Una lettrice: "Tra treni e aliscafi, ho vissuto un fine settimana tra i disagi. Altro che continuità territoriale"
“Vivo a Roma da tanti anni, sono messinese e l’ultimo fine settimana ho vissuto un’esperienza ai confini della realtà nel mio viaggio a Messina in treno. Arrivo con mio figlio a Villa, di venerdì, alla stazione, e non vi dico l’accoglienza di sera. Una stazione completamente al buio e dato che, a causa di un incendio a Vibo, sono arrivata in ritardo, noi viaggiatori siamo stati abbandonati lì. Unica accoglienza l’acqua, i biscotti e la torcia del cellulare. Non c’erano informazioni sui traghetti e l’aliscafo, dato il ritardo di un’ora, invece di posticipare la corsa da mezzanotte all’una, se n’era andato”. A scriverci è una lettrice, che continua il suo racconto: “Sempre al buio, anzi brancolando nel buio nel vero senso della parola, abbiamo provato a raggiungere l’imbarco della Caronte. A piedi, con un vento folle, le onde ti arrivavano addosso, e in più rischiavi di cadere nel salire, mentre la nave ondeggiava”.
Continua la cittadina: “Insomma, accoglienza zero. E il ritorno, di martedì, non è stato migliore. Io e mio figlio abbiamo preso l’aliscafo da Messina delle 11.50 perché il treno era in partenza alle 12.42. Ed era segnata la coincidenza dalle Ferrovie dello Stato. Ma l’aliscafo è partito con ritardo, e stracolmo, perché ha dovuto attendere più di cento passeggeri di un altro treno soppresso a Messina”.
Aggiunge la messinese: “I primi a scendere sono stati fortunati perché sono riusciti a prendere il treno. In tanti siamo stati lasciati lì alla stazione. Il treno, nonostante la coincidenza, non ha atteso quei cinque minuti indispensabili per caricare tutti i passeggeri. In questo caso, Fs ha rimediato all’errore, dandoci un altro biglietto. In generale, però, altro che continuità territoriale dello Stretto. Muoversi da Messina a Roma è un’odissea”.
Chi ci ha imposto questa continuità territoriale doveva avere almeno tre lauree!!!!!
Lo stretto non si attraversa con la stessa facilità con cui si prende una metropolitana a Roma o a Milano. I mezzi navali ed il mare sono un’altra cosa.
Condivido il pensiero della signora. Stessa odissea capitata anche a me lunedì sera.Il treno Italo 8143 arriva con un ritardo di mezz’ora, anziché a mezzanotte arriva alle 00:30.Ultima metromare per Messina alle 00:20.Mi reco a piedi agli imbarchi privati con un tragitto buio, pieno di buche e pozzanghere, davvero improponibile, considerando anche i bagagli. Primo traghetto disponibile alle ore 1 e 20. Ho sperato che non piovesse , perché altrimenti non c’era nessuna possibilità di ripararsi. Noi siciliani da sempre penalizzati . Una vergogna
Situazione sempre scandalosa. Già da un bel po’ di tempo gli aliscafi partono sempre in ritardo o addirittura cancellati rendendo di fatto inutile la “coincidenza” che tale non è. Purtroppo oggi conviene prendere l’aliscafo delle corsa prima anziché quello coincidente col treno acquistato. C’è da dire (menomale) che Trenitalia cambia il biglietto in caso di perdita del treno senza pagare costi aggiuntivi, cosa che non accade purtroppo se hai un biglietto Italo, dato anche il fatto che non esiste nessun info point di Italo. Servizio da rivedere molto bene e porre degli accorgimenti a possibili imprevisti che sono normali in mare e in ferrovia.
Purtroppo più si va avanti e più si peggiora, quando era funzionante l’imbarco con le navi almeno il treno ti portava, se lo volevi fino a Messina. Mi direte che impiegava troppo tempo, ed è vero. Invece adesso? ancora peggio. Non sarà il ponte a risolvere i problemi, uno perché impraticabile con forte vento e due sapete dove saranno gli ingressi? A 20 km. Sarebbe più semplice, meno costoso e immediato rinforzare blu ferries o altra compagnia con mezzi che abbiano meno di trent’anni di vita. Grazie
Intanto il ponte diventa impraticabile con venti oltre 200 km orari, cosa mai.avvenuta fin’ora. E, seconda cosa perché dovresti scendere dal treno, se col ponte attraverseresti lo stretto direttamente, fammi capire?