"Asili e ludoteche, ecco perché a Messina i gestori privati non sono esclusi dalla chiusura"

“Asili e ludoteche, ecco perché a Messina i gestori privati non sono esclusi dalla chiusura”

Carmelo Caspanello

“Asili e ludoteche, ecco perché a Messina i gestori privati non sono esclusi dalla chiusura”

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martedì 03 Novembre 2020 - 16:42

Intervento degli assessori Tringali e Musolino per chiarire i termini di applicazione dell'ordinanza sindacale del 30 ottobre

MESSINA – Asili, ludoteche. Strutture pubbliche e private. Sulla chiusura prevista nel contesto dell’applicazione dell’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca (su specifica richiesta dell’Asp) lo scorso 30 ottobre, gli assessori Laura Tringali e Dafne Musolino (rispettivamente a destra e a sinistra nella foto) hanno avvertito la necessità di un intervento congiunto per fare chiarezza. Tra le richieste di chiarimento, sono tante quelle che riguardano la chiusura degli asili privati, anche i nidi e le ludoteche private. “I gestori – spiegano le due amministratrici – ritengono di essere esclusi dall’ordinanza per la natura privata dell’attività svolta o per la tipologia di attività che escluderebbe dall’ambito scolastico strettamente inteso”.

Viene specificato che l’Azienda sanitaria provinciale ha apprezzato appieno il contenuto dell’ordinanza sindacale rilevando che “risponde alle esigenze organizzative dell’ufficio commissariale relativamente ai tempi utili al tracciamento di tutti i contatti dei soggetti positivi che orbitano nell’ambito delle istituzioni scolastiche. Contenendo così il rischio che una frequenza scolastica, sia per motivi di studio che lavorativi di soggetti potenzialmente positivi, possa alimentare la diffusione del contagio”.

In virtù di ciò “risulta evidente – spiegano Tringali e Musolino – che il divieto di apertura e di svolgimento di attività all’interno delle sedi e dei plessi riguarda sia le istituzioni scolastiche pubbliche, che quelle paritarie e private”.

I riflettori vengono poi puntati sulle ludoteche private. E si tira in ballo l’allegato 8 del Dpcm del 24 ottobre. Prevede espressamente lo svolgimento di attività all’aria aperta e solo in modo residuale all’interno di locali, anche per riparare i minori dal sole o da condizioni meteo avverse. Musolino e Tringali richiamano l’attenzione sulle stringenti disposizioni previste dall’allegato 8 del citato Dpcm per l’organizzazione e la gestione di questa attività che prevedono l’articolazione delle stesse secondo le fasce di età dei minori, la realizzazione di contesti separati che impediscano l’utilizzo promiscuo delle aree a disposizione e un numero proporzionale di operatori.

“Le superiori disposizioni, in ogni caso – chiosano gli assessori – non possono prevalere rispetto all’ordinanza sindacale con la quale, come ha chiarito lo stesso ufficio commissariale per l’emergenza territoriale Covid, si è inteso ridurre il rischio di contagio per tutti i soggetti che costituiscono la cosiddetta comunità scolastica (sia per motivi di studio che di lavoro)”. La necessità è di evitare il propagarsi del contaglio prima che l’Asp sia riuscita ad identificare tutti i soggetti che per motivi di studio o di lavoro sono venuti a contatto con persone affette da covid 19. “In tal caso – spiegano Musolino e Tringali – risulta evidente che il rischio di contagio, rilevato a carattere locale ed oggetto del provvedimento interdittivo temporaneo ed urgente di certo non viene escluso per il fatto che l’ambiente frequentato si chiami ‘ludoteca’ piuttosto che asilo, o sulla evenienza che si tratti di un asilo privato e non pubblico. Si raccomanda pertanto – concludono gli Assessori Tringali e Musolino – la stretta osservanza dell’Ordinanza Sindacale N. 307 del 30 ottobre 2020”.

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