Basket School e Castanea in deroga alla Cittadella. Sidoti: "Situazione irreale"

Basket School e Castanea in deroga alla Cittadella. Sidoti: “Situazione irreale”

Simone Milioti

Basket School e Castanea in deroga alla Cittadella. Sidoti: “Situazione irreale”

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sabato 08 Marzo 2025 - 16:30

Duro sfogo dell'allenatore giallorosso alla vigilia la partita passa in secondo piano: "A Messina non ci sono condizioni accettabili, non c’è serenità, non c’è tranquillità e non si può lavorare"

MESSINA – Alla vigilia di una partita cruciale per le ambizioni della Basket School Messina contro la Dinamo Brindisi, il coach giallorosso Pippo Sidoti esprime tutta la sua amarezza per la situazione precaria degli impianti sportivi cittadini, che sta mettendo a dura prova la squadra e l’intera società. Ricordiamo che in settimana al PalaTracuzzi è stato sconsigliato alle squadre di giocare impegni ufficiali di B Interregionale. Le società si sono attivate immediatamente e sono riuscite a farsi autorizzare in deroga di concludere la stagione alla Cittadella con grande collaborazione della Ssd UniMe e del direttore generale Sergio Naccari. Questa sera giocherà il Castanea alle ore 19 contro Mola, domani tocca alla Baskt School nello stesso impianto.

Palla a due di Basket School Messina-Dinamo Brindisi al Polivalente della Cittadella Sportiva dell’Annunziata alle 17,00. Arbitri dell’incontro Federico Puglisi di Aci Catena e Calogero Cappello di Porto Empedocle. Biglietti d’ingresso, al costo di 5€, acquistabili al botteghino del Polivalente dalle 15,00 o in prevendita sul sito www.diyticket.it. Accesso gratuito all’impianto per under 18, accreditati, possessori di tessera Fip e forze dell’ordine.

Sidoti: “C’è amarezza, se così il prossimo anno non sarà disponibile”

Il match con i pugliesi, che sancisce il ritorno tra le mura amiche della Basket School Messina dopo due trasferte consecutive, si giocherà al Polivalente della Cittadella sportiva universitaria dell’Annunziata per l’indisponibilità del PalaTracuzzi. Una situazione che mina anche la serenità del gruppo: “Da parte mia – dice Sidoti – c’è molta amarezza per tutto quello che stiamo affrontando settimana dopo settimana. È una situazione irreale: una squadra che partecipa a un campionato importante come la Serie B interregionale non può essere costretta a vivere queste continue vicissitudini legate agli impianti. Conviviamo da un anno con gli stessi problemi e dico chiaramente che mi sono stancato. Già lo scorso sabato, durante la trasferta a Monopoli, ne ho parlato con i nostri dirigenti e confermo che, in queste condizioni, il prossimo anno non sarò disponibile a continuare questa avventura”.

Sidoti denuncia con fermezza l’ennesima difficoltà affrontata dalla squadra, in vista della sfida contro la Dinamo Brindisi: “Domani giochiamo una partita che può ancora darci speranza di entrare nei playoff, eppure abbiamo subito l’ennesimo problema per l’indisponibilità del PalaTracuzzi. Non abbiamo avuto neanche la possibilità di svolgere un solo allenamento nell’impianto in cui andremo a giocare e venerdì, alle 19,30, siamo stati costretti ad allenarci a Patti perché il PalaTracuzzi era occupato: questa situazione è frustrante e non è più tollerabile, a Messina non ci sono le condizioni per fare pallacanestro di un certo livello. Lavoro qui da sette anni, ho ottenuto buoni risultati e ogni stagione abbiamo fatto bene, ma nulla è migliorato. Se una squadra di Serie B non ha un palazzetto a disposizione per la prima squadra e per il settore giovanile, allora è meglio cambiare aria”.

Nonostante le difficoltà, Sidoti elogia il gruppo di giocatori e la società: “Non parliamo della partita, perché come sempre daremo il massimo. Alleno dei ragazzi fantastici, un gruppo che lavora sodo e subisce queste angherie senza lamentarsi. La società non ha alcuna responsabilità, ma in queste condizioni è umanamente impossibile concentrarsi e lavorare con serenità per preparare al meglio la gara della domenica. Noi non siamo assolutamente sereni, queste sono condizioni da terzo mondo. I dirigenti dedicano anima e cuore per portare avanti questa società, ma a Messina tutto è difficile. È uno stillicidio continuo. Non abbiamo neanche la certezza di poterci allenare al nostro orario canonico delle 17,30: il giovedì, per esempio, iniziamo sempre in ritardo e non possiamo nemmeno prolungare la sessione o concludere con un lavoro di stretching. Ribadisco, se non hai un campo a disposizione, non puoi fare pallacanestro di un certo livello”.

L’allenatore chiude con un messaggio: “Se chi di dovere capirà queste dichiarazioni, spero possa comprendere le esigenze di una squadra che vuole fare sport ad alti livelli. Prendiamo l’esempio cittadino dell’Akademia Sant’Anna: ha un impianto a disposizione, può lavorare in un certo modo e i risultati si vedono. Noi, invece, non possiamo fare la pallacanestro che vorremmo. Mi scuso se non parliamo della partita, ma ci sono situazioni ben più importanti da sottolineare. Dopo sette anni, credo di avere il diritto di fare questo sfogo: a Messina non ci sono condizioni accettabili, non c’è serenità, non c’è tranquillità e non si può lavorare come si dovrebbe”.

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