Antimafia, a Messina 106 interdittive. Un ottimo strumento da migliorare

Antimafia, a Messina 106 interdittive. Un ottimo strumento da migliorare

Alessandra Serio

Antimafia, a Messina 106 interdittive. Un ottimo strumento da migliorare

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martedì 04 Dicembre 2018 - 10:32

Poco meno di 400 i provvedimenti emessi in Sicilia in 2 anni. Nel messinese le interdittive hanno aiutato a combattere la mafia dei pascoli.

In due anni sono state poco più di un centinaio le interdittive antimafia adottate dalla Prefettura di Messina. Il dato emerge dal bilancio effettuato a Palermo sui dati regionali, a margine di un convegno sulle infiltrazioni mafiose nell’economia criminale. Tra il 2017 e la prima part del 2018 il Palazzo del Governo di Messina ha emesso precisamente 106 interdittive, su 9.739 richieste.

In Sicilia, nello stesso periodo, sono state 399. 25 i provvedimenti emessi a Caltanissetta, dove ne sono stati richiesti 5.500, 26 a Catania (13.756 richieste), 25 ad Enna (2.492 richieste), 157 a Palermo (29.861 le istanze), 11 a Ragusa (su 7.048 richieste), 13 Siracusa (3.223 le richieste), 72 Trapani (su 8.568), infine ad Agrigento sono state adottate 29 interdittive, su 9.017 richieste. Costruzioni, rifiuti e slot machine i settori nei quali l’infiltrazione mafiosa in Sicilia rimane alta.

"Nel mondo degli appalti – ha commentato il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho ci sono frazioni libere e altre occupate da veri e propri cartelli formati da 70 anche 80 società che servono in sostanza ad aggirare le leggi e il codice degli appalti. Ho chiesto che venga costituita una banca dati con i nomi non solo degli appaltatori e degli affidatari ma anche di coloro che partecipano, perché spesso ci troviamo di fronte a qualcuno che recede e allora domandiamoci perché recede".

Il dato messinese è tra i più alti dell'isola.

In provincia di Messina le interdittive hanno costituito lo strumento essenziale per arginare il fenomeno dell’accaparramento dei terreni e dei pascoli, e i relativi finanziamenti pubblici, nazionali e comunitari, in particolare sui Nebrodi.

In questo settore lo strumento ha dato ottimi frutti. Un poco meno “rodato” il meccanismo nel settore dei grossi appalti pubblici.

Sono ancora tante, infatti, le misure adottate dalle Prefetture poi revocate dalla Giustizia Amministrativa. Con risultati nefasti per le procedure e i tempi legati alle realizzazioni delle opere.

Un ottimo strumento, quindi, quello delle interdittive, che però necessita ancora di qualche miglioramento normativo.

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