Archiviata l'accusa nei confronti della conducente della Yaris contro cui finì il ciclista
PATTI – E’ questa la conclusione dell’indagine sulla tragedia avvenuta a Torrenova nel luglio del 2022. Inizialmente si era ipotizzata la responsabilità della Toyota Yaris che aveva impattato col ciclista di 51 anni. Gli accertamenti però hanno portato ad un’altra conclusione ed oggi per la conducente dell’utilitaria, difesa dall’avvocato Massimiliano Fabio, finisce un incubo.

Il commento del legale
“Pur reiterando la solidarietà ai familiari della vittima, la mia cliente è stata liberata dal peso di un evento del quale anch’ella è stata vittima incolpevole di un fatto accidentale. Unitamente al consulente tecnico di parte, l’ingegner Fulvio Damiano, non abbiamo condiviso le conclusioni del consulente del Pubblico ministero ma oggi il Giudice per le indagini preliminari ha messo la parola fine al procedimento penale”, spiega il legale, commentando il provvedimento di archiviazione siglato dal Gip di Patti Andrea La Spada.
L’incidente
Latteri è morto all’ospedale di Sant’Agata Militello il 24 luglio dello scorso anno. L’impatto era avvenuto sul lungomare di Sant’Agata Militello in prossimità del lido Tapica beach. Dipendente del comune di Acquedolci, sposato e padre di due figli, Latteri era molto conosciuto in zona anche per il suo hobby del ciclismo.
L’inchiesta per omicidio colposo
La conducente, su denuncia dei parenti, era stata indagata per omicidio colposo. Ma il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione delle ipotesi perché le perizie hanno stabilito che il ciclista in realtà non era morto in seguito all’impatto con la vettura ma perché colpito improvvisamente da uno choc cardiaco, finendo per perdere il controllo della bicicletta e per scontrarsi con l’auto della donna. I familiari della vittima si sono opposti ma la Procura ha ritenuto insussistenti i profili di responsabilità nella condotta di guida della donna e inesistente il nesso di causa ed effetto relativo alla morte del ciclista. Fondamentali le dichiarazioni di un testimone oculare che ha visto la bicicletta scartare improvvisamente nella corsia opposta e sbandare verso il centro della carreggiata per finire contro il veicolo che sopraggiungeva.
L’autopsia
L’esame autoptico, del resto, ha confermato che lo sfortunato ciclista, già sottoposto a stenting dell’arteria discendente anteriore, fosse stato colpito, mentre pedalava, da una trombosi allo stesso vaso circolatorio, circostanza che non gli ha lasciato scampo. Per il GIP – che ha accolto le tesi del PM – “difetta l’elemento del nesso di derivazione causale fra condotta ascritta all’indagata ed evento letale”. Di qui la firma dell’ordinanza di archiviazione dell’inchiesta a carico dell’indagata

Io e i miei figli, dopo questa archiviazione decisa dal Giudice, continuiamo ancora nel silenzio l’elaborazione del lutto di un padre e marito cinquantenne,senza però arrenderci nella ricerca della VERITÀ. Prendiamo atto della solidarietà del difensore della persona indagata, fermo restando che la parola FINE verrà decretata quando la tesi formulata dai nostri periti, fondata su basi SCIENTIFICHE, verra’ valutata in maniera approfondita con la soluzione di quei dubbi che questo provvedimento lascia IRRISOLTI.