La rampa Boccetta danneggiata dal cantiere Archimede, chieste cinque condanne

La rampa Boccetta danneggiata dal cantiere Archimede, chieste cinque condanne

Alessandra Serio

La rampa Boccetta danneggiata dal cantiere Archimede, chieste cinque condanne

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martedì 09 Giugno 2015 - 22:03

Al banco degli imputati i costruttori Vinciullo e Mangraviti, insieme a un tecnico della Provincia e due professionisti, accusati di aver consentito la realizzazione del passo carrabile che danneggiò la stabilità della rampa di uscita della tangenziale sul Boccetta, sequestrata nel 2009 perché ritenuta pericolosa.

Aveva promesso di essere breve il pm Diego Capece Minutolo,nell’argomentare le sue richieste alla Corte. Invece per la ricostruzione dell’inchiesta, dei fatti emersi durante il processo, gli sono servite oltre due ore. Alla fine le richieste sono state di condanna per tutti e cinque gli imputati: 5 anni per il funzionario della Provincia Benedetto Sidoti Pinto, gli ingegneri Antonio Teramo e Giuseppe Termini, 4 anni per i costruttori Vincenzo Vinciullo e Antonino Mangraviti, titolari della “Archimede srl.

L’inchiesta in questione è quella scaturita dal sequestro della rampa di uscita della tangenziale su Boccetta, giudicata pericolosa dalla Procura che nel 2009 la sequestrò d’urgenza, chiedendone la verifica. A base del provvedimento, il clamoroso “taglio” di uno dei piloni della rampa, demolito per permettere il passaggio dei mezzi di lavoro impegnati nel cantiere di realizzazione del complesso Archimede, che oggi svetta sulla collina alle spalle dell’omonimo liceo. Le ipotesi di reato contestate sono, a vario titolo, di abuso d’ufficio in concorso, falso ideologico, attentato alla sicurezza dei trasporti e mancato avviso al Genio Civile.

Nel 2008 la società “Archimede srl” realizzò un passo carrabile per consentire ai mezzi pesanti di raggiungere il cantiere dove si stavano realizzando degli edifici, ma durante i lavori fu danneggiato un pilastro della rampa d’ingresso dello svincolo di Boccetta. L’autorizzazione a realizzare il passo carrabile fu concessa dalla Provincia dopo l’analisi delle perizie private presentate dagli ingegneri Teramo e Termini. Nel corso del processo sono stati sentiti i professionisti imputati, i consulenti della procura e anche quelli di parte, che hanno dibattuto su quello che è il cuore delle accuse: il passo carrabile avrebbe pregiudicato la stabilità della struttura e questo elemento di pericolosità è stato volutamente ignorato dai tecnici degli enti?

Secondo il collegio di difesa, composto dagli avvocati Alberto Gullino, Giuseppe Di Pietro, Salvatore Versaci, Giuseppe Saitta, Carlo Alessandro, Valter Militi, Domenico Pugliese, Giovanna Campagna e Isabella Barone la risposta è ovviamente negativa. Di tutt’altro avviso la Procura, che oggi ha affidato le proprie ragioni alle conclusioni del pm Capece Minutolo, il quale ha fatto riferimento ad un particolare che colpisce molto, anche alla luce delle recenti polemiche sullo stato delle strade siciliane e in generale del Paese: cioè il fatto che la genesi dell’inchiesta si deve all’affermazione, venuta alla luce quasi casualmente, di uno dei dipendenti del Cas: l’addetto, passando sulla rampa e notando il passaggio realizzato sotto, avrebbe sostanzialmente detto di non passare dal Boccetta, perché era pericoloso.

La parola passa ora ai difensori poi la Corte (presidente Samperi) emetterà la propria sentenza. Impossibile non annotare che sull’intero processo pende la mannaia della prescrizione ormai prossima.

