Annalaura Princiotto, da "Ti lascio una canzone" al sogno di "vivere la musica al 100%"

Annalaura Princiotto, da “Ti lascio una canzone” al sogno di “vivere la musica al 100%”

Giuseppe Fontana

Annalaura Princiotto, da “Ti lascio una canzone” al sogno di “vivere la musica al 100%”

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domenica 10 Dicembre 2023 - 07:39

La giovane cantautrice messinese ha debuttato in tv da bambina, nel 2014. Da allora ha collaborato con grandi artisti: "Emozionante, ma non mi fermo"

MESSINA – Era il 2014 e Annalaura Princiotto si apprestava a realizzare un piccolo sogno, partecipando al programma televisivo “Ti lascio una canzone”, in onda su RaiUno e condotto da Antonella Clerici. Oggi, nove anni dopo, la giovanissima cantante messinese non si è fermata e anzi rilancia ogni giorni, con concerti ed esibizioni, aprendo gli eventi di grandi artisti e lavorando giornalmente per realizzare il proprio sogno, quello di scrivere nuove pagine della musica italiana.

Annalaura e una passione nata già “in pancia”

Il sogno di Annalaura di diventare una cantautrice affermata parte da lontano, forse già da quando doveva ancora nascere. Merito di mamma e papà, come ha spiegato lei stessa: “Non c’è stato un momento specifico in cui ho scoperto questa passione. Sembra banale, ma quando ero nella pancia di mia mamma mi faceva ascoltare Frank Sinatra. Poi a 3 o 4 anni ho iniziato a cantare nella mansarda di casa mia con mio padre, al karaoke. Facevo la sua corista e non sapendo ancora leggere imparavo le canzoni a memoria. Tutto è nato così. Se attualmente riesco a vivere di questo e riesco pian piano a farlo diventare un lavoro è merito dei miei genitori. La musica l’ho scoperta grazie a loro e mi hanno sempre sostenuto in questo sogno”.

La trasmissione nel 2014

“Così ho iniziato i primi concorsi, i primi premi – ha proseguito raccontando il proprio percorso fin qui -. Mio padre e mia madre hanno subito capito che volevo farlo per tutta la vita. Se devo attribuire l’inizio di tutto a una singola cosa però penso a Ti lascio una canzone, il programma con Antonella Clerici e Leonardo De Amicis su RaiUno. Ho partecipato alla settima edizione e da lì tutto è diventato più importante. Per me è stato un sogno poter cantare con Giorgia, i Ricchi e Poveri, Toto Cutugno. Quello è stato un nuovo inizio”.

I concerti

Ed è stata una strada già piena di emozioni, nonostante Annalaura sia molto giovane: “Ci sono state tantissime cose che mi hanno fatto amare questo mondo. Una delle cose più emozionanti è l’apertura dei concerti. Sia perché hai il tuo momento all’interno di spettacoli seguiti da tantissime persone, sia perché hai la possibilità di conoscere gli artisti che si esibiscono. Quindi io ho avuto la possibilità di aprire i concerti delle Vibrazioni, di Giovanni Caccamo, degli Zero Assoluto, dei due ragazzi di Amici che hanno vinto l’edizione 2022, Alex Wyse e Luigi Strangis. In quei momenti ho sentito le persone cantare la mia canzone. Nel mio caso è questo il momento più bello: sentire la gente cantare le mie canzoni, è stato incredibile”.

Il mito? “Beyoncè”

Come ogni cantante, anche Annalaura cresce guardando ai propri idoli, ispirandosi a chi ha fatto o sta facendo tutt’ora la storia della musica italiana e internazionale: “Ho una cultura musicale varia e sono un’amante della musica anni ’70 e ’80, sia a livello straniero che italiano. Per quanto riguarda la scrittura mi piacciono Claudio Baglioni, Madame, Ultimo. Se dovessi invece guardare a un’artista a tutto tondo, non avrei dubbi e direi Beyoncè”.

Sogna Sanremo, ma non solo

E infine il sogno. il festival di Sanremo, ma non solo: “Sono piena di sogni. Sicuramente Sanremo è quello più grande attualmente. Ma cerco sempre anche di guardare a obiettivi e sogni da realizzare nel concreto. Il fatto di potermi esibire ogni giorno su un palco con tante persone già per me lo è. I sogni più grandi si possono raggiungere solo con costanza e dedizione, con tanta voglia di fare e di sperimentare, per migliorarsi e buttarsi nelle situazioni. Preferisco sempre buttarmi a capofitto in qualcosa e non aver rimorsi o rimpianti per non aver fatto qualcosa. Secondo me la vita e la musica vanno vissute al 100 per cento. Ci credo, ma serve sempre il supporto dello studio e della preparazione. Sono le cose più importanti per rendere una passione come quella per la musica un lavoro. E questo è il mio obiettivo”.

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