Il consigliere comunale Libero Gioveni ricorda una nuova opportunità concessa dalla Regione per gli asili nido e chiede conto all’amministrazione comunale del lavoro svolto per presentare l’adesione e i progetti

Nessuna notizia dei 900mila euro previsti per gli asili nido dai 4 milioni di fondi Pac; neanche un centesimo dei 15 milioni di fondi europei previsti nel 2012; neanche un centesimo neppure dei 26 milioni del Piano di Azione e Coesione per il Mezzogiorno tra il 2012 e il 2013. A ricordare le occasioni perse è il consigliere comunale Libero Gioveni, che adesso lancia un nuovo allarme “L’avviso pubblico numero 2252 del 22 ottobre scorso, emanato dall’assessorato regionale alla famiglia, concede 1 milione e 600mila euro da destinare a due linee di intervento: il potenziamento e la ristrutturazione degli asili nido; il sostegno delle spese di gestione per poter ridurre le rette a carico delle famiglie”.

A Messina potrebbero arrivare 160mila euro (80mila euro per ciascun intervento) ma la scadenza è alle porte: “Sono fondi che rappresenterebbero un toccasana – afferma Gioveni – visto che, per esempio, all'asilo nido di Camaro era stato avviato un percorso per realizzare il locale cucina finalizzato ad aumentare i posti da 21 a 30 e, per ciò che riguarda la seconda linea d'intervento, i Revisori dei Conti hanno evidenziato nella loro relazione sul Bilancio Consuntivo 2013 la difficoltà per l'Ente di incassare le rette delle famiglie dei bambini”.

Secondo il consigliere, “occorre fare in fretta perché la scadenza è fissata al 21 dicembre e ad oggi non è dato ancora sapersi come e se si è proceduto a redigere i relativi progetti o istanze, compresi i relativi atti di giunta di adesione, così come prevede il decreto”. Gioveni ribadisce la necessità di costituire un “Ufficio speciale asili nido, composto da tecnici, funzionari e amministrativi con il compito di monitorare meglio le opportunità di nuove risorse ed avviare quelle progettualità che consentirebbero, appunto, di farsi trovare sempre preparati nell'intercettare i fondi necessari per uno sviluppo del settore, purtroppo ancora troppo depotenziato rispetto agli standard previsti”.