Jonia-Taormina-Etna, il libero consorzio che rivoluziona la geografia della provincia

Jonia-Taormina-Etna, il libero consorzio che rivoluziona la geografia della provincia

Giusy Briguglio

Jonia-Taormina-Etna, il libero consorzio che rivoluziona la geografia della provincia

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venerdì 11 Aprile 2014 - 10:20

Serie di tavoli tecnici per discutere ancora del nascente distretto e della sua organizzazione e per raccogliere consensi e dissensi, facendo un passo ulteriore verso la definizione del distretto

Si consolida sempre di più l’idea del Libero Consorzio denominato Jonia Taormina Etna”. Ieri, nel centro diurno di Furci Siculo, si è tenuto un incontro a cui erano invitati a partecipare i 40 sindaci dei Comuni interessati per chiarire tutti gli aspetti programmatici. Ancora troppi punti interrogativi e poche certezze per quello che si presenta come un progetto “grandioso” destinato a rivoluzionare almeno idealmente la geografia della provincia jonica e che andrebbe a formare un distretto di circa 180 mila abitanti, ben oltre il minimo consentito per formare un consorzio (150 mila).

L’alternativa, dopo la soppressione delle Province varata dal governo Crocetta, è la Città Metropolitana, ma da parte degli amministratori quest’ipotesi sembra scartata. I più convinti sono i Comuni catanesi che hanno risposto per primi all’appello e che insistono su questa strada: Giarre, Riposto, Randazzo, Linguaglossa, Zafferana Etnea, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo, Calatabiano, Mascali e Bronte. Taormina fa la sua parte attiva, aspirando sin dall’inizio al ruolo di leader, conteso però dal comune di Giarre per il maggior numero di abitanti. I Comuni della valle dell’Alcantara si accodano con qualche riserva, soprattutto i più piccoli, preoccupati per il loro futuro. Ma le maggiori incertezze sembrano provenire dalla parte jonica più vicina a Messina, per la quale aderire al Consorzio significherebbe spostare l’ottica da una parte e concentrarla su quella opposta.

Il sogno del consorzio è quello di rendere peculiare il territorio interessato, dal punto di vista turistico e dell’identità. Un territorio che da sempre costituisce una terra di mezzo tra il versante messinese e quello catanese. Prossimamente si terrà un ulteriore tavolo tecnico per discutere ancora del nascente distretto e della sua organizzazione – su cui aleggiano molti dubbi derivanti dalla poca chiarezza della Legge Regionale – e per raccogliere consensi e dissensi, facendo un passo ulteriore verso la definizione del distretto.

Giusy Briguglio

2 commenti

  1. Questa nuova entità finirà inevitabilmente per essere “fagocitata” da Catania.

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  2. Questa nuova entità finirà inevitabilmente per essere “fagocitata” da Catania.

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