I giudizi di fine anno per i 40 consiglieri comunali: rivelazioni, promesse mancate e...

I giudizi di fine anno per i 40 consiglieri comunali: rivelazioni, promesse mancate e…

Brancato-La Torre-Stornante

I giudizi di fine anno per i 40 consiglieri comunali: rivelazioni, promesse mancate e…

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lunedì 23 Giugno 2014 - 22:13

Tempo di giudizi di fine anno anche per i 40 consiglieri comunali. Tra invisibili, vecchi volponi, rivelazioni e "a menza botta" abbiamo cercato di individuare le diverse categorie. Con una premessa, siamo ancora al primo anno, ci sarà tempo per guadagnare posizioni e ribaltare qualsiasi giudizio. Magari diventando i primi della clase.

Un anno fa, oltre alla nuova amministrazione si è insediato un nuovo Consiglio Comunale, con 40 eletti. Abbiamo cercato di suddividerli in diverse tipologie in base alle caratteristiche emerse nel corso di questi primi 365 giorni. Ecco quali:

1)CHI LI HA VISTI? E’ questa sicuramente la categoria più affollata, nella quale però è doveroso inserire alcune sottocategorie, perché non è detto che vedere fisicamente una persona in un luogo equivalga alla sua presenza anche nella pienezza dello spirito. Così c’è: chi si è visto e poi è scomparso, chi si è visto si è visto (per dirla in gergo), chi ancora lo stanno cercando dall’ufficio elettorale per comunicare l’avvenuta elezione e chi, anche se non si è visto, non manca affatto. Nella categoria Chi l’ha visto rientrano:

– i NON PERVENUTI- Carmelina David, Benedetto Vaccarino, Santi Sorrenti, Piero Iannello, Francesco Pagano, Giovanna Crifò ovvero quelli i cui nomi, dopo averli letti il giorno dell’insediamento non abbiamo più avuto occasione di riscriverli. Sporadicamente, dicono i più informati, frequentano l’Aula consiliare, ma sempre per brevi periodi e per lo più da spettatori (anche annoiati talvolta).

GLI EREDI DI SILVAN- Pierluigi Parisi, Angelo Burrascano, Nora Scuderi, Donatella Sindoni, Claudio Cardile, Nicola Crisafi della serie “tu mi vedi ma il mio spirito è altrove” la cui presenza fisica è frutto di un gioco di prestigio. Infatti il corpo seduto tra gli scranni non fa trapelare emozione alcuna, segno questo del fatto che la mente e lo spirito sono altrove, lassù, dove osano le aquile.

-I POTREI MA MI SIDDIU- Andrea Consolo, Pio Amodeo, Carlo Abbate in questa sottocategoria rientrano quanti hanno le potenzialità per svettare alti in Consiglio comunale, ma, come si sa, a volte “la fatica pesa”, e in quei casi anche i pensieri sudano. Poiché il gettone di presenza non è collegato proporzionalmente all’impegno non si applicano abbastanza, raggiungendo a malapena la sufficienza.

2)PROMESSE MANCATE: Piero Adamo, Antonella Russo, Daniela Faranda, Gino Sturniolo

Il giorno dopo le elezioni li immaginavamo come leader trainanti dell’Aula, armati di spirito passionale, piglio delle Istituzioni, animo battagliero. Invece svolgono il compitino attenti a non uscire mai oltre le righe, non commettere sbavature e non fare errori di alcun tipo. Impeccabili e inappuntabili non incapperebbero mai in un incidente diplomatico, ma neanche in una lotta senza quartiere. Siamo solo ad un anno di mandato e siamo certi che nel corso dei prossimi anni, finita la fase di “carburazione” sbocceranno come ci si aspettava, anche perché le potenzialità ci sono tutte.