Il Consorzio autostrade siciliane è parte civile nel procedimento. E’ stato il Cas infatti a sollecitare l’intervento della Procura , insieme al Genio Civile. Ed è stato sempre il Consorzio Autostrade a pagar ei costi dell’intervento di adeguamento strutturale servito per riaprire la rampa del Boccetta al traffico, quasi un anno più tardi.

12 commenti

  1. La prescrizione è vicina.
    Ed anche stavolta Vinciullo la farà franca!
    W l’Italia.
    George

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  2. La prescrizione è vicina.
    Ed anche stavolta Vinciullo la farà franca!
    W l’Italia.
    George

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  3. Figurati…

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  4. Figurati…

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  5. Chi fa danno alla comunità quasi sempre riesce a farla franca, chi ruba una mela va in galera con processo per direttissima. Come si fa a dire che “LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI”?

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  6. Chi fa danno alla comunità quasi sempre riesce a farla franca, chi ruba una mela va in galera con processo per direttissima. Come si fa a dire che “LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI”?

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  7. SaltaLaMacchia 10 Giugno 2015 16:58

    Certo la prescrizione li salvera’ tutti e queste persone continueranno a ricoprire ruoli determinanti per la pubblica sicurezza o comunque posizioni di prestigio.
    Che buffonata.

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  8. SaltaLaMacchia 10 Giugno 2015 16:58

    Certo la prescrizione li salvera’ tutti e queste persone continueranno a ricoprire ruoli determinanti per la pubblica sicurezza o comunque posizioni di prestigio.
    Che buffonata.

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  9. LA PRESCRIZIONE VALE SOLTANTO E VIENE CRITICATA QUANDO SI TRATTA DI UN PERSONAGGIO FAMOSO POLITICO MENEGHINO? SE C’E’ LA PRESCRIZIONE DEVE INTERVENIRE IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA INVIANDO GIUDICI ISPETTORI A VERIFICARE IL MOTIVO DI TALE PRESCRIZIONE. SE E’ VERO E RIPETO SE E’ VERO CHE HANNO DANNEGGIATO UNA RAMPA C’E’ IL PERICOLO CONCRETO PREVISTO DAL CODICE PENALE E REATI DI DANNO. UNA RAMPA DANNEGGIATA DI AUTOSTRADA NON E’ REATO ASTRATTO. VI SONO REATI DI INCOLUMITA’ PUBBLICA, SI IMMAGINI MENTRE TRANSITA UN AUTOBUS CON PASSEGGERI O DIVERSE MACCHINE CON FAMIGLIE O LAVORATORI. LA PRESCRIZIONE HA SEMPRE UN MOTIVO O DIVERSI MOTIVI CHE HANNO INDOTTO ALLA PRESRIZIONE, SEMPRE SE VIENE PRONUNZIATA IN SENTENZA.

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  10. LA PRESCRIZIONE VALE SOLTANTO E VIENE CRITICATA QUANDO SI TRATTA DI UN PERSONAGGIO FAMOSO POLITICO MENEGHINO? SE C’E’ LA PRESCRIZIONE DEVE INTERVENIRE IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA INVIANDO GIUDICI ISPETTORI A VERIFICARE IL MOTIVO DI TALE PRESCRIZIONE. SE E’ VERO E RIPETO SE E’ VERO CHE HANNO DANNEGGIATO UNA RAMPA C’E’ IL PERICOLO CONCRETO PREVISTO DAL CODICE PENALE E REATI DI DANNO. UNA RAMPA DANNEGGIATA DI AUTOSTRADA NON E’ REATO ASTRATTO. VI SONO REATI DI INCOLUMITA’ PUBBLICA, SI IMMAGINI MENTRE TRANSITA UN AUTOBUS CON PASSEGGERI O DIVERSE MACCHINE CON FAMIGLIE O LAVORATORI. LA PRESCRIZIONE HA SEMPRE UN MOTIVO O DIVERSI MOTIVI CHE HANNO INDOTTO ALLA PRESRIZIONE, SEMPRE SE VIENE PRONUNZIATA IN SENTENZA.

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