Il microclima dello Stretto di Messina

Il microclima dello Stretto di Messina

Redazione

Il microclima dello Stretto di Messina

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venerdì 27 Luglio 2007 - 22:21

Le province di Reggio Calabria e Messina sono le uniche, in Italia, bagnate da tre mari: il mar Tirreno a Nord, il mare dello Stretto rispettivamente una ad ovest e l’altra ad est, ed il mar Jonio a Sud e ad Est. Proprio la complessità della posizione e l’orografia tortuosa delle province rendono difficili le previsioni del Tempo tanto che le situazioni sono spesso molto varie da una zona all’altra con poca stabilità e compattezza atmosferica.

Date le correnti, ad esempio, se piove a Scilla e Bagnara, nella costa Tirrenica del Reggino, è molto difficile che a Roccella Jonica, Locri o Melito di Porto Salvo il tempo sia brutto. Solitamente le condizioni meteorologiche sono opposte tra un versante e l’altro (quello Tirrenico e quello Jonico) proprio a causa dell’Appennino: sia i Peloritani ed i Nebrodi nel Messinese che l’Aspromonte nel Reggino delimitano in due le province: da un lato le zone orientali e Joniche, dall’altro quelle occidentali e cioè Tirreniche.

Ovviamente così quando le correnti sono occidentali e nord/occidentali piove in alcune determinate zone ma nelle altre c’è al massimo qualche nuvoletta, ed è valido anche il contrario: quando le correnti provengono da sud e da Est piove nelle zone Joniche ma nel Tirreno c’è solo effetto favonio delle correnti.

Ancor più complesso di questo è il clima dello Stretto che, in Sicilia, inizia a Ganzirri e termina nella zona di Santa Margherita di Messina, Tremestieri per intenderci, mentre in Calabria inizia a Villa San Giovanni Nord (Cannitello) e termina a Capo dell’Armi, 20km Sud rispetto Reggio Calabria.

Ancor più complesso è il microclima dello Stretto proprio a causa delle correnti spesso in questo “canale- imprevedibili vista l’orografia della zona che è come se fosse una grande valle; dopotutto è una delle zone più ventose d’Italia poiché sia la tramontana che lo scirocco possono soffiare in modo molto forte e violento tanto che a volte le raffiche hanno superato i 120km/h sia dai quadranti settentrionali che da quelli meridionali.

Le configurazioni, nella zona, che più portano maltempo sono, in ordine: minimo nel Canale di Sicilia e correnti sud/orientali; correnti fresche ed umide provenienti dal mar Tirreno; vortice ciclonico nel mar Jonio e correnti nord/orientali.

Nel primo caso le precipitazioni, anche abbondanti, si addensano nelle zone meridionali e Joniche delle province ed a causa STAU le precipitazioni risultano a tratti intense e spesso sconfinano nello Stretto fin nella città di Reggio (se la componente meridionale è importante nel vento al suolo); nel secondo caso (cassico caso di piogge Atlantiche che negli ultimi anni si verifica sempre meno sovente) le correnti di maestrale, ponente o tramontana arrivano nello Stretto cariche di energia ed umidità accumulata al loro passaggio sul mar Tirreno, energia, umidità ed instabilità che scaricano poi a contatto con il suolo appena giungono nella zona Nord del Messinese e nella Costa Viola nel Reggino.

Nel terzo caso le correnti cicloniche causano piogge sparse in tutta l’area a macchia di leopardo, a volte intense, con un minimo ciclonico nel mar Jonio.

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