Chiusa la partita dell'Authority. M5S e Mancuso: "Grave l'assenza di Crocetta. Occasione persa"

Chiusa la partita dell’Authority. M5S e Mancuso: “Grave l’assenza di Crocetta. Occasione persa”

Rosaria Brancato

Chiusa la partita dell’Authority. M5S e Mancuso: “Grave l’assenza di Crocetta. Occasione persa”

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venerdì 01 Aprile 2016 - 22:04

La riforma dei porti ha avuto il sì delle Regioni ed ha superato le eccezioni d'incostituzionalità. Adesso però, per quel che riguarda Messina la palla passa a Crocetta. Dal M5S al Nuovo centro destra non mancano gli affondi al governatore, assente nel momento delle decisioni.

Le Regioni hanno detto sì, e con il parere favorevole della Conferenza Stato Regioni viene superato l’ostacolo dell’eccezione d’incostituzionalità che era stata sollevata dalla Corte Costituzionale con sentenza n°261 del 17 novembre 2015 in relazione al mancato coinvolgimento delle Regioni nella procedura di approvazione delineata. Da qui il passaggio in Conferenza Stato Regioni che dopo aver esaminato le osservazioni che le singole Regioni hanno presentato (sia sul Piano logistico che sulla riorganizzazione dei porti) ha dato parere positivo. Adesso il decreto dovrà essere trasmesso alle Camere per il parere delle Commissioni che dovranno esprimersi entro 30 giorni.

In sostanza la partita si è chiusa il 31 marzo anche per la Sicilia, che in quella sede (l’unica per competenza) non ha presentato alcun ricorso né alcuna rimostranza. Chi tace, come si sa, acconsente. Le sedi individuate e confermate nel provvedimento finale sono: Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Cagliari, Napoli, Palermo, Augusta, Gioia Tauro, Taranto, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste.

Chiusa la partita a 15 autorità portuali resta lo spiraglio dei 3 anni di autonomia amministrativa che le Regioni potranno richiedere per quei porti che sono sedi di Authority. De Luca e Toti, presidenti di Campania e Liguria, lo hanno già annunciato, l’auspicio è che Crocetta, assente alla Conferenza Stato Regioni, lo faccia al più presto.

Ma è proprio sul silenzio del governatore che adesso si concentrano le dichiarazioni del giorno dopo. Partito per far la guerra “farò battaglia a Roma per l’Authority a Messina o un Consorzio”, Crocetta ha dovuto accontentarsi di un risultato di retrovia, ottenuto peraltro grazie all’impegno di Assoporti e di Campania e Liguria.

“Non è giustificabile l’assenza del presidente Crocetta alla conferenza Stato-Regione- dichiara il senatore di Area Popolare Bruno Mancuso– Era questa la sede adeguata in cui il Presidente avrebbe dovuto dare seguito ai proclami di guerra annunciati ed agli impegni assunti ufficialmente in relazione alla presentazione di ricorsi di incostituzionalità di tale legge. Non solo non ha partecipato personalmente, ma non ha presentato alcun ricorso contro la legge, né ha proposto alcuna percorribile alternativa rispetto ai sistemi individuati. Bisognerebbe avere il coraggio di dire che se non si vuole il sistema integrato con Gioia Tauro, con i porti di Reggio Calabria e Villa S. Giovanni, non rimarrebbe che accorparsi con Augusta e Catania”. Secondo Mancuso il porto di Gioia Tauro, pur attraversando un momento di criticità, è il primo porto italiano per transhipment, è considerato tra i principali terminali della rete Ten-T per le merci, ed è uno dei pochi porti italiani con fondali adeguati per ospitare le grandi navi portacontainer.

“Un porto- prosegue il senatore- che per la sua specificità non è concorrenziale con Messina e Milazzo mentre Catania che non è neanche inserito tra i porti previsti dalla rete dell'Unione Europea, ha fra le sue principali funzioni (così come Messina) quelle del crocierismo turistico ed ai collegamenti marittimi. Messina dovrà affiancare alle navi da crociera un ampio retro porto per le attività industriali e commerciali ed integrarsi in un sistema più ampio ed articolato. Mi auguro che la fase di transizione venga utilizzata per questo importante progetto strategico”.

