Appalti Asm Taormina, da rivedere anche l'ultima condanna

Appalti Asm Taormina, da rivedere anche l’ultima condanna

Alessandra Serio

Appalti Asm Taormina, da rivedere anche l’ultima condanna

martedì 04 Marzo 2025 - 09:00

La Cassazione annulla la sentenza per l'imprenditore Cipolla alla fine del processo sui lavori all'acquedotto affidati nel 2020

Messina – Processo d’appello da rifare per l’imprenditore taorminese Francesco Cipolla, che tornerà davanti ai giudici di secondo grado con un “carico” già più leggero, al processo sugli appalti Asm di Taormina.

Accuse ridimensionate per l’imprenditore di Taormina

La Corte di Cassazione lo ha assolto “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di turbativa d’asta, annullando senza rinvio la sentenza della Corte d’appello di Messina un anno fa, ed ha disposto il rinvio alla stessa Corte (in diversa composizione) per l’unica altra accusa rimasta in piedi, quella di corruzione, che dovrà essere riesaminata.

In primo grado nel 2022 l’imprenditore era stato condannato a 5 anni, pena poi scesa in secondo grado a 2 anni e 10 mesi. Adesso potrebbe essere cancellato del tutto il verdetto nei suoi confronti, o comunque parecchio ridimensionato, dopo che la Suprema Corte ha accolto l’appello del suo difensore, l’avvocato Antonio Noè.

Gli appalti truccati

L’indagine sugli appalti dell’Asm di Taormina era sfociata, il 3 novembre 2021, nel terremoto societario e le sospensioni del funzionario Santo D’Agostino. La Polizia di Taormina aveva ricostruito i retroscena di tutti i lavori affidati dall’azienda acquedotti. Sotto processo erano finiti i titolari delle imprese che hanno partecipato alle gare o hanno avuto in affidamento diretto, in appalto o subappalto i lavori all’acquedotto nel 2020. Gare truccate, secondo l’accusa, perché in alcuni casi affidati direttamente in violazione delle normative previste, subappaltati a ditte non autorizzate, o con imprese concordate.

Imprenditori e dirigenti Asm alla sbarra

Intanto è ancora in corso il processo di primo grado per lo stesso D’Agostino e gli imprenditori Alfio Lo Pinto e Giuseppe Sabato di Taormina; Giuseppe Piccolo di Fiumedinisi; Carmelo Portogallo di Mascali, Salvatore Vercoco di Biancavilla e Antonino Giacona di Mascali; infine Agostino Pappalardo (62) di Taormina. La prossima udienza davanti al Tribunale di Messina è fissata per il prossimo 5 marzo.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED