All'Irccs Piemonte la donazione non conosce età: primo prelievo d'organi ad ultranovantenne

All’Irccs Piemonte la donazione non conosce età: primo prelievo d’organi ad ultranovantenne

Redazione

All’Irccs Piemonte la donazione non conosce età: primo prelievo d’organi ad ultranovantenne

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sabato 19 Giugno 2021 - 17:30

Un lavoro di squadra in cui ha giocato la partita tutta la sanità messinese: il Policlinico con l'unità operativa di Medicina Legale e l’Azienda Papardo con il laboratorio

MESSINA – Primo prelievo d’organi su un paziente ultranovantenne, deceduto per emorragia cerebrale presso l’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione del presidio Piemonte dell’Irccs Bonino Pulejo. Un grande gesto di generosità e d’amore verso il prossimo da parte dei familiari del paziente che, con la loro sensibilità e firmando la non opposizione al prelievo, hanno riacceso la speranza di altre persone a continuare a vivere . Coordinati dal Centro regionale trapianti, il dottore Salvatore Leonardi, responsabile dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione e la dottoressa Lorenza Mazzeo hanno avviato la macchina organizzativa che ha consentito di finalizzare un prelievo d’organi molto delicato, grazie soprattutto alla professionalità degli anestesisti-rianimatori Elisa Melissari, Rosi Corallini, Luciana Cavallaro e Salvatore Spartà; della professoressa Patrizia Gualniera, medico legale, del dottor Cosimo Allegra, neurologo, del tecnico Maurizio Spitaleri, del personale di laboratorio ed infermieristico di terapia intensiva e sala operatoria. Un lavoro di squadra in cui ha giocato la partita tutta la sanità messinese, mettendo in campo senza esitazione quelle risorse che venivano richieste, in particolare il Policlinico Universitario con la sua Unità operativa di Medicina Legale e l’Azienda Papardo con il suo laboratorio, che sono stati fondamentali con il loro supporto. Ma oltre a questa sinergia  interaziendale che rappresenta la ‘buona sanità’ messinese, il vero messaggio è che  la donazione degli organi non conosce età ma solo solidarietà: quella dei familiari, dei  donatori e di tutti coloro che hanno trasformato il loro pianto di dolore in pianto di felicità per chi, grazie a loro, può continuare a vivere ed esserci domani.

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