Barcellona, chiude la sede dell'Inps. La Uil protesta

Barcellona, chiude la sede dell’Inps. La Uil protesta

Salvatore Di Trapani

Barcellona, chiude la sede dell’Inps. La Uil protesta

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martedì 28 Gennaio 2025 - 15:30

UIL Messina interviene sulla chiusura dell’Inps di Barcellona Pozzo di Gotto, definendo la decisione inaccettabile

BARCELLONA POZZO DI GOTTO – È polemica sulla chiusura della sede Inps di Barcellona Pozzo di Gotto. Sulla questione è intervenuta la UIL Messina, che ha definito la decisione del Consiglio di Amministrazione dell’Inps come “inaccettabile”.

Ivan Tripodi, segretario generale UIL Messina, ha dichiarato: «La delibera assunta lo scorso 18 dicembre dal Consiglio d’amministrazione dell’Inps, che prevede la chiusura definitiva della sede di Barcellona Pozzo di Gotto, è sbagliata e trova il nostro fermo dissenso. Infatti, la chiusura della storica sede Inps di Barcellona rappresenta un inaccettabile depauperamento sociale che avrà pesanti ripercussioni e conseguenze nei confronti dei tantissimi utenti. Utenti che, oltretutto, il più delle volte, sono pensionati e cittadini fragili. La presenza dell’Inps a Barcellona è garanzia di servizi a favore della collettività».

Il segretario della UIL ha quindi auspicato che la decisione venga rivista, così da mantenere attiva la sede Inps di Barcellona Pozzo di Gotto. Intanto, Tripodi chiede un intervento diretto da parte della politica: «Invitiamo il sindaco e l’amministrazione comunale di Barcellona, i parlamentari nazionali e regionali, nonché tutte le forze politiche e sociali del territorio ad assumere, a tutti i livelli, concrete iniziative finalizzate a sventare questa pesantissima spoliazione».

Il Pd

“La decisione di chiudere la sede dell’INPS di Barcellona Pozzo di Gotto penalizza non solo i cittadini della zona, ma anche l’efficienza dei servizi pubblici essenziali per la nostra comunità”, così Armando Hyerace, segretario provinciale del Partito Democratico messinese. “Ho subito interloquito con la nostra deputazione nazionale affinché venisse investito del problema il Governo centrale e, questa mattina, è stata presentata un’interrogazione a prima firma Marino (e sottoscritta dai deputati Barbagallo, Iacono, Porta e Provenzano) nell’estremo tentativo di persuadere chi guida il Paese ad intraprendere ogni urgente iniziativa utile alla revoca della decisione, o quantomeno, a trovare una soluzione che permetta alla cittadinanza di continuare ad avere accesso a questi servizi senza dover percorrere centinaia di chilometri.

Questa chiusura è un disastro che era stato annunciato già nel 2023 e, all’epoca, il sindaco di Barcellona e la deputazione di centro destra si erano premurati di dare pubbliche rassicurazioni circa il fatto che mai si sarebbe arrivati a questo. Oggi è il giorno del mai!”, prosegue Hyerace.

“Si tratta di una palese evidenza di come la revisione della spesa della pubblica amministrazione sia una strategia che trova attuazione nel revocare diritti e servizi alle comunità: una serie di tagli e restrizioni stanno colpendo le aree già più marginali e vulnerabili, e questo rappresenta un duro colpo per le persone anziane, i disoccupati, le famiglie e tutti coloro che quotidianamente si rivolgono all’INPS per servizi fondamentali”, aggiunge Gianluca Pantano, segretario del circolo Pd di Barcellona PdG.

“Non possiamo permettere che la giustizia sociale e l’accesso ai diritti fondamentali vengano sacrificati in nome di una logica che non tiene conto delle reali necessità dei cittadini. La politica deve essere al servizio del bene comune, e non delle soluzioni facili a scapito delle persone più fragili. Il Partito Democratico è fianco dei lavoratori, dei cittadini e delle forze sindacali che stanno giustamente protestando contro questa decisione incomprensibile e dannosa”, conclude il segretario Hyerace.

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