Bilanci comunali, Signorino dopo l'inchiesta archiviata: "Avevamo ragione". E sulle assunzioni di Basile...

Bilanci comunali, Signorino dopo l’inchiesta archiviata: “Avevamo ragione”. E sulle assunzioni di Basile…

Alessandra Serio

Bilanci comunali, Signorino dopo l’inchiesta archiviata: “Avevamo ragione”. E sulle assunzioni di Basile…

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lunedì 12 Dicembre 2022 - 07:55

Parla l'ex assessore al bilancio indagato e scagionato per presunti bilanci falsi.

MESSINA – Guido Signorino, assessore al Bilancio del Comune di Messina sotto  la sindacatura Accorinti, fa il punto sui conti di Palazzo Zanca dopo l’archiviazione dell’inchiesta sui presunti bilanci falsi. Tra una approfondita analisi del passato e le prospettive per il futuro, a cominciare dalla proposta di revisione delle norme sul riequilibrio dei Comuni, l’economista si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa…

Signorino confessa che l’archiviazione era attesa: “Al di là dell’inesistenza del dolo, che ha troncato ogni altro approfondimento, avevamo mostrato con le evidenze documentali che le accuse ipotizzate dalla Procura in base alla perizia erano infondate”. L’esito degli accertamenti smentisce anche le accuse politiche mosse verso la Giunta Accorinti. “Qualcuno aveva sostenuto che non abbiamo dichiarato il dissesto perché altrimenti saremmo stati ineleggibili. Invece ineleggibile non è chi dichiara il dissesto, bensì chi viene riconosciuto colpevole di averlo causato; nel nostro caso, i debiti che avrebbero causato il dissesto erano precedenti al 2013 e, ovviamente, non imputabili alla nostra amministrazione. Noi avremmo avuto buon gioco a dichiarare il dissesto e dire che era colpa di “quellichec’eranoprima”, ma abbiamo ritenuto che il bene della città fosse quello di percorrere il complesso cammino del riequilibrio finanziario.”

Rivedere la normativa sui piano di riequilibrio

“Il problema è che i piani di riequilibrio sono poi rimasti in esame per un lunghissimo tempo, venendo ripetutamente rimodulati secondo nuove normative: possiamo contare più di dieci variazioni di legge che imponevano modifiche ai piani non ancora approvati. Tuttora vi sono elementi non risolti nella normativa, su cui sono in fase di predisposizione proposte di modifica.”

Quella “confessione” di De Luca

Mentre sul dopo Accorinti, Signorino ribadisce le critiche più volte avanzate. “De Luca accusava noi di aver approvato bilanci falsi. Lui stesso invece ha ammesso di aver inserito, nel piano proposto a novembre 2018, 230 milioni di euro affermando di aver “dipinto il diavolo più nero di quello che era” per ottenere l’approvazione del Consiglio comunale e indurre i creditori ad accontentarsi di importi minori. A conti fatti, dopo quattro anni di proclami su rovina e salvezza del Comune, De Luca ha riconosciuto che i debiti del Comune erano quanto la nostra amministrazione aveva censito nella proposta di piano “ventennale” del febbraio 2018.”

“C’è stata una gestione di propaganda della contabilità dei debiti del Comune che non ha giovato alla redazione di un piano di riequilibrio utile e valido. E francamente non capisco come Basile possa aver assentito quando De Luca affermava che i nostri bilanci erano falsi, visto che, in qualità di Revisore dei conti e di presidente del Collegio, era stato lui ad asseverare quei bilanci”.

A proposito di Basile, Signorino è critico anche sul piano delle assunzioni del personale, “quando invece è previsto che venga ridimensionato il costo del personale”.

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Un commento

  1. LA CORTE DEI CONTI HA BOCCIATO IL VOSTRO PIANO DI EQUILIBRIO CHE AVEVATE SPALMATO IN TRENTA ANNI
    PER LE FUTURE GENERAZIONI. COMPLENTIM

    2
    3

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