Angelo Libetti: “L’assessore De Cola è in conflitto d’interessi. Doppio ruolo, politico e tecnico”

Quanti sostengono oggi che l’Assessore Sergio De Cola dovrebbe dimettersi in presenza di un palese conflitto di interessi, determinato dall’inserimento nel Masterplan del suo progetto, vedono la pagliuzza ma non la trave, consentendogli non solo di rintuzzare le accuse con argomentazioni più o meno rispondenti alla realtà delle cose, ma addirittura di accusare, sfacciatamente e senza vergogna alcuna, uomini davvero senza macchia di essere megafono per un “ tentativo gravissimo di delegittimare con accuse infondate l’Amministrazione che porta avanti azioni di salvaguardia, tutela e ridimensionamento del PRG.”

Ma come è possibile non vedere il gravissimo potenziale conflitto di interessi originato dal fatto che a sovrintendere la redazione della Variante di Salvaguardia, del nuovo P.R.G. del PIAU e di tutta la strumentazione urbanistica generale di Messina ci sia un Assessore che riveste il doppio ruolo politico e tecnico, quale componente di uno degli studi più importanti della città?

Il fallimentare percorso amministrativo dell’Assessore all’Urbanistica è emblematico di quello dell’azione amministrativa della sindacatura Accorinti, insieme al totale fallimento della politica finanziaria e di bilancio, di quella del settore dei servizi sociali, della politica ambientale e dei rifiuti, della politica della casa.

Ma è giunto il momento di dire basta alle “ bugie” consapevoli dell’Ass./Ing. Sergio De Cola

Oltre ad essere riuscito a farsi revocare i finanziamenti per il risanamento di contrada Fucile, ha praticamente mancato tutti i traguardi che aveva enfaticamente comunicato alla città, dall’invio al Consiglio Comunale della variante fissata ad aprile 2014, alla data di completamento dell’iter istruttorio del nuovo P.R.G. previsto novembre 2015, al mancato completamento delle procedure di PIRU e PIAU. adesso ci vuole fare credere che entro il 16 marzo saranno superate tutte le criticità dell’iter della variante e per quella data potrà essere trasmessa al Consiglio Comunale.

Ma quali sono i problemi da superare entro quella data?

Il Genio Civile, ha rigettato e restituito priva del parere ex art. 13 la variate e prima di passare ai casi particolari, che comunque hanno bisogno che si rimetta mano al disegno della Variante, ha rilevato almeno due cose di carattere generale

– Gli studi geologici sono inattendibili e quindi occorre produrre nuovo studio geologico, naturalmente esteso a tutto il territorio interessato dalla Variante, redatto in conformità alla sopravvenuta legislazione Atteso che in atto non c’è in servizio alcun geologo, occorrerà affidare uno specifico incarico a mezzo di gara

– Gli studi posti a base della variante – cartografie del PAI, comprensive delle richieste di nuovo inserimento, le cartografie prodotte dall’ENEA sulla suscettività da frana, micro zonizzazione sismica, rischio idraulico- possono costituire un utile elemento di supporto , ma non già sostituirsi agli strumenti normativamente individuati allo scopo ed a cui fare riferimento per giustificare le scelte urbanistiche; come dire adesso progettate la variante!

Quanto poi alla risposta della Regione, oltre alle mille farneticazioni in perfetto stile burocratese, si afferma senza sconti che vista l’analisi a base della variante quanto in essa previsto “ non potrà produrre effetti significativi per la riduzione delle criticità”

In ogni caso si esprime parere negativo, senza se e senza ma, sulla non assoggettabilità a VAS della Variante.

Che senso dare allora alla affermazione di De Cola che entro il 16 Marzo “ ci saranno tutti i pareri positivi, insieme alla chiusura del procedimento in corso di VAS da parte dell'Assessorato, che consentiranno di portare la Variante all'esame del Consiglio Comunale”.?

Chiunque minimamente addentro ai problemi dell’urbanistica e della burocrazia connessa sa che in Consiglio Comunale la Variante potrà si arrivarci il 16 Marzo ma, ad essere buoni, del 2018; atteso che la sola procedura della VAS in termini di tempi tecnici di legge, rispettati, dura almeno 18 mesi.

Quindi l’Ass. De Cola la smetta di prendere in giro la città e per favore eviti di portarla al definitivo massacro

Ritiri la documentazione inoltrata a Palermo sulla di Variante e predisponga per il Consiglio una delibera integrativa della 15 e della 74, già approvate dalla Regione, per rimodulare contenuti e procedure che possano portare in tempi rapidissimi alla adozione di una variante di salvaguardia e sviluppo sostenibile, condivisa, che giovi alla città e al suo territorio

Angelo Libetti