Primo giorno del Laboratorio. Ugo Mattei: “Il nostro obiettivo sono le istituzioni generative”

Primo giorno del Laboratorio. Ugo Mattei: “Il nostro obiettivo sono le istituzioni generative”

Eleonora Corace

Primo giorno del Laboratorio. Ugo Mattei: “Il nostro obiettivo sono le istituzioni generative”

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venerdì 04 Aprile 2014 - 20:29

Primo appuntamento per il Laboratorio dei Beni Comuni e le istituzioni partecipate, con l’incontro “Amministrare i beni comuni. Pratiche costituenti per un nuovo diritto”, a cui ha preso parte, tra gli altri, il giurista Ugo Mattei.

“Il nostro obiettivo sono le istituzioni generative, ovvero forme di governo che traggono beni comuni dal capitale pubblico e privato”. Così il giurista e teorico dei beni comuni, Ugo Mattei nell’intervento realizzato in ambito all’incontro sull’ “Amministrare i beni comuni e le pratiche costituenti per un nuovo diritto", che di fatto segna l’inizio dei lavori del “Laboratorio Messina per i beni comuni e le istituzioni partecipate” , istituito dalla Giunta comunale lo scorso 30 gennaio. L’iniziativa svolta in un Salone delle Bandiere affollato come in poche altre occasioni, è stata suddivisa in una parte mattutina ed una pomeridiana, si è protratta tutto il pomeriggio, concludendosi in prima serata.

“La visione dei beni comuni è volta contro la proprietà privata quanto contro la burocrazia pubblica – ha spiegato Mattei – Pubblico e privato, infatti, lungi da avere logiche diverse, sono complementari. Noi vogliamo realizzare un’altra logica non rivolta al comando e al profitto, ma una logica che diffonda il potere,che includa e non escluda. Questo è il collettivo. Un grande esempio di lotta per i beni comuni è stato, qualche anno fa, il referendum sull’acqua. Questa partita è stata vinta, ma era una partita difensiva. Si deve costruire una dimensione per così dire offensiva per costruire davvero delle nuove istituzioni. I beni sono un dono rivolto a tutti. Il pubblico è un dono e va governato come tale. Il problema di oggi è che abbiamo limitato la democrazia solo al pubblico, ma noi dobbiamo cambiare anche le logiche del privato, cambiando lo statuto societario delle aziende, creare comunità di lavoratori che rispettino il valore d’uso e non si limitino a trasformarlo in valore di scambio. Il nostro compito è creare delle strutture che funzionino per le generazioni future, non solo quando c’è una Giunta come quella di Accorinti, ma anche quando ci sarà il prossimo Genovese”.

Ai lavori della giornata hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco, Renato Accorinti, gli assessori comunali, all'autogestione dei beni comuni, Daniele Ialacqua, ed al patrimonio, il vicesindaco Guido Signorino, uno degli esperti nominati per il Laboratorio, l’architetto Luciano Marabello, consigliere comunale, Luigi Sturniolo, della commissione consiliare sui Beni Comuni, l’ingegnere Capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, oltre a diversi rappresentanti di varie realtà territoriali, dal Teatro Pinelli a Valle di Roma, passando per l’ex asilo Filangeri di Napoli – incisivo l’intervento della rappresentante Anna Fava – Distretto 42 – Municipio dei Beni Comuni Pisa; SALE, Morion, di Venezia; Macao di Milano e l’immancabile Movimento No Muos. Parallelamente, nella stessa giornata, è stato eletto il nuovo presidente della X commissione consiliare sui beni comuni, Pierluigi Parisi, che sostituisce la collega Daniela Faranda.

Nel corso del seminario, che ha rappresentato anche una vera e propria celebrazione della nascita del Laboratorio, ne sono stati definiti gli obiettivi, primi tra tutti la redazione di specifiche proposte da sottoporre alla Giunta ed al Consiglio Comunale in materia di realizzazione e di riforma di istituzioni partecipative del Comune di Messina, per la configurazione di un percorso di democrazia partecipativa e diretta relativo alla determinazione ed all'attuazione delle politiche di indirizzo a livello locale; la mappatura e la pubblicizzazione del patrimonio immobiliare, agricolo, la rimodulazione degli usi civici. Tutto questo per restituire alla città parti del proprio patrimonio abbandonate e realizzare una proposta di Giunta riguardante la progettualità del Comune relativa a parti del patrimonio immobiliare di enti e privati, con la possibilità di sperimentazione d'uso attraverso progetti di riuso e riprogettazione a titolo non oneroso e a tempo determinato e di auto recupero ed autogestione.

Quella dei Beni Comuni – ha spiegato l’assessore Ialacqua – è un idea che viene da lontano. Dalle varie battaglie territoriali che si sono svolte per l’acqua pubblica, per il No Ponte, per il diritto alla casa. In questa città sono stati gettati i semi molto tempo fa e quello che viene fatto oggi è in relazione con gli ultimi vent’anni di storia. Dall’occupazione che diede vita al Fata Morgana – recuperando gli ambienti dell’ex Istituto Dermoceltico – alla pulizia delle spiagge organizzata a luglio, il filo conduttore è sempre quello della cura partecipata del territorio. Ora noi dobbiamo pensare ad un nuovo modo di governare il territorio, auspico che questo laboratorio serva anche, in tal senso, a snellire le pratiche burocratiche che spesso e volentieri scoraggiano ogni iniziativa. La prima domanda che rivolgo al forum è proprio questa: come si può agevolare la partecipazione?”

