Milano ospiterà una mostra dello scultore di Roccalumera Santo Alligo

Milano ospiterà una mostra dello scultore di Roccalumera Santo Alligo

Milano ospiterà una mostra dello scultore di Roccalumera Santo Alligo

Tag:

mercoledì 19 Novembre 2014 - 15:12

A Milano, 35 sculture raccontano una parte del percorso artistico di Santo Alligo, iniziato da lontano, dall’anima profonda della sua Roccalumera. L'inaugurazione della mostra si terrà giovedì 20 novembre alla Galleria Gomiero di via Rosolino Pilo 11

Si inaugura giovedì 20 novembre alla Galleria Gomiero di via Rosolino Pilo 11 a Milano la mostra dedicata alle opere di Santo Alligo, classe 1948 da Roccalumera in provincia di Messina, scultore del quotidiano dalla grande immaginazione, capace di trasformare l’argilla in dichiarazioni poetiche di realismo magico, ma anche pubblicitario e grafico, nonché collezionista raffinato di libri illustrati.

Per chi ancora non lo conoscesse, è proprio alla figurazione incantata di Santo Alligo che grandi e piccini devono un’icona indiscussa della storia della pubblicità e dell’infanzia di tutti noi, ovvero l’ippopotamo blu Pippo della Lines (creato su un’idea di Armando Testa), nel quale “c’è tutta la tenerezza, la fantasia, il gioco, la morbidezza, il calore, l’ironia che un bambino ed un essere umano, ancora integro, possono desiderare” come ha scritto Giacomo Poretti nel catalogo della mostra.

Ma la verità della forza espressiva delle sue sculture è che Alligo non ha mai smesso di affidarsi quasi totalmente alle sculture di terracotta, che non necessitano dunque di spiegazioni ulteriori, perché capaci di contenere dentro di sé il tratto essenziale dell’espressività di un volto o il tratto ironico e tragico del mondo degli oggetti. Plasmatore unico della realtà, Santo Alligo sprigiona nei suoi lavori un animo irrequieto, un’innata capacità compositiva, un bisogno costante di modellare la materia per lavori di pura tensione, di grande forza plastica.

A Milano, 35 sculture raccontano una parte del percorso artistico di Santo Alligo, iniziato da lontano, dall’anima profonda della sua Roccalumera, da dove risalì fino a Torino: qui si è sposato, è stato a bottega dalla ceramista Anna Maria Carusi, e a soli 16 anni è entrato nell’agenzia pubblicitaria Armando Testa.

Nella galleria antiquaria di Diego Gomiero, insolitamente prestata all’arte contemporanea in virtù del suo amore universale per la scultura, purché di grande qualità formale, sono esposte le opere di Alligo tra il 1971 e il 2014: partendo dai ritratti familiari per finire alle opere più recenti, che indagano con ironia l’universo degli oggetti, che inevitabilmente finiscono per intrecciarsi “con il mondo e l’estetica della grafica pubblicitaria” per usare le parole di Armando Audoli nel suo testo in catalogo: “Facciasciutta” (2013), “Rossetto” (2014) e “Un grande no” (2014), sono un richiamo forte al mappamondo colorato e pop della pubblicità.

Le sculture di Santo Alligo mostrano una manualità perfetta che sfiora il virtuosismo, figure piene di pathos e armonia che dialogano con lo spazio, spesso delimitato da basi di plexiglas su cui i suoi racconti si svelano, come “Lettura morta“ (1994), “Caro politico…ti scrivo” (2014), o ancora “Attesa”, “Funanboli” e “Domenica. Finalmente!”, tutte del 2013 e spesso le sue opere trovano coralità grazie all’utilizzo di materiali diversi, come la stringa di cuoio in “Vecchia sperry” (2013), o la base in marmo per “Buona da morire” (2014): «Negli ultimi lavori – scrive Santo – ho fatto dialogare la terracotta con altri materiali: cuoio, ferro e soprattutto plexiglass, che, con la sua lucentezza e freddezza, contrasta con il calore e l’opacità della creta. Infine, perché li coloro? Usando l’olio, lo smalto o l’acrilico (all’occorrenza fissati con cere di pregio per ottenere effetti particolari), non faccio altro che riallacciarmi all’antichità classica, nella quale quasi tutta la scultura era policroma».

Gli oggetti riprodotti da Santo Alligo sono molteplici, ma è indubbio che uno dei tormentoni della sua vena creativa sono i libri; e diversamente non potrebbe essere visto che la vita di Santo, ieri come oggi, è felicemente messa in scacco dal bisogno di realizzare la propria biblioteca ideale, in cui l’estetica, la fattura e le illustrazioni per grandi e piccoli sono un passaggio fondamentale della crescita umana di ogni individuo. In questa direzione va letta ad esempio “Omaggio a Quasimodo” del 2013, in cui grazie a un gioco di luci, attraverso le parole perforate su una pagina di plexiglas, la poesia viene proiettata in negativo sulla pagina successiva.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007