Rette asili nido, anche CMdB contro l'amministrazione: "Non ci rassegniamo a questa decisione"

Rette asili nido, anche CMdB contro l’amministrazione: “Non ci rassegniamo a questa decisione”

Francesca Stornante

Rette asili nido, anche CMdB contro l’amministrazione: “Non ci rassegniamo a questa decisione”

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giovedì 07 Maggio 2015 - 15:56

Sta facendo discutere la decisione dell'amministrazione che da settembre aumenta le rette degli asili nido comunali, facendo pagare anche le famiglie disagiate. Fortemente critico il Movimento Cambiamo Messina dal Basso che si è già confrontato con Mantineo ma che non ha intenzione di restare in silenzio su questo tema. E spuntano anche gli 80 mila euro persi per gli asili.

Quando un’amministrazione comunale, che si proclama dal basso e al fianco degli ultimi, decide di aumentare le rette degli asili nido comunali e di cancellare ogni esenzione anche per tutte le famiglie disagiate inevitabilmente fa discutere. E diventa un vero e proprio caso quando a farlo è l’amministrazione Accorinti, che rimodula tabelle e tariffe per rispettare e sostenere il Piano di riequilibrio, dimenticando che attualmente oltre la metà la famiglie con i bimbi iscritti nei nidi comunali non paga le rette perché con reddito sotto i 6 mila euro. Un caso che non ha lasciato indifferente neanche il movimento Cambiamo Messina dal Basso che stavolta ha deciso di non rimanere in silenzio di fronte ad una decisione politica che va contro quelli che in teoria sono i valori di questa esperienza amministrativa. In teoria, perché al momento di siglare atti che incidono sulle tasche dei cittadini, anche quest’amministrazione alla fine ha ragionato guardando solo ai numeri e poco ai disagi che una simile scelta creerà nelle fasce deboli della popolazione messinese.

Il movimento, dopo l’approvazione da parte della Giunta della delibera targata Nino Mantineo, in questi giorni ha attenzionato il problema per giungere a un lungo confronto con l’Assessore nel pomeriggio di ieri.

Non manca però una stoccata iniziale: «Ci preme sottolineare, anzitutto, la nostra ferma convinzione che una simile decisione dovesse essere accompagnata, per la sua estrema delicatezza, da un ampio confronto con la città, volto a spiegare le ragioni di una decisione chiaramente destinata a fare discutere. Una questione che potrebbe divenire doppiamente penalizzante, poiché, oltre ad avere forti ripercussioni sociali, sul fronte delle pari opportunità rischia di vanificare l'importanza degli asili nido pubblici quale fondamentale strumento di aiuto per l'accesso al lavoro per le donne, in una società ancora così poco attenta e sensibile su questo tema”. Dunque, come già era accaduto durante le settimane incandescenti per la scelta di Elio Conti Nibali come successore di Filippo Cucinotta, il movimento accorintiano torna a battere i pugni per quell’assenza di confronto e dialogo che evidentemente continua a mancare quando si devono prendere decisioni importanti. Soprattutto se queste riguardano l’intera collettività.

«Un movimento come il nostro non si può rassegnare a questa situazione. Abbiamo chiesto con determinazione all’Assessore Mantineo di rivedere insieme il sistema delle tariffe, in modo da trovare una soluzione che consenta l’esclusione dal pagamento della fascia più bassa (in aggiunta a quel 10% comunque esente per questioni di “particolare urgenza e gravità”), pur assicurando l’adempimento degli obblighi di legge».

Secondo la rimodulazione fatta dall’amministrazione Accorinti pagheranno tutti. Dal prossimo settembre si cancellano le esenzioni e vengono inserite tre fasce: la tariffa “sociale” da 90 euro al mese per chi ha un reddito fino a 6.524,57 euro; la tariffa “media” da 180 euro al mese per chi ha un reddito tra i 6.524,57 euro e i 13.049,14 euro; la tariffa “piena” da 270 euro al mese per chi supera i 13.049,14 euro di reddito annuo. Cambiamo Messina dal Basso stavolta però non può accettare che si colpiscano indistintamente tutti e proverà a far fare un passo indietro all’amministrazione. «Da domani lavoreremo insieme all’assessore Mantineo per rivedere questo sistema, verificando anche, con l’Assessore al bilancio, la possibilità di trasferire fondi da altri capitoli di spesa per ridurre l’ammontare complessivo dei costi di gestione».