Domande a cui tutta la città, tramite il Forum del Laboratorio, è chiamata a rispondere, proponendo, nello stesso tempo, soluzioni e progetti per la cura e il recupero del territorio. Le adesioni al Forum vengono raccolte a partire dalla giornata di oggi. In attesa della piattaforma per le adesioni online – prevista per Maggio – le domande possono essere presentate nel frattempo, tutti i mercoledì pomeriggio nei locali dell’assessorato preposto. La prima iniziativa del nuovo organismo partecipativo sarà l’incontro con le circoscrizioni. Entro Aprile si svolgerà il primo incontro del Forum aperto, mentre a fine Giugno si terrà l’incontro con tutte le amministrazioni che hanno accettato di sottoscrivere il Protocollo d’Intesa per i Beni Comuni promosso dal Comune di Messina. insomma, dopo tante esperienze territoriali, parte da oggi il percorso istituzionale per la creazione di una “terza via” tra pubblico e privato e la rimodulazione di un nuovo diritto. (Eleonora Corace)

4 commenti

  1. COMMENTO APERTO A RENATO sindaco.Come tanti messinesi ho passione per il nostro territorio e le sue genti,questo sentimento mi trattiene a non raggiungere,per adesso,gli altri otto della famiglia,TERRITORIO e GENTI di Messina,i miei BENI COMUNI.Ho partecipato al seminario,per sentire dal vivo le parole di Paolo Maddalena,purtroppo assente per motivi di salute,di un fine giurista,già giudice della Corte Costituzionale,impegnato da tempo in una costituente del BENI COMUNI,conosco le parole scritte,e che parole “Si è radicato nella mente di tutti che il proprietario è assoluto padrone dei suoi beni,non tenendo conto del fatto che il fenomeno dell’edificazione produce effetti non solo sui beni in proprietà del privato,ma anche sui beni che sono in proprietà collettiva di tutti,come il paesaggio,che,essendo un aspetto del territorio,è in proprietà collettiva del popolo,a titolo di sovranità”.Nella città ad anfiteatro naturale,in cui per colpa imperdonabile della politica e dell’avidità del suo braccio armato,la rendita fondiaria e immobiliare,speculativa e parassitaria,siamo riusciti nell’impresa titanica di rubarci a vicenda il paesaggio più affascinante del mondo,lo STRETTO DI MESSINA,quelle diMaddalena sono parole sagge per impedirci di completare lo scempio urbanistico e sociale. Caro RENATO sindaco,anzitutto ho partecipato per testarti,si testarti,mi sento coinvolto per averti votato e farti votare da almeno cento persone di altri schieramenti politici.Ti ho testato una prima volta nell’incontro per i tuoi primi cento giorni,ma ieri era più importante guardarti negli occhi,durante il tuo intervento,dovevo percepire la stessa passione per l’obiettivo che abbiamo in comune con tantissimi messinesi,far rinascere il senso di COMUNITA’,fare in modo che il naturale interesse individuale,radicato in ognuno di noi,sia proiettato a far primeggiare l’interesse di tutti.Il potere non ti ha cambiato,sei rimasto il sindaco di cui ha bisogno Messina,coraggioso,capace di coinvolgere e poi scegliere bene persone diverse,sia politicamente che socialmente,come i cinquantamila che ti abbiano votato.Ho testato attraverso l’ardore delle tue parole,la tua scoccia dura,perché di questa abbiamo bisogno per opporci duramente agli invasori spagnoli di oggi,come tentarono spesso i nostri bellicosi avi.Per nostra fortuna non sei cambiato,l’ho notato anche quando,attorniato da chi ha problemi seri di lavoro,questi hanno dialogato con rispetto e interesse,sanno che sei di parola,che possono fidarsi,hai nel tuo cuore SOLO l’interesse della COMUNITA’ messinese.Hai superato alla grande il mio personale test,e ci tengo a farlo sapere ai lettori di TempoStretto.

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  2. Ed io che credevo che la storia del “valore d’uso” e “valore di scambio” fosse stata definitivamente confutata da Carl Menger ed Eugen von Böhm-Bawerk, poco meno 150 anni fa…

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  3. Caro mariedit, quoto al 100% il tuo intervento. Se due anni fa qualcuno mi avesse detto che avrei letto nella cronaca di questa città un articolo che parlava di “beni comuni” lo avrei creduto pazzo e invece, ancora una volta ci tocca citare Fellini …

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  4. Per il momento non ti resta che accontentarti delle strade più strette ma anche più dissestate, la nullità assoluta che contraddistingue tutti i servizi pubblici.
    Hai idea quale collega ha autorizzato i recenti lavori nel tratto di strada che collega Viale dei Tigli con la rotonda dell’Annunziata? Chi attesterà la buona esecuzione dell’opera?
    Sono bastate pochissime gocce d’acqua per farla diventare un lago dopo appena tre giorni dal lavoro.
    Chi ha eseguito l’intervento sapeva di dovere rimettere l’asfalto e non limitarsi alla sola sabbia?
    Questo sarebbe stato un cambio culturale, per il resto basta leggere un qualsiasi testo comunista che con la sua ideologia tanto bene ha fatto all’umanità.

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