3)GRAFOMANI/ COMPOSITORI: Libero Gioveni, Nicola Cucinotta

Il consiglio comunale targato 2013 ci ha donato sommi poeti e divini scrittori da far invidia a Dante e ad Alessandro Manzoni. Intristiti dalle gabbie conformiste di uno stile burocratico e sciatto quale quello delle interrogazioni, delle mozioni e degli ordini del giorno, amano dare libero sfogo alla creatività raggiungendo vette di pura poesia. Se Libero Gioveni ha più lo stile dello storico e le sue interrogazioni quotidiane serviranno ai posteri per ricostruire quanto accadeva a Messina negli anni della giunta Accorinti, Nicola Cucinotta salpa verso i lidi della migliore ispirazione, regalando ai presenti nelle sedute di consiglio indimenticabili riletture dei Promessi Sposi e di Peter Pan con assessori e consiglieri nei panni dei protagonisti.

4)LE RIVELAZIONI: Emilia Barrile, Daniele Zuccarello, Nina Lo Presti, Lucy Fenech

Su di loro nessuno un anno fa avrebbe scommesso un euro. Invece, a dispetto delle previsioni, ognuno a suo modo si è trasformato in una rivelazione. Un po’ come la zucca di Cenerentola che improvvisamente, grazie alla fata buona, si trasforma in carrozza lussuosa. Emilia Barrile, dopo un inizio un po’ timido (che caratterialmente non le si addice) ha preso il piglio e la determinazione della Presidentessa, cambiando look, linguaggio, impostazione. Dal giorno in cui ha redarguito il presidente Crocetta, reo di aver fatto aspettare per 10 ore il Consiglio, è stato un crescendo e adesso la Presidentessa riesce a muoversi con destrezza tra appuntamenti istituzionali e non, bacchettando colleghi ribelli e assessori distratti. Al suo secondo mandato in Consiglio comunale Daniele Zuccarello si è totalmente trasformato, pur non rinunciando a dare sfoggio delle sciarpette multicolore e multistagione, ha dimostrato di conoscere la macchina amministrativa e di saper interpretare appieno il suo ruolo, avviando battaglie per la trasparenza nonostante gli sgambetti di colleghi, diligenti funzionari e uffici, dosando critiche e proposte. Spazia dall'Atm all'Ato con competenza e determinazione. Al suo esordio Nina Lo Presti, una dei 4 consiglieri eletti con la lista del sindaco, ha mostrato di avere le idee chiare. Non le manda mai a dire, è diventata la principale sentinella dell’applicazione del programma del sindaco, ricordando quali erano le priorità e quali dovrebbero continuare ad essere a quanti le hanno dimenticate per strada. Vera spina nel fianco dell’amministrazione, fa più opposizione lei da sola, sulla sostanza, che tutti gli altri messi insieme che preferiscono contestare la forma. A dispetto dell’immagine da bambola di porcellana Lucy Fenech non ha nessuna intenzione di restare nello scaffale e da combattente ha portato avanti la battaglia sui gettoni di presenza contro tutto e tutti e una proposta per gli stalli ai disabili che sono la prova che sotto la cascata di riccioli c’è una testa d’acciaio.

5)THE VOICE: Pippo Trischitta, Ivana Risitano

I due sono come il Diavolo e l’Acqua Santa, come il Bianco e il Nero, come il cane e il gatto. Non esiste un solo argomento dello scibile umano che li trovi d’accordo. E non appena uno dà il “la”, l’altro non resiste e scoppia l’uragano in Consiglio. Alcuni dei battibecchi sono stati avvertiti a Castellammare di Stabia, complici le correnti marine e i venti a favore. Non lasciatevi ingannare dal fatto che Ivana Risitano è minuta: non appena avverte la voce del nemico, che quasi sempre la addita dagli scranni di fronte, per uno strano fenomeno della natura raddoppia dimensioni e decuplica la potenza delle corde vocali. I due sono già stati ingaggiati per la prossima edizione di The voice.

6)CUCCIOLO: Nino Interdonato

Per il vicepresidente del Consiglio Comunale una categoria tutta per sé. Ad appena 24 anni è il “cucciolo” della compagnia, ma nonostante la giovanissima età, si impegna su diversi fronti, non manca una seduta ed una commissione e sta imparando a conoscere i meandri del Palazzo. Da segnalare il piglio e la serietà che ha quando sostituisce la Barrile alla guida dell’Aula. Del Cucciolo di Biancaneve ha i riccioli, l’aspetto bonario e sorridente, ed ogni tanto arriva al Comune con lo zainetto (riteniamo con dentro l’ovetto kinder per la merenda), ma ha capito benissimo che non deve prendere esempio da nessuno e che è molto meglio farsi le ossa da solo. Lavora per diventare Dotto.

