza la parte inferiore del corpo. Dunque dall'ombelico in giù, la vittima non sente nulla e non solo , non ricorderà nemmeno nulla. La sostanza agisce quasi subito,dopo otto minuti e per circa sei ore farà effetto non lasciando alcuna traccia non solo fisica ,dal momento che la vittima spesso incita al rapporto ma anche rilevabile attraverso comuni analisi. Proprio per questo motivo spesso le vittime, che solo dopo molto tempo e in maniera alquanto bizzarra inizieranno a ricordare qualcosa non vengono credute. Nella maggior parte dei casi infatti, il 60% delle vittime tenta il suicidio e ci riesce.

Quale pensa sia il luogo in cui bisogna agire?

Erroneamente si pensa che la scuola sia il luogo dove si sviluppano questi atteggiamenti proprio perchè troppo spesso i genitori affidano a questo spazio l'educazione dei propri figli. Non più le discoteche, le scuole o i luoghi frequentati da giovani dunque, è proprio la famiglia invece il luogo da dove si deve partire, il luogo in cui agire. Nella maggior parte dei casi la droga viene somministrata da un parente, da un amico , tutte quelle persone che in senso ampio definiamo famiglia, è qualcosa che è interno alla famiglia. Mi piace definire Peter Pan i genitori di oggi i quali troppo spesso per accontentare i propri figli regalano il telefonino di ultima generazione oppure li lasciano liberi sul web senza alcun controllo.

A proposito del libro che lei ha scritto, cosa l'ha spinta a fare un passo del genere?

Il mio libro parte dalla teoria lombrosiana secondo la quale ognuno di noi ha geneticamente una predisposizione a delinquere e commettere atti devianti. Certo è che se viviamo in un contesto dove questi atteggiamenti non possono venir fuori, perchè magari la famiglia di appartenenza ha sempre svolto un'azione attiva sull'educazione del fanciullo, questi atteggiamenti non hanno modo di uscir fuori e rimangono a far parte del nostro intimo; il contrario qualora dovessimo vivere in un contesto del tutto diverso. Nonostante le misure cautelari prese o le punizioni, l'individuo si troverà a reiterare.

In concreto cosa pensa di fare?

Vorrei aprire una filiale qui al sud dell'associazione cui presto servizio, sensibilizzare la famiglia e la scuola e far conoscere questo nuovo tipo di droga che ancora oggi naviga nell'ignoto e senza alcun tipo di regolamentazione propria.

Eleonora Villari

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