Tentano dunque la strada del dialogo per trovare nuove soluzioni, ma è evidente il malcontento che aleggia per come vengono gestiti i servizi sociali, nelle ultime settimane finiti sotto i riflettori anche per gli 80 mila euro di fondi regionali per gli asili persi e per quei 1,7 milioni inutilizzati entro la data che era stata fissata dalla Regione. E CMdB non può ignorare proprio la vicenda degli 80 mila euro andati in fumo perché il Comune non ha presentato il progetto in tempo. Soldi che sarebbero serviti per alleggerire le rette mensili a carico delle famiglie e che invece il Comune non avrà perché la Giunta Accorinti si è ricordata di siglare la delibera con cui incaricava il Dipartimento di redigere il progetto proprio nell’ultimo giorno utile per inviare la domanda.

«In questi mesi la Giunta che noi sosteniamo ha portato avanti processi virtuosi di razionalizzazione e di risparmio, che hanno coinvolto, fra tagli, sacrifici e sfide politiche ed amministrative, i vari assessorati, dipartimenti e partecipate: troviamo inaccettabile che proprio in un settore così delicato si commettano superficialità e disattenzioni dalle ripercussioni così gravi» scrive il movimento che chiede al Sindaco di rendere noti quanto prima i responsabili di questo errore e di prendere gli opportuni provvedimenti. «Lo dobbiamo alle famiglie che non potranno beneficiare di questo aiuto; lo dobbiamo alla città intera; lo dobbiamo a noi stessi, Renato, ai nostri valori ed alla difesa di questa esperienza».

Forse però Cambiamo Messina dal Basso dimentica la clamorosa gaffe fatta da Sindaco e assessore Mantineo proprio sugli 80 mila euro persi. Nella frenesia di scaricare ogni responsabilità, in un comunicato stampa elogiarono l’operato della giunta che aveva provveduto a siglare la delibera ben 10 giorni prima del termine dettato dalla Regione, condannarono con forza la negligenza di chi aveva creato questo problema e assicurarono che chi aveva sbagliato avrebbe pagato. E’ bastato però leggere con un pizzico di attenzione i decreti regionali per accorgersi che era stata proprio la giunta ad agire nell’ultimo giorno utile. Da quel momento è calato il silenzio e ad oggi, naturalmente, nessun responsabile è stato individuato né tantomeno ha pagato per l’errore commesso (vedi articoli correlati).

Adesso però a chiedere al Sindaco com’è finita su questo fronte è proprio il suo Movimento. Che magari dovrebbe provare a metterlo alle strette sulla gestione di un settore che, ad oggi, ha mostrato troppe falle.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. E’ evidente che anche quelli CMdB si sono accorti quante caxxxxx stanno facendo coloro che sono stati messi li a governare ma non sanno neppure da dove cominciare.Piano piano non solo chi non si è fatto abbindolare dal tibetano, ma anche quelli che credevano fosse capace di cambiare qualcosa, hanno capito quanto inutili sono quelli che il tibetano o meglio il suo vice ha messo a dirigere settori che non sapevano neppure esistessero. Siamo non alla frutta, perchè non abbiamo neppure più quella da mangiare ma alla rovina grazie a questi scappati i casa.

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  2. E’ evidente che anche quelli CMdB si sono accorti quante caxxxxx stanno facendo coloro che sono stati messi li a governare ma non sanno neppure da dove cominciare.Piano piano non solo chi non si è fatto abbindolare dal tibetano, ma anche quelli che credevano fosse capace di cambiare qualcosa, hanno capito quanto inutili sono quelli che il tibetano o meglio il suo vice ha messo a dirigere settori che non sapevano neppure esistessero. Siamo non alla frutta, perchè non abbiamo neppure più quella da mangiare ma alla rovina grazie a questi scappati i casa.

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