Gesti sconsiderati di incivili hanno indotto il Comune a spendere ulteriori soldi per smaltire quindici lastre di eternit. Due serbatoi in cemento amianto segnalati in una scarpata lungo la strada che conduce nella frazione Artale.
I cittadini continuano a pagare a caro prezzo l’inciviltà di pochi che, con gesti sconsiderati, creano gravi danni all’ambiente. Il Comune ha dovuto spendere altri 2mila e 500 euro per i lavori urgenti di recupero, imballaggio, trasporto e smaltimento di manufatti in cemento eternit contenente amianto. Si tratta di materiale scaricato abusivamente da ignoti in quello che dovrebbe essere un angolo di paradiso della cittadina jonica, la Pineta comunale di contrada Renazze: un luogo sfregiato dall’incuria nel corso degli anni, segnato dal prelevamento terra e dall’abbandono del parco suburbano. La presenza dell’amianto era stata segnalata nei giorni scorsi dalla polizia municipale con una dettagliata relazione. Ha fatto seguito una denuncia del sindaco, Sebastiano Foti, presso la stazione dei carabinieri di S. Teresa di Riva. Immediatamente è stato disposto un sopralluogo, eseguito dai geometri Domenico Gennaro e Orazio Spadaro dell’Ufficio tecnico e dall’agente di polizia municipale Carmela Crisafulli.
Nel corso del monitoraggio dell’area indicata è stata constatata la quantità di amianto scaricata abusivamente, al fine di predisporne gli atti necessari per la rimozione. I tecnici e la vigilessa, percorrendo la strada Panoramica che conduce alla Pineta, hanno rilevato la presenza di eternit in lastre di cemento amianto appoggiate al muro di sostegno, in prossimità del sottopasso dell’acquedotto Eas, rilevandone una quantità di 13 metri quadrati. Nello specifico quindici spezzoni di lastre di diversa pezzatura. Raggiunto il sito della Pineta, è stata constatata la presenza di rottami di lastre eternit contenuti in sacchi di plastica di colore nero e che da una stima visiva è stato quantificato in circa in poco meno di due metri quadrati. Quel luogo incantevole a monte dell’abitato che domina il comprensorio sembra sia stato scambiato per una discarica a cielo aperto di rifiuti speciali. Ma non è finita qui.
Il geometra Spadaro ha segnalato la presenza di due serbatoi di circa 300 litri ciascuno (presumibilmente in cemento amianto), in una scarpata lungo la strada che dal centro abitato di Furci conduce alla frazione collinare di Artale. I lavori per la rimozione dell’amianto sono stati affidati ad una ditta specializzata, incaricata di recuperare, trasportare e smaltire il materiale attuando le procedure secondo quanto previsto dalla legge.
Carmelo Caspanello
