Un caso anche nella città del Longano. La patologia è gravemente invalidante ma in Italia non è considerata -malattia sociale-. Sei le proposte di legge in Parlamento. Ma bisogna approvarle.

Un’istanza agli organi legislativi nazionali per sollecitare la discussione con la massima urgenza dei disegni di legge per il riconoscimento della MCS (Malattia Chimica Multipla) come malattia sociale. L’iniziativa è della giunta municipale di Palazzo Longano, che, come altre amministrazioni locali, è sensibilizzata sulla questione per via di un caso presente anche sul suo territorio. Si tratta di «una patologia cronica invalidante, sempre più diffusa in tutto il mondo, che comporta reazioni multi organo per esposizioni a varie sostanze chimiche in quantità normalmente tollerate dalla popolazione generale, con una compromissione della capacità lavorativa, della vita sociale e dell’autonomia che varia da lieve a molto grave a seconda degli stadi della malattia». La MCS è riconosciuta negli Stati Uniti, in Canada, in Germania e in Giappone, mentre in Italia manca una legge quadro che equipari i diritti dei malati ambientali a quelli di qualsiasi altra forma di disabilità in termini di tutela del lavoro, di diritto a una casa sicura, di cure e assistenza medica gratuite. Per questo le amministrazioni comunali che nei territori di competenza riscontrano tali patologia stanno invitando le istituzioni nazionale a discutere in tempi brevi le sei proposte di legge di iniziativa parlamentare per il riconoscimento della MCS come malattia sociale, utilizzando il Consenso internazionale del 1999 come parametro per la diagnosi, come avviene in tutto il mondo.