Prelievo multiorgano al Policlinico di Messina. 53enne di Milazzo dona la speranza a 6 pazienti

Prelievo multiorgano al Policlinico di Messina. 53enne di Milazzo dona la speranza a 6 pazienti

Redazione

Prelievo multiorgano al Policlinico di Messina. 53enne di Milazzo dona la speranza a 6 pazienti

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sabato 04 Gennaio 2020 - 11:45

Il fegato trapiantato a Verona, un rene a Catania, l'altro a Roma, il cuore a Udine, le cornee a Mestre

MESSINA – Un prelievo multiorgano che ha riacceso la speranza per sei pazienti. Il donatore, un uomo di 53 anni residente a Milazzo e ricoverato il giorno di Natale per una patologia cerebrale insidiosa ed inesorabilmente fatale, ha testimoniato con una scelta fortemente voluta e precedentemente manifestata ai familiari il grande valore della solidarietà. La moglie e i figli con orgoglio hanno mostrato un tesserino che il loro congiunto portava sempre con sé, nel quale si dichiarava la volontà di donare i propri organi dopo la morte.

Il personale del reparto di Rianimazione del Policlinico “Gaetano Martino” di Messina è stato impegnato nella lunga e delicata fase dell’accertamento della morte encefalica e delle complesse attività di mantenimento del donatore che in questo caso si sono protratte per molte ore per consentire alle équipe di prelievo di raggiungere le sale operatorie.

La complessa macchina organizzativa, guidata dal Coordinamento per la donazione ed i trapianti d’organo del Policlinico, di cui è responsabile il dott. Francesco Puliatti, ha intersecato l’attività di numerose unità operative aziendali – tra le quali l’Utic (terapia intensiva cardiologica), la Radiologia, la Neurologia, la Medicina legale, la Patologia clinica, la Microbiologia, la Virologia – per consentire la valutazione dell’idoneità al prelievo e la sicurezza dei pazienti destinati a ricevere il grande dono che questa famiglia milazzese ha fatto loro.

Sono stati così prelevati: il fegato che è stato trapiantato a Verona; un rene trapiantato ad un paziente del Policlinico di Catania; il secondo rene è stato inviato al Policlinico di Roma; il cuore, preservato con una tecnica innovativa, che è stato trasferito a Udine per un intervento in emergenza per un paziente ormai in fin di vita. Proprio in questo caso è stata utilizzata una particolare attrezzatura che ha consentito all’organo di continuare a battere, andando oltre la prevista soglia delle due ore e permettendo il lungo trasferimento. Le cornee sono state prelevate dagli oculisti del Policlinico e inviate alla Banca degli occhi di Mestre.

“Il nuovo anno – afferma il direttore generale del Policlinico, Giuseppe Laganga – si apre sulla scia di quanto registrato negli ultimi mesi del 2019, quando l’inaugurazione del nuovo reparto di Rianimazione (intitolato a Nicholas Green) ha dato un forte impulso alle donazioni. Nel contempo, abbiamo intensificato le azioni di promozione e le sinergie con associazioni di volontariato ed enti, proprio per implementare la cultura della donazione. I risultati si sono visti immediatamente, tanto che da ottobre scorso si sono registrati 10 accertamenti e 5 donazioni multiorgano, sostanzialmente raddoppiando i dati dei primi 9 mesi del 2019. Grazie anche alla disponibilità del personale del Policlinico e alla sensibilità del territorio speriamo di avere innescato un effetto virtuoso e contiamo di cogliere ulteriori frutti nei prossimi mesi”.

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