Al Policlinico di Messina l'ultimo gesto di altruismo di un 46enne di Mistretta

Al Policlinico di Messina l’ultimo gesto di altruismo di un 46enne di Mistretta

Carmelo Caspanello

Al Policlinico di Messina l’ultimo gesto di altruismo di un 46enne di Mistretta

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venerdì 10 Gennaio 2020 - 15:40

La donazione di fegato e reni ha riacceso la speranza di una 38enne ed altri due pazienti

MESSINA – La generosità di un uomo di 46 anni di Mistretta e dei suoi familiari ha riacceso la speranza di una giovane di 38 anni ed altri due pazienti dell’Ismett di Palermo e dell’ospedale Niguarda di Milano. Alla prima è stato donato il fegato, agli altri due i reni. Il preziosissimo gesto della donazione ha avuto luogo al Policlinico universitario di Messina. E’ il secondo in pochi giorni.

Il 46enne di Mistretta era ricoverato nel reparto di Rianimazione da pochi giorni per una devastante emorragia cerebrale. E’ stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico ma non è bastato per tenerlo in vita. Dinanzi alla inesorabilità della morte cerebrale, i familiari hanno acconsentito, senza esitare, al prelievo degli organi. Prelievo che è avvenuto nella notte tra mercoledì e ieri.

Un’equipe dell’Ismett ha raggiunto il gruppo operatorio della Chirurgia generale dell’Azienda ospedaliera-universitaria e, supportata dal personale sanitario, ha proceduto all’espianto del fegato e dei reni.

Il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria dell’ospedaliera, Antonino Levita, ha “ringraziato chi ha fatto questo gesto di grande altruismo. Allo stesso tempo, un doveroso riconoscimento va al personale dell’Azienda. Le procedure di prelievo, infatti – aggiunge Levita – prevedono una complessa catena d’intervento, che coinvolge una molteplicità di reparti e professionalità. In questa, come nelle altre occasioni, la disponibilità del personale è stata eccezionale e anche grazie a loro le donazioni permettono poi concretamente di salvare altre vite umane. Un grande apporto viene poi dalle associazioni di volontariato e, in particolare, da ‘Donare e Vita’ – conclude il direttore sanitario – con cui abbiamo stipulato un protocollo”.

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Un commento

  1. Non è sempre comprensibile come da un dolore disumano per la morte di un così giovane uomo possa nascere un gesto di infinito donare per permettere la vita di un altro tanto da continuare un po’ a vivere ancora grazie

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