L’affondo su Crocetta è del M5S che in una nota firmata dai deputati nazionali Francesco D’Uva, Alessio Villarosa e dalla deputata regionale Valentina Zafarana bacchettano il governatore: “Al tavolo della Conferenza Stato Regioni il Presidente della Regione non c’era. Lui, che aveva annunciato battaglia per mantenere le specificità dell’area dello Stretto, alla fine era assente proprio quando veniva dato il parere favorevole alla riforma. E’ stata anche avanzata una proposta per la gestione di una fase transitoria secondo cui le Regioni che lo richiederanno potranno avere, per i prossimi 3 anni, un’autonomia sotto il profilo amministrativo. Vedremo adesso se Crocetta deciderà di cogliere questa occasione e, soprattutto, vedremo se il forziere dell’AP di Messina verrà speso per lo sviluppo del nostro territorio o, come sempre accade, solo per la speculazione di pochi”.

In teoria la moratoria potrebbe essere richiesta anche per Catania, qualora lo richieda, anche se la battaglia è stata fatta per Savona, Salerno e Messina. I presidenti De Luca e Toti hanno dichiarato già a fine vertice di procedere con l’istanza di moratoria, condividendo comunque l’impianto complessivo del sistema della riforma. La palla passa a Crocetta. Il ministro Delrio (forse memore del fatto che la Sicilia sulla riforma delle province rispetto a quella nazionale è rimasta indietro di 3 anni….) è stato chiaro: nessuno pensi di allungare i tempi, dobbiamo correre tutti nella stessa direzione.

Riusciremo nel’impossibile mission di perdere anche quest’ultima occasione?

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. kuigibeninati 2 Aprile 2016 09:30

    Credo sia il tempo di incentrare la discussione politica su quali investimenti si vogliono ottenere e su quali opere si desidera realizzare per potenziare i porti di Messina e Milazzo. Penso anche alle famose banchine da realizzare nell’area industriale di Giammoro ecc… Insomma penso sia più importante avere progetti condivisi che fare polemiche su dove si realizzerà il centro dell’Autorità Portuale, vediamo invece di creare sinergie con gli altri porti e sviluppo!!!

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  2. kuigibeninati 2 Aprile 2016 09:30

    Credo sia il tempo di incentrare la discussione politica su quali investimenti si vogliono ottenere e su quali opere si desidera realizzare per potenziare i porti di Messina e Milazzo. Penso anche alle famose banchine da realizzare nell’area industriale di Giammoro ecc… Insomma penso sia più importante avere progetti condivisi che fare polemiche su dove si realizzerà il centro dell’Autorità Portuale, vediamo invece di creare sinergie con gli altri porti e sviluppo!!!

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  3. Crocetta….un Presidente regionale che sin dal primo giorno ha assunto seri impegni per Messina ed il suo territorio,”Miiii” alzando anche la voce, perché il messaggio arrivasse pieno e concreto ai messinesi “miiiiiiiiiii”, che sono stati i suoi principali elettori.
    Nei fatti Crocetta si è fermato solo alle promesse…tante… mentre i tagli, il trasferimento, il ridimensionamento, le cessazioni, la distruzione è stata reale …..La regione ha massacrato nei fatti Messina ed il suo territorio, Crocetta è un promettitore seriale….Cetto la Qualunque è un film…forse ispirato alla realtà. La realtà che ormai da troppi anni e troppi presidenti perseguita Messina.

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  4. Crocetta….un Presidente regionale che sin dal primo giorno ha assunto seri impegni per Messina ed il suo territorio,”Miiii” alzando anche la voce, perché il messaggio arrivasse pieno e concreto ai messinesi “miiiiiiiiiii”, che sono stati i suoi principali elettori.
    Nei fatti Crocetta si è fermato solo alle promesse…tante… mentre i tagli, il trasferimento, il ridimensionamento, le cessazioni, la distruzione è stata reale …..La regione ha massacrato nei fatti Messina ed il suo territorio, Crocetta è un promettitore seriale….Cetto la Qualunque è un film…forse ispirato alla realtà. La realtà che ormai da troppi anni e troppi presidenti perseguita Messina.