7)A MENZA BOTTA: Nino Carreri, Mariella Perrone, Rita La Paglia, Pippo De Leo

Diciamo che ci provano. Magari non prenderanno mai la lode e il diritto alla pubblicazione, ma l’impegno c’è. Ogni tanto si distraggono e vanno a farfalle, ma quando s’incaponiscono con una battaglia la portano avanti con decisione. Ci restano male se non viene data loro la giusta attenzione sulla stampa, un po’ come i secondogeniti che lamentano di passare in secondo piano. Anche per loro vale la possibilità di “migliorare le prestazioni” e fregare i primogeniti nel corso del mandato arrivando dritti alla meta.

8)I VECCHI VOLPONI: Franco Mondello, Elvira Amata, Peppuccio Santalco, Paolo David, Mario Rizzo

Approdano in Consiglio Comunale come astronauti da Marte, come se non avessero mai avuto a che fare con le stanze dei bottoni e come se l’elezione di Accorinti avesse resettato per sempre la loro memoria al giorno della Prima Comunione. Dispensano saggi consigli, bacchettano colleghi e membri della giunta, hanno sempre una parola adatta per ogni cosa ed un proverbio per ogni occasione. Detti anche CADUTI DA NACA arricciano il naso sovente di fronte agli strafalcioni della giunta, dei dirigenti e degli esperti dimenticando da quanto tempo sono nei Palazzi, e che per tutto questo tempo sono stati nella maggioranza, e spesso nei posti chiave come assessori. Più che probabile che molti dei sassi sui quali inciampano gli attuali amministratori, li abbiano messi loro, e lo abbiano freudianamente “rimosso”. E quando un barlume di ricordo per puro caso affiora, lo scacciano come una mosca fastidiosa.

9)QUELLI CHE…TRE METRI SOPRA IL CIELO: Fabrizio Sottile, Carlo Cantali, Simona Contestabile

Pur essendo diversi l’uno dall’altro, li accomuna la propensione ad essere convinti di qualcosa. Sono assolutamente e categoricamente certi che non solo l’Aula, ma l’intera comunità abbia trascorso gli ultimi anni in attesa di vederli all’opera. Camminano con leggiadria quasi fossero sollevati da terra, sono innamorati di se stessi e delle proprie straordinarie capacità politiche e oratorie. Fabrizio Sottile non entra in Consiglio comunale, ma sfila come un autentico modello fino allo scranno e a volte si possono persino udire gli applausi del pubblico che lui è certo di ascoltare al suo passaggio. Indimenticabile la sua interrogazione sulla cagnolina randagia incinta, travolta da un’auto, che il canile municipale si è rifiutato di curare, a dimostrazione che dentro quel corpo in stile playman dallo sguardo fascinoso e assassino batte un cuore. Passeranno alla storia gli abbinamenti e il guardaroba di Cantali, come il piumino bianco smanicato abbinato alle giacche a scacchi, indossato fino a maggio, e gli occhiali da sole a specchio bianchi che ricordano quelli di Enrico Ruggeri quando cantava Contessa. Nonostante sia stato eletto nel Pd lui è matematicamente certo di essere stato eletto nella lista dirigenti Acli, che è quanto dichiara anche quando ordina il caffè al bar. C’è chi giura d’aver visto un poster di Berlusconi nel suo ufficio. Non passano gli anni per Simona Contestabile, che resta sempre giovane come Ambra e le ragazze di Non è la Rai di Gianni Boncompagni. Riesce a far coincidere i suoi ingressi a Palazzo Zanca con gli orari di entrata e uscita dal lavoro con una precisione svizzera ed al suo arrivo è pronta a distillare gocce preziose di estrema competenza e conoscenza dei meandri dei bilanci sin dall’era di Bonsignore, ricordando a menadito codici e codicilli, sentenze della Corte dei Conti e atti stragiudiziali.

Rosaria Brancato-Danila La Torre- Francesca Stornante

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