Barcellona unita contro la mafia a venti anni dall'omicidio di Beppe Alfano

Barcellona unita contro la mafia a venti anni dall’omicidio di Beppe Alfano

Giusy Briguglio

Barcellona unita contro la mafia a venti anni dall’omicidio di Beppe Alfano

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giovedì 03 Gennaio 2013 - 12:19

Le due associazioni "Movimento Città Aperta" e "Liberi Tutti" si dissociano dai gravi fatti che hanno colpito il centro di Barcellona e chiedono un azione imponente delle forze dell'ordine per contrastare la criminalità dilagante. Il 7 e l'8 previsti due giorni di eventi in memoria del coraggioso giornalista che 20 anni fa fu ucciso dalla mafia, Beppe Alfano

A Barcellona Pozzo di Gotto l’aria è intrisa di paura. Due omicidi nel giro di un mese sono troppi, il tempo si ferma, l’ansia cresce. Prima, Giovanni Isgrò, ucciso mentre usciva dal barbiere. Erano le 20.30 di sabato 1 dicembre. Adesso Giovanni Perdichizzi, ucciso pochi giorni fa, la sera di Capodanno in un bar nella piazza Sant’Antonino di Barcellona. La criminalità si fa largo, invade i luoghi del centro, e manda un segnale alle istituzioni. Dopo l’arresto del boss della mafia barcellonese, Rosario Pio Cattafi, sono passati solo pochi mesi prima che la criminalità tornasse a farsi sentire. La calma obbligata e apparente è già finita. La mafia risponde all’antimafia, nel modo peggiore. Le associazioni sono preoccupate. “Movimento Citta Aperta” e “Liberi Tutti” si dissociano con forza dai fatti avvenuti e dalla violenza senza scrupolo perpetuata dagli esecutori degli omicidi. La mafia alza la testa ed è soprattutto adesso che servono occhi vigili per bloccare l’avanzata criminale che sta marcando il territorio di Barcellona. Per le due associazioni servono più controlli, un rafforzamento dell’organico delle forze dell’ordine, interventi efficaci perché la vita dei normali cittadini non venga messa a repentaglio da queste azioni. Per “Liberi Tutti” dichiarare che l’omicidio di Perdichizzi è stato un regolamento dei conti è riduttivo e dichiara senza mezzi termini: “I mandanti sono di gran lunga più pericolosi”. Non bisogna sottovalutare nulla e serve collaborazione, tra istituzioni e cittadini, a cui le due associazioni chiedono di non lasciarsi intimidire e non vanificare l’opera di coloro che agiscono per rendere Barcellona migliore e libera: “Lo Stato non deluda le aspettative dei cittadini onesti”.

Barcellona ha già dimostrato di saper rinascere. Tra cinque giorni ricorre un giorno importante. Importante e triste. 20 anni fa moriva Beppe Alfano, giornalista che ha usato la penna per denunciare la mafia. A viso aperto. Perché è questo che fa la differenza tra un coraggioso e un vigliacco. I vigliacchi si nascondono dietro passamontagna e caschi. Beppe Alfano è stato colpito da tre proiettili mentre era alla guida della sua auto, lasciandoci un’eredità fatta di coraggio e speranza. La speranza che questi venti anni non siano passati invano e che un giorno si possa dare un vero nome ai mandanti dell’omicidio.

Un momento importante, non solo per non dimenticare, ma soprattutto per fare un bilancio sulla lotta alla mafia in Sicilia, in Italia ed anche in Europa. E’ per questo che un cartello di associazioni, unitamente alla famiglia Alfano, sta organizzando una due giorni di eventi prestigiosi. Si comincia il 7 gennaio con un inedito vertice internazionale tra le varie forze di polizia. Sarà una giornata di studi sul tema del contrasto alle mafie, suddivisa in tre parti: uno dedicato alle tecniche investigative, uno relativo alla cooperazione giudiziaria, uno sul ruolo del giornalismo investigativo e dell’informazione. Parteciperanno i più importanti organismi nazionali, europei ed internazionali impegnati nel contrasto alle mafie. Tra questi Fbi, Dea, Bka, Interpol, Europol, la DIA, lo SCICO, oltre ad importanti magistrati antimafia e giornalisti, italiani e non. Previsti un contributo di Roberto Saviano e la presenza del figlio della giornalista Anna Politkovskaja. Per la serata è previsto lo spettacolo teatrale (con ingresso gratuito) di Giulio Cavalli, consigliere regionale lombardo e attore impegnato nella denuncia della ‘ndrangheta attraverso le sue opere.

Quella dell’8 gennaio sarà la giornata dedicata alla memoria. Al Palazzetto dello Sport di Barcellona P.G., alla presenza di centinaia di studenti provenienti da tutta la Sicilia, si svolgerà il dibattito sul tema: “La mafia odia la cultura, legalità e scuola per un futuro migliore”. Da sottolineare il contributo di testimoni di giustizia, familiari di vittime di mafia, esponenti della società civile e istituzioni. Infine, il pomeriggio dell’8 gennaio, dopo la Messa al Duomo di Santa Maria Assunta (celebrata da don Luigi Ciotti) e l’intitolazione a Beppe Alfano della piazza antistante la casa del giornalista, si terrà un convegno proprio sull’omicidio e sul percorso ormai ventennale che aspetta di giungere a fare completa luce su quei fatti.(Giusy Briguglio)

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