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  5. Solo chi non conosce le specializzazioni dei PORTI italiani poteva augurarsi l’accorpamento con AUGUSTA e CATANIA, sarebbe stato la fine per il porto di Messina. Noi apparterremo all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Meridionale, una delle più importanti d’Italia per volume di traffico merci, gommato e passeggeri. Insieme al porto CORE di GIOIA TAURO ci sono i porti di CROTONE, CORIGLIANO CALABRO, TAUREANA di Palmi, VILLA S.GIOVANNI, VIBO VALENTIA, REGGIO CALABRIA, MILAZZO, TREMESTIERI e MESSINA. Tra questi porti non abbiamo concorrenti nel CROCIERISMO, potremo contrastare liberamente i catanesi. Siamo e resteremo la porta della Sicilia e con via DON BLASCO ultimata possiamo potenziare le vie del mare.

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  6. Solo chi non conosce le specializzazioni dei PORTI italiani poteva augurarsi l’accorpamento con AUGUSTA e CATANIA, sarebbe stato la fine per il porto di Messina. Noi apparterremo all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Meridionale, una delle più importanti d’Italia per volume di traffico merci, gommato e passeggeri. Insieme al porto CORE di GIOIA TAURO ci sono i porti di CROTONE, CORIGLIANO CALABRO, TAUREANA di Palmi, VILLA S.GIOVANNI, VIBO VALENTIA, REGGIO CALABRIA, MILAZZO, TREMESTIERI e MESSINA. Tra questi porti non abbiamo concorrenti nel CROCIERISMO, potremo contrastare liberamente i catanesi. Siamo e resteremo la porta della Sicilia e con via DON BLASCO ultimata possiamo potenziare le vie del mare.

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  7. L’auspicio di un sistema portuale chiamato STRETTO DI MESSINA, con la nostra città sede dell’autorità, e poi TREMESTIERI, MILAZZO, REGGIO CALABRIA, VILLA SAN GIOVANNI non era possibile, non c’è nessun porto CORE tra quelli menzionati, la direttiva europea è insuperabile anche per il Governo. Adesso dobbiamo lavorare per dotare di infrastrutture i nostri due porti, lo dobbiamo fare tutti insieme, politici, imprenditori e messinesi. Il PORTO può essere fonte di occupazione per i nostri giovani.

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  8. L’auspicio di un sistema portuale chiamato STRETTO DI MESSINA, con la nostra città sede dell’autorità, e poi TREMESTIERI, MILAZZO, REGGIO CALABRIA, VILLA SAN GIOVANNI non era possibile, non c’è nessun porto CORE tra quelli menzionati, la direttiva europea è insuperabile anche per il Governo. Adesso dobbiamo lavorare per dotare di infrastrutture i nostri due porti, lo dobbiamo fare tutti insieme, politici, imprenditori e messinesi. Il PORTO può essere fonte di occupazione per i nostri giovani.

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  9. E’ incomprensibile ed illogico dismettere un sistema produttivo ed attivo come l’Autorità portuale di Messina….ma gli ultimi governi chi li capisce???? Con quale logica decidono chi abolire e chi deve gestire????? Porti fallimentari, portucoli dal movimento ridicolo sono rimasti sede di Autorità portuale….mentre porti attivi e con un importante movimento di merci e passeggeri vengono asserviti. Che stranezza è la politica italiana. Se potessi farei di Messina e provincia un lembo americano o inglese. L’Italia ci maltratta…troppo….
    Ci vorrebbe un bel referendum ed una lettera con migliaia di firme indirizzata al Presidente americano. Liberaci dalla politica siculo/italica/mafiosa.

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  10. E’ incomprensibile ed illogico dismettere un sistema produttivo ed attivo come l’Autorità portuale di Messina….ma gli ultimi governi chi li capisce???? Con quale logica decidono chi abolire e chi deve gestire????? Porti fallimentari, portucoli dal movimento ridicolo sono rimasti sede di Autorità portuale….mentre porti attivi e con un importante movimento di merci e passeggeri vengono asserviti. Che stranezza è la politica italiana. Se potessi farei di Messina e provincia un lembo americano o inglese. L’Italia ci maltratta…troppo….
    Ci vorrebbe un bel referendum ed una lettera con migliaia di firme indirizzata al Presidente americano. Liberaci dalla politica siculo/italica/mafiosa.

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